L'amministratore delegato nerazzurro, tra i dirigenti pi¨´ vincenti del calcio italiano degli ultimi decenni, sar¨¤ ospite il 14 ottobre dell'evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport
Politico, giornalista, dirigente, un po' ambasciatore, grande manovratore. E imitatore, s¨¬, perch¨¦ ascoltarlo riprodurre la voce di Sandro Ciotti ¨¨ allegria pura. Ma pi¨´ di ogni altra cosa, Beppe Marotta ¨¨ il braccio e la mente dell'Inter. Lo potrete ascoltare sabato alle 14.30 all'Auditorium Santa Chiara di Trento. Marotta ¨¨ l'uomo che, nella storia recente nerazzurra, ha segnato il confine tra una squadra che sogna e una che... fa. Con Marotta al timone l'Inter ha cominciato a vincere. ? stato chiamato per quello, all'amministratore delegato dell'Inter. Nell'ottobre 2018 Steven Zhang si fece dare il suo numero e lo chiam¨° al telefono. Il nostro sulle prime pens¨° a uno scherzo, poi chiese conferma e cap¨¬ che era tutto vero. And¨° a Nanchino a parlare con pap¨¤ Jindong, il patron nerazzurro. E mise la firma.
Diplomazia
¡ª ?L'Inter sar¨¤ l'ultimo club del Marotta dirigente. Nel suo futuro c'¨¨ un ruolo politico: sogna di fare il ministro dello sport. E c'¨¨ da credergli, perch¨¦ non sono molte le missioni che gli sono sfuggite. E sono pochi i palazzi che contano nel quale non ha messo piede. Ha cominciato a fare il dirigente sportivo quasi senza accorgersene, lo stadio Ossola di Varese ¨¨ stato prima il teatro dei sogni - ma quale Old Trafford! - poi il giardino del suo primo lavoro. Ha salvato il Venezia inventandosi il colpo Recoba, ha guidato la Sampdoria in Champions League, ha riportato la Juventus a dominare in Italia. E poi l'Inter, appunto, togliendo lo scettro proprio a quella Juve che ha deciso di mollare. Marotta ¨¨ l'uomo di nove scudetti: otto in bianconero e uno in nerazzurro. ? l'uomo che porta alle stelle. Perch¨¦ la seconda (stella) ¨¨ l'obiettivo dell'Inter che pu¨° coincidere curiosamente (o forse no) con quella tutta personale di Marotta, il suo decimo campionato. Beppe sa come si fa. Sa come stimolare chi lavora con lui. Sa quando colpire e quando battere in ritirata. Sul mercato si diverte meno che a inizio carriera, perch¨¦ si riconosce poco nella giungla attuale di procuratori o pseudo tali. Difficile che neghi un sorriso, una battuta, un saluto al suo interlocutore. Vive per il lavoro, sono pi¨´ i trofei vinti che i giorni di vacanza. Non accetta i cali di tensione, adora la diplomazia. E il successo, ovviamente. Ecco perch¨¦ a Istanbul un velo di tristezza ha attraversato il suo volto: la Champions ¨¨ il traguardo che gli manca. Ma non s'¨¨ mica arreso.
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