A far parlare sono le chiodate che l'azzurro (assieme ad altri 3 finalisti) indossava a Tokyo. Scarpe che grazie a una tecnologia rivoluzionaria potrebbero far guadagnare fino a 8 centesimi di secondo. Facciamo il punto...
Dalla testa ai piedi, tutto ora passa ai raggi X. Marcell Jacobs dopo l'oro da impazzire conquistato nei 100 metri con il tempo record Europeo di 9''80 viene analizzato (vivisezionato?) pezzo per pezzo. Ora a far parlare sono (anche) le "ali" che aveva ai suoi piedi (griffate Nike), le MaxFly. Scarpe super tecnologiche che, diciamolo subito sono state approvate dalle World Athletics (la federazione internazionale) lo scorso 7 maggio, potrebbero averlo avvantaggiato facendogli guadagnare qualche centesimo di secondo (fino a 8), che nei 100 metri, ¨¨ un bel tesoretto. Ma andiamo con ordine.
le ali
¡ª ?Prima per¨° diamo i numeri. Jacobs nella finale di Tokyo dai blocchi non ¨¨ stato un proiettile, nei primi 30 metri era solo 6¡ã (38,4 km/h, mentre l'americano Baker correva a 39,2 e Kerley a 38.7). L'azzurro ha innestato il boost dai 30 metri ai 60 (non a caso ¨¨ lui il campione europeo sui 60 indoor: 6''47) per toccare poi il picco massimo tra i 60 e i 90 metri (43.056 km/h al 72esimo metro): praticamente la velocit¨¤ di uno scooter. Jacobs ha coperto i 100 metri in 45 passi e un piede, con una falcata di 2 metri e 27. Ma tutto questo pu¨° essere merito delle scarpe? "Marcell trova le sue chiodate molto comode ¡ª ha spiegato il suo tecnico, l'ex triplista Paolo Camossi al Corriere della Sera¡ª sono leggermente penalizzanti nel primo tratto e vantaggiose nel finale". Insomma, tutto sembrerebbe tornare. Ma c'¨¨ di pi¨´.
le caratteristiche
¡ª ?Le Nike MaxFly pesano 173 grammi, il tacco ¨¨ sotto i 20 mm e la piastra di carbonio nella suola, un pezzo unico, ¨¨ pi¨´ larga della pianta del piede e questo dovrebbe rendere pi¨´ ampia la superficie di contatto consentendo quindi una maggior stabilit¨¤ nei primi appoggi (dopo i blocchi) e garantendo cos¨¬ un enorme guadagno in accelerazione (i primi 30-40 metri) grazie a un maggior reclutamento di forza. L¡¯impressione ¨¨ quella che la piastra funzioni come una specie di super-molla che aumenta la elasticit¨¤ e che dovrebbe migliorare la prestazione anche nella fase lanciata e in curva. Qualcosa di simile per efficienza (ovviamente con i chiodi) al modello indossato da Kipchoge nel giorno storico dell¡¯1h59¡¯40¡¯¡¯ di Vienna nella maratona. Insomma, c¡¯¨¨ chi grida al doping tecnologico, come era gi¨¤ successo in passato per le bici utilizzate per il record dell¡¯ora oppure i costumi in poliuretano vietati dalla Fina.
che tempi!
¡ª ?Tra gli atleti che hanno indossato le Max Fly e realizzato, nelle settimane precedenti ai Giochi, tempi pazzeschi ecco l¡¯americano Trayvon Brommel 9¡±77 in Florida, settimo tempo di sempre il giapponese Yamagata, 9¡±95, Shelly-Ann Fraser-Pryce 10''63 a Kingston, in Giamaica. Ma qualcosa di simile per efficienza (ovviamente con i chiodi) era anche il modello indossato da Kipchoge nel giorno storico dell¡¯1h59¡¯40¡¯¡¯ di Vienna nella maratona. Tutto giusto? Ora, per dovere di cronaca, ricordiamo che nella finalissima di Tokyo c'erano altri tre atleti che le indossavano: Simbine, Kerley e Su Bingtian. "E poi non ho mai sentito Mennea lamentarsi delle super scarpe di Bolt", ha sentenziato Camossi.
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