Arrivato in Italia dall¡¯Armenia oltre 20 anni fa, Giorgio Petrosyan ¨¨ una leggenda vivente della kickboxing. Ecco la sua routine tra palestra e alimentazione
Segreti per essere il numero uno non ne ha, dice alzando la guardia. Kickboxer di professione, Giorgio Petrosyan sa solo di aver cominciato a darci dentro coi guantoni a 13 anni, quando per allenarsi bastavano un sacco da prendere a pugni, una sbarra per trazioni e poco altro. Il fisico ¨¨ diventato d¡¯acciaio col tempo, tra soddisfazioni e vittorie sul ring, per ora 104 in 110 incontri. "Mi faccio il c¡ in palestra, direi che pu¨° bastare", racconta sorridendo a Gazzetta Active.
Aveva le idee chiare fin da subito¡
"Ho sempre visto il mio futuro sul ring, non ho mai immaginato la mia vita senza questo sport. A sedici anni il primo incontro, vittoria dopo vittoria mi ¨¨ piaciuto sempre di pi¨´. A 18 anni ho capito che poteva diventare il mio lavoro ".
Il 26 febbraio l¡¯ultimo combattimento. Com¡¯¨¨ stato tornare sul ring dopo un anno cos¨¬ particolare?
"La situazione ¨¨ tosta, ma per me ¨¨ cambiato poco. Abito a duecento metri dalla mia palestra, mi sono sempre allenato. Andavo, aprivo e ci davo dentro. Il difficile ¨¨ stato semmai lavorare senza incontri fissati e date certe".
Allenamenti duri, vero?
"Dal luned¨¬ al sabato, due volte al giorno. Al mattino focus su lavoro fisico e forza. Bilancieri, pesi, squat. Nel pomeriggio tecnica. Il cardio non manca mai, anche se di solito corro poco. Ripetute di trenta secondi, per esempio. Adesso ho ancora un po¡¯ di dolore alle tibie per l¡¯ultimo match, ma sto riprendendo pian piano".
Si diverte in palestra?
"Qua parliamo di botte, non ¨¨ come nel calcio. Se ti prepari a un incontro, tutti gli allenamenti sono pesanti. Forse solo ora, perch¨¦ ho gareggiato da poco, posso lavorare in maniera pi¨´ blanda e scherzare con i compagni".
I colpi precisi le sono valsi il soprannome di ¡°The Doctor¡±. Quando hanno cominciato a chiamarla cos¨¬?
"Nel 2004, dopo un match contro il francese Anis Kabouri. Gli tirai quattro o cinque low kick in serie, fino a mandarlo gi¨´. L¡¯arbitro scatt¨° delle foto. Guardandole not¨° che erano tutte uguali, con calci a segno nello stesso punto. In quel momento, diventai il chirurgo".
Cosa scatta quando ufficializzano la data di un incontro?
"Eh (ride, ndr)¡ Non puoi pi¨´ scherzare. Inizi a studiare l¡¯avversario, costruisci gli allenamenti su di lui per lavorare sui suoi punti forti e deboli. A tavola poi, niente errori. Anche se sei stanco a livello fisico e mentale, non puoi fermarti".
Cosa si mangia per restare a livelli cos¨¬ alti?
"A colazione, almeno negli ultimi tempi, mangiavo uno yogurt proteico, duecento grammi di frutta e un pezzo di cioccolato fondente, integrando con vitamine varie. A pranzo, dopo il primo allenamento, 100 grammi di riso, 120 grammi di pollo e verdure. Finita la sessione del pomeriggio, una barretta e un frutto per merenda, mentre per cena 60 grammi di riso uniti a pollo, carne rossa o pesce. Prima di andare a dormire non deve mancare mai lo spuntino, il fisico ne ha bisogno. Negli ultimi giorni ho sgarrato un po¡¯, ma ogni tanto ci vuole".
Come cambia l¡¯alimentazione a ridosso di un incontro?
"Si mangia di meno e si soffre. Tiro via i carboidrati perch¨¦ in ONE Championship (l¡¯organizzazione per cui combatte, ndr) non c¡¯¨¨ il taglio del peso, bisogna fare 70 kg naturali".
Anche suo fratello Armen ¨¨ un lottatore. Com¡¯¨¨ condividere una passione-lavoro cos¨¬ in famiglia?
"Ci alleniamo insieme da vent¡¯anni. Mi fido di lui perch¨¦ mi conosce e ama questo sport. Quando combatto ¨¨ sempre all¡¯angolo a sostenermi. E io faccio lo stesso quando tocca a lui. Non ci siamo mai incazzati l¡¯uno con l¡¯altro. Io sono calmo e tranquillo, lui ¨¨ l¡¯opposto. Forse andiamo d¡¯accordo per questo".
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