Il Grand Slam riparte da Budapest, ma l’Ungheria chiude le frontiere
"? giunto il momento". Chiaro e determinato, come di consueto, il n¡ã1 del judo mondiale Marius Vizer ha annunciato che le tappe del circuito mondiale sono pronte a rimettersi in moto per ripristinare la corsa per la qualificazione olimpica. La Federazione Internazionale Judo dunque, ha scelto il tempo ed il modo per dare il suo segnale e due settimane dopo la pubblicazione del protocollo "anti-covid" ha annunciato la ripresa del World Judo Tour. Si dovrebbe ripartire alla fine di ottobre con il Grand Slam a Budapest, anche se solo poche ore pi¨´ tardi, in seguito all’evolversi della situazione epidemiologica, proprio l’Ungheria ha scelto per la chiusura delle frontiere. Ormai ¨¨ chiaro a tutti (o quasi) che la situazione pretende cautela e, soprattutto, richiede la massima disponibilit¨¤ a rimettere continuamente mano ai programmi, due fronti sui quali gli organismi internazionali (IJF, EJU) si sono dimostrati fin dall’inizio della pandemia attenti, sensibili e consapevoli che le loro mosse sono di ispirazione anche per quelle delle federazioni nazionali.
IL TEST
¡ªNon ¨¨ un caso infatti, se l’annuncio della ripresa del circuito di eventi mondiali ¨¨ stato dato a distanza di poche ore dalla gara-test Austria-Germania a squadre, che l’Unione Europea Judo ha svolto l’altra sera (gioved¨¬ 27 agosto) in uno studio radio-televisivo a Vienna applicando minuziosamente e dettagliatamente le norme di sicurezza. "Che bello rivedere una gara dopo sei mesi di stop – ha detto l’azzurra Maria Centracchio – anche se con dodici incontri soltanto. L’assenza di pubblico ed arbitri e coach con le mascherine hanno reso bene l’idea che la "normalit¨¤" ¨¨ ancora distante, ma allo stesso tempo ¨¨ chiaro che le soluzioni esistono. La speranza ovviamente, ¨¨ di ritornare presto dall’altra parte dello schermo, da protagonisti". Per la cronaca, la gara con sei donne e sei uomini per parte, si ¨¨ conclusa con il punteggio di 7 a 5 per la Germania, anche se il risultato tecnico e sportivo ¨¨ stato completamente superato dal vero obiettivo dell’evento che ¨¨ stato ben sottolineato da Martin Poiger, il presidente della federazione austriaca di judo: "La priorit¨¤ ¨¨ contenere il rischio il pi¨´ possibile vicino allo zero". E se il livello di rischio zero non esiste, il protocollo IJF costituisce almeno l’inizio di un percorso, indubbiamente impegnativo ed oneroso, ma necessario per riassaporare il privilegio della competizione e delle emozioni che regala.
LA CALENDARIZZAZIONE
¡ªCon il Grand Slam a Budapest, comprese le riserve che successivamente sono state aperte dalla chiusura delle frontiere da parte dell’Ungheria, IJF ha calendarizzato anche il Grand Slam a Tokio in dicembre, appuntamento questo significativo anche nell’auspicabile prospettiva dei Giochi 2021 e quindi il World Master, che si terr¨¤ a Doha in Qatar, slittando per¨° all’inizio di gennaio. "? giunto il momento di annunciare come ripartiremo – ha detto Marius Vizer - passo dopo passo. La situazione ¨¨ varia da un paese all’altro, ma ci sono nazioni che sono pronte ad organizzare eventi. L'Ungheria ¨¨ pronta per il Grand Slam alla fine di ottobre, con le necessarie misure sanitarie e la protezione in atto. Tutti i Paesi saranno i benvenuti e potranno partecipare anche perch¨¦ stiamo allestendo un team dedicato alla sicurezza che sar¨¤ responsabile degli eventi e contribuir¨¤ a garantire la sicurezza dei partecipanti. Ma non ci fermiamo e continuiamo a monitorare da vicino la situazione mondiale riservandoci il diritto di modificare il programma, mettendo sempre al primo posto l'interesse degli atleti e la salute di tutta la judo-family".
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