Il Football director dei bianconeri interverr¨¤ alle 11.30 di domenica 15 ottobre
Se non avesse fatto il direttore sportivo, Cristiano Giuntoli sarebbe diventato un architetto. Cos¨¬ avrebbe voluto mamma Cosetta, insegnante, che sognava di vederlo laureato. E lui per un po¡¯ ci ha provato ma dopo 19 esami la passione per il pallone ha avuto il sopravvento. Cos¨¬ Cristiano da San Niccol¨°, frazione di Agliana, paese di 18 mila anime in provincia di Pistoia (dove Massimiliano Allegri ha chiuso la carriera di giocatore e iniziato quella da allenatore), un passato da difensore tra dilettanti e professionisti, invece di progettare case si ¨¨ messo a costruire squadre vincenti: dalla Serie D alla A con il Carpi fino al miracoloso scudetto con il Napoli e ora la sfida con la Juventus, che in estate l¡¯ha voluto fortemente per aprire un nuovo ciclo tricolore.?
Spese sostenibili
¡ª ?Giuntoli, che sar¨¤ al Festival dello Sport domenica 15 alle ore 11.30, ¨¨ il profeta della rifondazione bianconera, l¡¯uomo scelto dalla propriet¨¤ per coniugare competitivit¨¤ e sostenibilit¨¤. La Juventus ¨¨ sempre stata il suo sogno, fin da quando da ragazzino si faceva 8 ore di pullman insieme a pap¨¤ Tiziano, scomparso nel 2005, per andare a vederla dal vivo. I suoi idoli erano Boniek e Platini, adesso toccher¨¤ a lui scovare i campioni del futuro che sapranno far luccicare gli occhi dei piccoli tifosi bianconeri. Come ha fatto a Napoli, dove ha costruito il gioiello consegnato nelle sapienti mani di Spalletti. Il metodo Giuntoli ¨¨ un mix di intuizioni e programmazione. E¡¯ abituato a lavorare con le risorse che le societ¨¤ gli mettono a disposizione, il suo obiettivo ¨¨ creare squadre autosufficienti: pi¨´ incassi, pi¨´ spendi. Giuntoli ¨¨ maniacale e non lascia niente al caso: controlla tutto, dall¡¯erba del campo all¡¯alimentazione dei giocatori. Quando non ¨¨ al campo, passa le giornate tra filmati e telefonate, la sua forza ¨¨ uno scouting capillare grazie a una fitta rete di contatti e collaboratori. Cos¨¬ ha scovato Osimhen, Kim e Kvaratskhelia, grandi colpi con stipendi sostenibili, ma anche Lasagna ai tempi del Carpi. Chi lo conosce lo descrive come un amplificatore, capace di esaltare le qualit¨¤ di chi lavora con lui o gioca nelle sue squadre. A Napoli ha lavorato con tanti allenatori, da Sarri a Spalletti, e con tutti ha instaurato un buon rapporto. A Torino ha trovato Allegri, toscano e ambizioso quanto lui. L¡¯architetto dello scudetto ¨¨ arrivato alla Juventus per rimettere i conti a posto e riportarla all¡¯antico splendore.
Gazzetta dello Sport
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