Sette mesi senza poter gareggiare rappresentano la sofferenza pi¨´ dura da sopportare per gli atleti di qualsiasi disciplina. Si resiste e ci si inventa qualsiasi cosa pur di nutrire lo spirito agonistico, ma c’¨¨ poco da fare, l’astinenza da competizioni fa soffrire pi¨´ di una sconfitta. Ed i judoka, naturalmente, non fanno eccezione: pur allenandosi al meglio delle possibilit¨¤ consentite, la notte sognano la gara che verr¨¤. Proprio in questi giorni si sarebbero dovuti svolgere ad Istanbul i Campionati del Mondo juniores (17-20 agosto) e Cadetti (22-24 agosto) individuali e a squadre, gi¨¤ stati cancellati da tempo, cos¨¬ com’¨¨ sono statui cancellati i Mondiali di kata e quelli per Veterani che si sarebbero dovuti disputatare a Cracovia (Polonia) dall’1 al 6 settembre. Per il calendario dell’Unione Europea Judo questi eventi sono "cancellati", per quello della Federazione Internazionale Judo sono "sospesi", ma di fatto tutto rimane fermo, in attesa che il mondo ritrovi le condizioni di sicurezza necessarie a ripartire.
JUDO
Covid, presentato il protocollo per le gare IJF. E la medaglia...
Dopo sette mesi di stop dalle competizioni, la Federazione Internazionale di Judo si prepara a ripartire: ecco tutte le regole per organizzatori, atleti, arbitri e staff
EUROPEI
¡ªAl momento sono stati confermati i Campionati Europei a Bratislava dall’8 al 10 novembre, cancellando per¨° il Judo Family Fan Camp collegato. "Siamo molto dispiaciuti di annunciarne la cancellazione -ha detto il presidente EJU Soloveychick-, ma la salute delle famiglie ¨¨ la nostra priorit¨¤ ed a causa dell'attuale situazione instabile in Europa non ¨¨ possibile organizzare il camp al livello di sicurezza necessario. Sono convinto che la nostra comunit¨¤ superer¨¤ la crisi e ne uscir¨¤ ancora pi¨´ forte".
PROTOCOLLO IJF
¡ªDal canto suo la Federazione Internazionale Judo ha appena pubblicato un protocollo per la ripresa degli eventi, precisando tuttavia che lo si potr¨¤ attuare soltanto se il livello di contagio da Coronavirus nel Paese ospitante lo consentir¨¤ e solo con il rigoroso rispetto delle misure di protezione previste. Il protocollo ovviamente, richiede l’applicazione di una serie di misure molto impegnative per chi organizza, specificando che sar¨¤ applicato fino alla diffusione del vaccino ed i punti fondamentali resteranno indossare la mascherina a tre strati (senza valvola) ed il distanziamento sociale di un metro e mezzo. Gli oneri per l’organizzatore comprendono l’informazione delle misure adottate dal Paese ospitante e incaricare un Covid manager che si relazioner¨¤ con l’omologo dell’IJF e quelli di ciascuna squadra nazionale, che dovranno essere presenti. L’organizzatore inoltre, ¨¨ tenuto a pianificare e finanziare un servizio di controllo Covid che preveda almeno un test per partecipante da effettuare all'arrivo, preferibilmente all'aeroporto, con i risultati che dovranno essere assicurati entro 24 ore. Nell’attesa i partecipanti resteranno nelle proprie stanze, dove saranno serviti anche i pasti. Prima che la gara abbia inizio, il Covid manager IJF e quello dell’organizzazione verificheranno il rispetto di tutte le misure. Non sar¨¤ semplice, ma nemmeno tutto, perch¨¦ ¨¨ comprensibile che le misure vengano previste in tutte le fasi dell’evento, dall’arrivo all’aeroporto (mantenendo le delegazioni separate dal resto delle persone e rispettando il distanziamento sociale; organizzando le attese per il transfer preferibilmente fuori dall’aeroporto), alle operazioni di accredito (massimo 2 persone per delegazione, stabilendo un ordine di procedura, decidendo quante postazioni e quante persone al massimo possono stare nella stessa stanza), peso (rispettando il distanziamento, disinfettando la bilancia dopo il peso di ogni atleta sia nel peso ufficiale che nelle prove peso, ordine definito per pesare gli atleti che attendono distanziati di 1,5 metri segnandoli a terra) e pre-controllo judogi (dimostrare la conformit¨¤ del judogi senza che venga toccato). Ed ancora, l’organizzatore dovr¨¤ fornire mascherine nuove allo staff ogni 8 ore, disinfettare gli ambienti ogni 30 minuti, gli spogliatoi potranno essere aperti o chiusi in base alle disposizioni del Paese e, nel caso non possano essere utilizzati, gli atleti dovranno lasciare l’hotel in judogi. All’area riservata al riscaldamento potranno accedere solo agli atleti che gareggiano in quella giornata, ogni atleta potr¨¤ presentarsi con un partner per il riscaldamento e potranno essere presenti al massimo un coach per la squadra maschile, uno per quella femminile e un rappresentante dello staff medico. Per quanto riguarda l’area di gara invece, oltre le misure di sanificazione, arbitri e coach dovranno indossare la mascherina, l’atleta la toglier¨¤ prima di salire sul tatami ed il coach porter¨¤ il cesto con gli effetti personali dell’atleta.
PRIMO APPUNTAMENTO
¡ªCos¨¬, a grandi linee, sar¨¤ possibile gareggiare nel rispetto dei parametri IJF alla prima occasione che, situazione stabile e calendario alla mano, potrebbe essere il Grand Prix a Zagabria in programma dal 18 al 20 settembre. Ma si tenga conto anche che l'atleta vincitore e i colleghi sul podio la medaglia al collo se la metteranno da soli. E di stringere mani, non se ne parla.
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