La sfida benefica di Ciro Russo, Torino-Roma in bici: "Pedalo contro il cancro"
"Mi chiamo Ciro Russo e da oggi inizia il mio lungo viaggio: 1000 km in bici, da Torino a Roma, in 10 giorni". Inizia cos¨¬ il video girato questa mattina in Piazza Vittorio dall’azzurro che, dopo la lunga quarantena passata nella sua citt¨¤ piemontese, ha deciso di trasformare il suo rientro nella capitale, dove lavora come agente scelto della Polizia di Stato ed atleta professionista di lotta greco-romana gruppo sportivo delle Fiamme Oro, in un avventura ciclistica. Perch¨¦? Le motivazioni che spingono Ciro ad attraversare met¨¤ della penisola in bicicletta sono molte, ma la pi¨´ importante ¨¨ quella benefica: l’iniziativa ¨¨ infatti legata all’Associazione AIRC per la ricerca sul cancro. Fin da piccolo ha purtroppo avuto a che fare con questo brutto male che gli ha portato via due nonni e fatto seguire il percorso di cura di un terzo: "Non mi chiamerei nemmeno Ciro se non fosse per mio nonno. ? morto poche settimane prima che nascessi e i miei genitori mi hanno dato il suo nome". Un percorso tutt’altro che semplice: la via Francigena ¨¨ spesso meta di molti appassionati di ciclismo e il tratto Torino-Roma normalmente durerebbe 15-20 giorni, ma Russo da atleta amante delle sfide ne ha lanciata una a s¨¦ stesso impegnandosi in uno sport che non ¨¨ il suo con l’obiettivo di chiudere il viaggio in soli 10 giorni: "Cos¨¬ come il cancro non fa sconti a nessuno, io non ho voluto averne in questo viaggio". Gazzetta.it seguir¨¤ il percorso di Ciro attraverso 5 video, uno ogni due giorni di percorso, in cui l’azzurro racconter¨¤ bellezze e difficolt¨¤ di questo importante viaggio che attraverser¨¤, partendo dal Piemonte, la Lombardia, l’Emilia-Romagna e la Toscana, giungendo infine nel Lazio, transitando in luoghi di enorme importanza storica, religiosa e culturale.
Ciro, da cosa nasce questa iniziativa?
"Durante il periodo di quarantena qui a Torino ho scoperto la mountain bike, mi ha appassionato e non appena si ¨¨ potuto mi ci sono dedicato molto. Da l¨¬ l’idea di tornare a Roma in bici. Il fatto di legare il mio viaggio a questa iniziativa benefica ¨¨ venuto spontaneo perch¨¦ da anni sostengo la lotta contro il cancro. Il mio nome sarebbe dovuto essere Marco, ma purtroppo mio nonno paterno Ciro ¨¨ venuto a mancare proprio per questa malattia poco prima che nascessi. Nel 2014 poi ho perso per la stessa causa anche la mia nonna paterna, mentre mio nonno materno ¨¨ stato operato due volte per un tumore alla prostata: l’ho accompagnato pi¨´ volte all’Istituto di Candiolo per la terapia vivendo con lui il suo percorso di cura. So quanto questo male possa essere inaspettato e quanto ti pu¨° portare via. Sar¨° sempre legato a questa causa".
In cosa consiste l’iniziativa benefica?
"Ho legato il mio viaggio all’AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. L’obiettivo ¨¨ quello di raggiungere il maggior importo possibile grazie alle donazioni delle persone interessate a contribuire, somma che al termine dei dieci giorni verr¨¤ interamente devoluta in beneficenza alla fondazione. Per donare baster¨¤ andare su questo canale creato apposta per sostenere la mia avventura”.
Non solo beneficenza, ma anche una sfida personale.
"Esatto. Le motivazioni di questo viaggio sono diverse. Da atleta ho sempre visto le sfide come un’opportunit¨¤ di crescita e cimentandomi in una disciplina che non mi appartiene uscir¨° dalla mia "confort zone" con l’obiettivo per¨° di migliorare anche alcune doti utili nella pratica della mia specialit¨¤ come perseveranza, resilienza, tenacia e resistenza alla fatica. Dal punto di vista emotivo vorrei che questo viaggio rappresentasse la metafora della mia vita: ho lasciato Torino all’et¨¤ di 19 anni per andare a Roma, citt¨¤ che tra mille difficolt¨¤ e sfide ha saputo accogliermi facendomi crescere e maturare".
Perch¨¦ la scelta di percorrere il tragitto di circa 1000 km in soli 10 giorni?
"In genere questo percorso viene compiuto in bici in circa 15-20 giorni, ma il mio obiettivo ¨¨ quello di farcela in 10 giorni (circa 100 km al giorno). Una bella sfida per un ciclista amatoriale come me, ma sono certo di poter far leva sulle mie doti da atleta professionista. Non a caso ho voluto scegliere un tempo di percorrenza inferiore alla media perch¨¦ oltre che rappresentare una sfida per me, lo ¨¨ per la lotta contro una malattia che purtroppo non fa sconti a nessuno. Vorrei che questo non sia un semplice viaggio di pellegrinaggio, ma qualcosa di pi¨´ simbolico per un atleta che prova a portare a termine una prova non propriamente nel suo repertorio, oltre che per il bene di un’associazione che combatte quotidianamente una sfida certamente non paragonabile alla mia".
Come potremo seguire il tuo viaggio?
"Tutta la pedalata sar¨¤ documentata quotidianamente con foto e video sul mio profilo Instagram, ma anche con dirette live specifiche. Nei giorni dispari tratter¨° argomenti specifici dal punto di vista atletico, come la nutrizione, il mental coaching e la mia disciplina, la lotta, ma parler¨° anche della ricerca contro il cancro e del mio gruppo sportivo della Fiamme Oro. Nei giorni pari, invece, far¨° delle live durante la mia pedalata, raccontando il percorso, le mie sensazioni, le difficolt¨¤ e tutto quello che star¨° vivendo in quel momento. Inoltre, grazie a voi di Gazzetta, racconter¨° il mio viaggio in cinque video riassuntivi. L’ultimo, ovviamente, da Roma con il sorriso pi¨´ grande del mondo stampato in faccia".
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