“Tre come loro” davvero: non tutte le nazioni possono vantare campionesse cos¨¬, vanto per l’Italia nel mondo. Martina Caironi, Bebe Vio, Francesca Porcellato sono eccellenze non solo nello sport, ma anche nella vita e lo hanno dimostrato raccontandosi e raccontando tre generazioni di atlete nello sport paralimpico all’Auditorium Santa Chiara. Un incontro affollato e animato anche dagli stimoli di uno scrittore come Marco Malvaldi, dove si ¨¨ partiti dal cambio di percezione in questo ultimi anni verso il movimento paralimpico: “Quando io e gli altri Azzurri stavamo partendo per i Giochi di Seul 88, all’aeroporto ci chiesero che santuario ci fosse l¨¬. Ora ci riconoscono e ci incitano”, ha detto Porcellato aprendo l’incontro. Porcellato ¨¨ la pi¨´ grande atleta paraplegica di sempre, unica al mondo capace di vincere medaglie d’oro in tre diversi sport e in edizioni estive e invernali dei Giochi (“Ma non posso dire di averlo fatto da sola, dietro ai successi ci sono tante persone, a cominciare da mio marito, che ¨¨ anche il mio preparatore, Dino”); Caironi ¨¨ la donna amputata pi¨´ veloce del mondo, la prima senza una gamba a correre i 100 metri sotto i 15 secondi (“Quel record ¨¨ cominciato quando mi sono avvicinata allo sport paralimpico: mi ¨¨ servito vedere cosa facevano altri nella mia condizione, mi ha fatto sentire una atleta e non solo una persona con disabilit¨¤”).
sport paralimpico
Paralimpici: Vio, Caironi e Porcellato ¨¨ il tris d’assi al Festival di Trento
Insieme allo scrittore Malvaldi si ¨¨ discusso di sport paralimpico all’Auditorium di Santa Chiara. Bebe: “Poco dopo la malattia ho incontrato persone fondamentali come Pistorius e Zanardi”
BEBE - Bebe Vio ha ormai travalicato i confini dello sport, diventando fenomeno sociale e culturale (“Poco dopo la malattia ho avuto la fortuna di conoscere due persone che sono state fondamentali. Oscar Pistorius mi disse: ‘Fai sport e ti divertirai’, ma mi convinse di pi¨´ dicendo che avrei potuto mangiare ogni schifezza, tanto avrei smaltito. Alex Zanardi ¨¨ pazzesco, sa dire con semplicit¨¤ cose straordinarie, una delle migliori persone che ci siano”). I tanti discorso si sono chiusi sul futuro. Porcellato domani si appresta a vincere l’ultima tappa e finire in maglia rosa il Giro d’Italia di handbike: “Faccio un passo alla volta. La mia prima Paralimpiade ¨¨ stata Seul 88 e ora guardo a Tokyo 2020. Poi vedremo, sempre per cercare di dare al mondo paralimpico l’attenzione che merita”. Caironi arriva da una doppia medaglia d’oro europea con record del mondo: “Intanto penso ai prossimi Giochi, perch¨¦ confermarsi ¨¨ sempre difficile, ma poi mi piacerebbe provare ad andare ai Giochi invernali, come ha fatto Francesca cos¨¬ bene, provando con lo snowboard, che ho iniziato a fare e mi piace molto”. Bebe ¨¨ reduce dal trionfo europeo in Italia, a Terni, con l’oro nel fioretto sia in singolo che nella gara squadre con Andreea Mogoss e Loredana Trigilia: “Allenatrice? Non so se riuscirei, forse sarei troppo cattiva, da me pretendo tantissimo… Ora sto studiando comunicazione e mi piacerebbe lavorare nello sport, nel Coni e nel Cip, poi magari in un unico comitato che possa unire lo sport olimpico e paralimpico”.
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