Europei a Praga, Stangherlin quinta. L'Italia chiude al settimo posto
Terza giornata agli Europei di Praga e terzo quinto posto per la squadra azzurra che ancora una volta ¨¨ arrivata vicinissima al podio. Il merito e il dispiacere sono di Giorgia Stangherlin, 24enne della marca trevisana, molto brava a farsi strada nei -78 kg , costretta a fermarsi per mano della kossovara Loriana Kuka. Nicholas Mungai, invece, termina il percorso continentale al secondo turno. Gli Europei di Praga hanno regalato tante grandi emozioni ad una bella Italia che chiude al settimo posto del medagliere grazie alla meravigliosa medaglia d’oro di Odette Giuffrida.
stangherlin
¡ªIl percorso di Giorgia Stangherlin inizia con una vittoria importante ottenuta al golden score sulla forte tedesca Anna Maria Wagner e, dopo la sconfitta patita dalla croata Karla Prodan, ugualmente al golden score, ha messo a segno un ippon fulminante alla russa Antonina Shmeleva, approdando cos¨¬ alla finale per il bronzo. Di fronte alla kossovara Loriana Kuka, Giorgia non ha lasciato nulla d’intentato in un incontro duro, difficile per entrambe, ma se prevalenza c’¨¨ stata, sia pur minima, ¨¨ stata a favore dell’azzurra. Peccato davvero che, dopo 2 minuti in quello che ¨¨ stato l’ennesimo golden score, con le sanzioni sul 2 a 2, la terza sia stata assegnata proprio a Stangherlin, “colpevole” di aver portato un altro attacco, ma con due prese dallo stesso lato. “Che dire, oggi ero pronta a tutto -ha detto Giorgia-. Mi dispiace, perch¨¦ quella medaglia la meritavo. Ho passato un periodo difficilissimo, ma avevo voglia di tornare in gara e dimostrare a me stessa ed agli altri che volere ¨¨ potere. Ma va bene ugualmente e voglio ringraziare Matteo Marconcini e Alessio Mascetti (tecnici del Cs Carabinieri), che mi hanno aiutato molto in questi mesi difficili e mi sono stati sempre vicini, e lo staff azzurro che ci ha seguito in questo campionato".
mungai
¡ªDue incontri importanti sono stati anche quelli che ha fatto Nicholas Mungai nei 90 kg. Dopo Budapest Nicholas fu stato costretto in quarantena in attesa di ‘negativizzarsi’. Cosa poi avvenuta come per Fabio Basile e Giovanni Esposito, partecipando cos¨¬ a questi Europei. Al primo incontro Mungai ha sconfitto il tedesco Eduard Trippel per ippon e poi ha lottato da pari a pari fino a 1’49” di golden score con l’azero Mammadali Mehdiyev, poi salito sul terzo gradino del podio. “Avrei voluto fare di pi¨´. -ha detto Nicholas Mungai poco dopo esser sceso dal tatami- A parte le prime azioni del primo incontro, in cui ancora mi sono sentito un pochino bloccato, poi ho avuto delle buone sensazioni. Mi ¨¨ mancato forse quell’allenamento in pi¨´ che non ¨¨ stato possibile fare, ma anche un po' di grinta per portare a casa l'incontro con l'azero. Sicuramente le settimane in cui sono dovuto rimanere in quarantena non hanno aiutato, per¨° sono contento di aver potuto combattere nuovamente a questi livelli, in particolare dopo i problemi fisici vari avuti lo scorso anno”.
BRUYERE
¡ªIl coach Francesco Bruyere ha commentato cos¨¬ le gare dei due azzurri: “Giorgia oggi ¨¨ stata straordinaria, lucida e concertata ha battuto alcune tra le avversarie pi¨´ forti del mondo. Peccato per l’incontro perso ai quarti che era assolutamente alla sua portata. Un quinto posto che le va strettissimo, si meritava questa medaglia e mi dispiace per come sia andata la finale ma, errore arbitrale o meno vediamo il bicchiere mezzo pieno. La ragazza ¨¨ in grande crescita ed ¨¨ ormai competitiva ai massimi livelli, sicuramente sulla strada giusta per puntare a risultati importanti. Dispiace per Nicholas, ma anche lui ha fatto una grande prestazione! Sempre propositivo, con un’ottima attitudine sul tatami, ha cercato sempre il punto senza soffermarsi sul tatticismo. Ha pagato la generosit¨¤ e un attacco frettoloso, ma posso fargli solo i complimenti per averci provato fino alla fine. I 90 kg sono una categoria di altissimo livello, ma lui ha sicuramente le carte per dire la sua”.
SCAPIN
¡ªEmozione pura ¨¨ quella che ha trasmesso Ylenia Scapin con le sue parole, raccontando di un esordio da coach azzurro agli Europei e di un inno ascoltato tanto tempo fa. “Essere coach a questi Europei ¨¨ stata una grande sorpresa per me. –ha commentato la campionessa, due volte bronzo alle Olimpiadi- Ma ho dovuto mettere subito i piedi a terra e prendere decisioni difficili in pochissimo tempo, alla fine ce l’ho fatta e ho vissuto cos¨¬ il primo Europeo senior da tecnico. ? stato come risalire in bicicletta dopo tanto tempo, un brivido e poi via, a testa bassa per rendermi utile per una causa comune. ? stato davvero bello e poi, proprio questa volta ¨¨ successo di riascoltare l’inno. Mi sono commossa, lo ammetto. Dodici anni fa a Lisbona ebbi un pianto liberatorio, avevo 33 anni e la mia ultima chance per conquistare il titolo. Qui mi sono commossa ugualmente, ma per la gioia di capire l’emozione che Odette stava vivendo in quel momento. Contenta per lei dal profondo. So cosa significa desiderare qualcosa e vederla sfuggire ogni volta d’un soffio, la frustrazione del lavorare tanto e dover aspettare ancora. Ma poi arriva il momento ed ¨¨ gioia pura! Proprio quella che ho visto negli occhi di Odette”.
IL BILANCIO
¡ªInsomma l’Europeo a Praga ¨¨ riuscito a regalare tante belle emozioni a questa Italia che, come tutti, ha lottato e continua a lottare anche con i problemi generati da questo virus maledetto. “Nel complesso ho visto una Grande Italia -ha concluso coach Francesco Bruyere- veniamo da un periodo complicato in cui siamo rimasti in quarantena isolata, chi fiduciaria e chi per contagio, perdendo 10 giorni importanti nel mezzo della preparazione per questo Campionato. Successivamente siamo rimasti in bolla al centro federale senza poter svolgere un volume adeguato di judo a causa del numero ridotto di atleti. Abbiamo avuto atleti che si sono allenati per giorni interi nelle stanze 3x3 e interi giorni persi per tutte le visite di idoneit¨¤ post covid. Penso che dati i presupposti quello che ci hanno regalato questi fantastici campioni sia incredibile... Abbiamo visto una squadra unita e grintosa. Dei veri guerrieri che, per inseguire i propri sogni, ci hanno messa testa e cuore l¨¤ dove forse non arrivavano le gambe. Non hanno regalato niente a nessuno e hanno dato spettacolo. I miei complimenti vanno a tutti, i complimenti di questa squadra di cui sono fiero e orgoglioso di fare parte. Un ringraziamento speciale a tutto il nostro staff medico sanitario per l’aiuto e il supporto prezioso”.
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