Gli azzurri chiudono la rassegna giovanile con un bilancio superiore ad ogni attesa: 3 ori, 2 argenti e 2 bronzi. Nella classifica per nazionali, l’Italia ¨¨ la seconda forza dietro la Russia. Ecco chi sono le grandi promesse del pugilato italiano
L’Italia chiude gli Europei Youth (17-18 anni), svoltisi a Roseto degli Abruzzi (Te) con un bilancio superiore ad ogni attesa: tre ori, due argenti e due bronzi. Il merito della triplice impresa va a Martina LaPiana, Biancamaria Tessari e Naichel Millas. Tre azzurrini d’oro, capaci di battere avversari dal curriculum superiore. La Piana, nata a Catania il 26-11-2001, al primo anno da youth, fin dalle categorie pi¨´ giovanili ha dimostrato di possedere un talento straordinario, ha vinto nei 51 kg. battendo ben cinque avversarie, una pi¨´ titolata dell’altra: la turca Hatice, l’inglese Kaur, la russa Sharapova e in finale la bulgara Stoeva, campionessa 2017, un anno pi¨´ anziana. La pi¨´ giovane di tutti i vincitori. “Sono entrata in palestra a 13 anni, portata da pap¨¤ che mi messo nelle mani del maestro Giovanni Cavallaro, intuendo quello che potevo fare. Ho un carattere vivace, amo il confronto e la boxe ¨¨ il pi¨´ bel gioco del mondo”.
Martina La Piana sul podio
ARMA MICIDIALE Martina ¨¨ una falsa mancina, dopo mesi di palestra, il maestro ritenne che avrebbe sfruttato meglio il ritmo, partendo col destro in avanti. “Quando mi cambi¨° l’impostazione - ricorda – versai fiumi di lacrime. Non ci capivo niente, ma dopo qualche mese presa confidenza con i meccanismi, e mi resi conto che il maestro aveva ragione”. Entrata in nazionale fina dai tempi delle schoolboy a 14 anni, il tecnico azzurro Emy Renzini, non ebbe il minimo dubbio sulle qualit¨¤ dell’allieva che la descrive cos¨¬: “Per molte, la relativa altezza ¨¨ un handicap, al contrario di Martina che ne ha fatto un’arma micidiale. Dotata di grande intuito tattico, organicamente fenomenale, ha resistenza e potenza nei colpi. Grande scelta di tempo, carattere battagliero, sale sul ring solo per vincere. Nessun condizionamento, una vera tigretta che ama la battaglia, ma ragiona molto. Affrontava questi europei da esordiente, passando dai 2 ai 3 minuti per ripresa. Le avversarie oltre che titolate erano pi¨´ anziane di un anno. Esami superati alla grande, nonostante un sorteggio proibitivo, battendo le medagliate del 2017, compresa la bulgara Stoeva oro uscente. Era dai tempi di Simona Galassi che non guidavo un talento cos¨¬. Intelligente e diligente: ascolta ed esegue i consigli ed ¨¨ sempre disponibile”. Tanto battagliera, quanto sensibile: all’inno di Mameli, mentre cantava a squarciagola, copiose lacrime scivolavano sul viso della piccola, grande guerriera. “Questo ¨¨ il primo traguardo sulla strada che porta ai Giochi di Tokyo 2020”, il suo commento al trionfo.
Biancamaria Tessari sul podio. In primo piano, a destra Vittorio Lai presidente Fpi
BELLA SORPRESA L’altro oro al femminile arriva da Soave, nel veronese terra di vini e adesso anche di una campionessa europea che si chiama Biancamaria Tessari, nata il 16-6-2000, che mai pensava di tornare a casa con l’oro al collo. “Mio padre - ricorda – mi ha sempre fatto fare sport. Ho praticato volley e basket, ma confesso che mi annoiavo. Pap¨¤ che in giovent¨´ ¨¨ stato un buon dilettante, ha pensato alla boxe per farmi crescere visto che ero piccolina, ma principalmente timidissima. Di fronte alla gente volevo nascondermi, col pugilato ne sto uscendo alla grande. Ho cambiato diverse palestre con pap¨¤ che per il suo lavoro da ingegnere si sposta da una citt¨¤ all’altra. Negli ultimi tempi ho studiato (liceo classico) e fatto boxe in Sardegna, ma dal prossimo mese rientrer¨° a Verona. Da tempo sono in nazionale e quindi mi muovo tra Assisi e dintorni col c.t. Renzini e Valeria Calabrese a farmi da maestri, consiglieri e amici”. Valeria Calabrese, un passato di altissimo livello in azzurro, fa parte dello staff e viene considerata da tutte una sorella maggiore. “Biancamaria ottima tra le jr. ha dovuto fermarsi nel 2017 per un problema a gomito destro. La ripresa non ¨¨ stata facile e l’abbiamo portata agli europei per la tenacia che ha mostrato, anche se non le chiedevamo nulla, solo una buona prestazione. Sul ring ¨¨ stata una bella sorpresa. Caratterialmente e come tipo di boxe ¨¨ l’opposto di Martina. Longilinea dalla lunghe leve, boxe a distanza, si muove molto con giudizio. Boxe semplice in apparenza, in realt¨¤ ha scelta di tempo eccezionale e lo hanno dovuto capire avversarie pi¨´ quotate di lei, dall’ucraina Lisinska, argento uscente, la magiara Kondakor, la bulgara Georgieva e in finale la favorita turca Gualdagi, che a gioco lungo ha dovuto accettare la superiorit¨¤ dell’azzurra”.
La gioia di Naichel Millas
SECONDO PAPA' Il terzo trionfatore si chiama Naichel Millas, peso medio in falsa guardia, nato a Piove di Sacco (Pd) il 2 marzo 2001, freschi 17 anni, al primo esame da youth, ha centrato il bersaglio d’oro, creando la pi¨´ grande sorpresa del torneo. Millas in palestra entra molto presto, sotto le cure del maestro Gino Freo, uno degli insegnanti torici del boxing italiano. “Ero troppo esuberante – rammenta – la disperazione di famiglia. Attaccavo briga e ho rischiato di brutto, per questa voglia di sfidare tutto e tutti, anche la legge. Mi ha tirato fuori per i capelli il maestro Freo, dandomi fiducia quando stavo per perdermi. E’ stato un secondo pap¨¤ e non lo dimenticher¨° mai. La vittoria la dedico a lui, alla famiglia e al maestro Giulio Coletta in nazionale che ha creduto in me”. Coletta di Millas conosce tutto: “Un talento grezzo che occorre saperlo far crescere con pazienza. Del passato non mi interessa, penso al presente e i risultati parlano. Ha trasformato l’esuberanza in convinzione dei suoi mezzi. Non ha paura di nessuno e sta crescendo in ogni senso. Mancino imprevedibile, ha scelta di tempo, resistenza e colpo d’occhio. Ha disputato un europeo in crescendo e quando in finale, dovendo affrontare il russo Teterev, campione uscente e miglior pugile degli europei 2017, molti pensavano lo mandassi al massacro, ero forse l’unico che non la pensava cos¨¬. Il match mi ha dato ragione e Millas ¨¨ il campione d’Europa con merito. Oltre che uno dei pi¨´ giovani. Non solo, ¨¨ in costante crescita e sta maturando per diventare un uomo”.
BILANCIO EUROPEI Il bilancio italiano gli Europei Youth, per la prima volta maschili e femminili in contemporanea, ha dunque superato ogni previsione. Merito degli atleti ma in particolare dei tecnici Giulio Coletta e Emy Renzini che hanno saputo fra crescere elementi che hanno fatto parte delle nazionali schoolboy e jr. senza perderli per strada. Oggi hanno colto i frutti e ci auguriamo sia un traguardo provvisorio, mentre quello definitivo deve guardare ai Giochi di Tokyo 2020. Nella classifica complessiva l’Italia ¨¨ la seconda forza dietro la Russia, partita con le due squadre al completo (10 uomini e 10 donne), mentre l’Italia con 16 elementi (7 donne e 9 uomini), ha preceduto potenze come Inghilterra, Ucraina, Irlanda, Azerbajan e Ungheria, da sempre protagoniste. Nei maschi ha conquistato 1 oro, due argenti e 2 bronzi, dietro la Russia 5 ori e 2 argenti. Tra le donne, l’Italia divide il primo posto con Inghilterra e Ucrana con due ori, meglio della Russia, la grande delusa, partita con 5 finaliste e un solo oro. Europei record con 40 nazioni iscritte tra gli uomini e 27 tra le donne. Sono arrivate in medaglia 23 paesi.
AI DETRATTORI Nel 2017 l’Italia non aveva conquistato nessun podio, stavolta ben nove. Questi i nostri alfieri; donne: Rossi, LaPiana, Tessari, Sorrentino, Delle Piane, Er Raqioui e Argentieri; uomini: Spada, Cappai, Oggiano, Cangelosi, Casamonica, Cavallaro, Millas, Aloma, Fiaschetti. Grazie ai piazzamenti, hanno staccato il pass per i prossimi mondiali: Rossi, LaPiana, Tessari, Cappai, Spada, Oggiano, Cavallaro, Aloma, Millas e Fiaschetti. Nel torneo maschile oltre all’argento per Oggiano e Fiaschetti, bronzo per Spada e Alouma, sfortunato Cappai che ha lottato per salire sul podio, battuto da Clancy (Irlanda) e ancor pi¨´ la Sorrentino (57) che nei quarti a giudizio unanime aveva battuto la Triebelova (SVK) arrivata all’oro. Vittorio Lai, presidente FI, ha commentato la situazione: “Stiamo portando avanti un progetto a lunga scadenza, con pazienza e tenacia. Non ¨¨ facile sostituire campioni come Cammarelle, Russo, Picardi, Valentino e altri che per un decennio hanno tenuto alto il nome dell’Italia. Ci stiamo provando dopo annate poco produttive. Il risultato di Roseto ¨¨ la prima risposta ai detrattori di professione”.
Rocky Giuliano
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