Per Mouhiidine Aziz, fresco campione europeo U22, titolo conquistato a Targu Jin in Romania, il pi¨´ giovane tra i vincitori della rassegna, nato a Salerno il 6 ottobre 1998, il primo giocattolo ¨¨ stato il tatami delle arti marziali. Pap¨¤ Abdellah, nato in Marocco, naturalizzato italiano dopo il matrimonio con Emilia, una ragazza nata a Mercato S. Severino nel salernitano, aveva idee chiare sul figlio: lo sport come compagno in parallelo alla scuola. “Sono cresciuto alla Olympic Planet di Salerno, svezzato dai fratelli Gennaro e Gianluigi Moffa. Nelle arti marziali ho vinto tutto tra i giovani, ma quando ho scoperto il pugilato mi sono reso conto che quello era il mio destino sportivo. Troppo coinvolgente e completo, la disciplina su misura per me”.
PUGILATO
Aziz, l'Europeo pi¨´ giovane ¨¨ per l'Italia "Il pugilato era scritto nel mio destino"
Mouhiidine Aziz ha conquistato il titolo U22 in Romania ed ¨¨ stato il pi¨´ giovane tra i vincitori della rassegna. "Nelle arti marziali ho vinto tutto tra i giovani, ma quando ho scoperto il pugilato mi sono reso conto che questo ¨¨ lo sport su misura per me"
Perch¨¦?
“Prima di tutto ¨¨ formativa nel fisico e nel carattere. Uno sport completo che ti costringe a pensare per dare il meglio. Ti forma e ti aiuta ad entrare nella societ¨¤ con l’approccio giusto. Una maturazione per diventare uomo. Con la boxe ho girato il mondo, opportunit¨¤ non da poco per un giovane di 19 anni. Debbo dire grazie al maestro Giulio Coletta, che credette in me quando avevo 15 anni ed ero un ragazzino cresciuto in altezza ma tutto da formare. Mi ha portato avanti senza affanni, proteggendomi nei momenti difficili, perch¨¦ le sconfitte bruciano anche se sono necessarie per crescere. A quel tempo non lo capivo ancora, oggi cerco di assorbirle bene, anche se ¨¨ meglio evitarle”.
Perch¨¦ insisti a militare nei +91, pur potendo scendere nei massimi? “L’Europeo U22 ¨¨ stato l’ultimo in questa categoria che oggi non ¨¨ pi¨´ mia. Ma, solo un anno fa pesavo oltre 100 kg. quindi tutto il punteggio acquisito riguardava i +91. Per militare nei massimi, avrei dovuto fare la trafila perdendo ci¨° che avevo acquisito nei tornei precedenti. Consapevole di regalare molti chili, ma anche questo mi aiuta e concentrarmi e dare il meglio. Nel 2017 a Braila, nello stesso torneo fu proprio la differenza di peso e l’inesperienza con l’austriaco, Mraovic, bosniaco di nascita a decretare la sconfitta prima del limite. Ma io sono come gli elefanti, che hanno memoria di ferro. Ho aspettato un anno, ha fatto altri tornei compresi i mondiali youth dove mi battuto l’americano Torres. Quando ho ritrovato l’austriaco a questo torneo sapevo cosa dovevo fare per vincere. Come ¨¨ avvenuto. Certo, disputare cinque combattimenti in sette giorni ¨¨ molto faticoso, con l’aggravante che i tuoi avversari sono almeno dieci kg. pi¨´ pesanti di te. Oltre al turco Ilyas, che aveva pi¨´ titoli del sottoscritto e veniva dato vincente, battuto 5-0, c’era l’azero Abdullayev, al quale regalavo pi¨´ di 20 kg. e arrivava con i titoli europeo e mondiale youth, indicato come il sicuro vincitore del torneo. L’ho affrontato in semifinale ¨¨ ho vinto tre round su tre. Non male. Per vincere l’oro ho ritrovato il croato Milun, che a inizio anno nel torneo di Debrecen in Ungheria, mi aveva superato 3-2. Stavolta la storia ¨¨ cambiata e la vittoria non mi ¨¨ sfuggita, anche se meritavo il 5-0. Quando ho visto il giudice che i ha dato sconfitto era serbo, ho capito che tra vicini ci si aiuta. Anche se non sarebbe corretto”.
Il futuro?
“Da peso massimo il traguardo ¨¨ chiaro, anche se capisco che la strada ¨¨ lunga e difficile. Io ci provo, con tutte le mie forze. I Giochi di Tokyo 2020, sono un invito troppo forte per ignorarlo. Importante potersi preparare al meglio. Intanto questa medaglia l’ho dedicata alle memoria di mio padre, scomparso lo scorso novembre, colui che mi ha sempre spronato verso lo sport, una terapia ideale per stare lontano dai pericoli che ti circondano ogni giorno”. Che carattere ha Aziz?
“Positivo al massimo, direi cristallino. Vedo il bicchiere sempre mezzo pieno e non viceversa”.
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