“Gi¨´ la maschera”, come da titolo del suo libro: Elisa Di Francisca non si nasconde nemmeno al Festival dello Sport di Trento. L’ex schermitrice italiana presenta il volume autobiografico, scritto a quattro mani con la giornalista del Corriere della Sera Gaia Piccardi, e riempie con la sua esuberanza il bookshop di Piazza Duomo. Aneddoti di carriera e soprattutto di vita, di amori sbagliati e giusti, e qualche battuta sull’ex collega e rivale Valentina Vezzali, ora Sottosegretaria allo sport: “Un confronto pubblico con lei? Ogni volta che la vedo le dico che dovremmo fare come Albano e Romina in Russia, se ci chiamano. Magari cantiamo anche una canzone e ci facciamo pagare tantissimo: cos¨¬ ci riconciliamo. In quel caso credo che lei accetterebbe. Ma in realt¨¤ ¨¨ tutto passato, sono contenta della carica che ricopre”.
AL FESTIVAL dello sport
Di Francisca a Trento tira "gi¨´ la maschera". E parla anche del "Vezzalicidio..."
L’ex olimpionica ha presentato il suo libro autobiografico scritto con la giornalista del Corsera Gaia Piccardi: “La scherma per me ¨¨ stata terapeutica”
Patologia scherma
¡ªA seguire l’incontro, moderato dal nostro Valerio Piccioni, c’¨¨ anche il marito di Elisa, il produttore televisivo Ivan Villa, che culla il piccolo Brando, secondo figlio della coppia, nato lo scorso maggio. Di Francisca ha deciso durante la prima ondata della pandemia di diventare di nuovo mamma e rinunciare alla terza avventura olimpica dopo i trionfi di Londra 2012 (due ori nel fioretto, individuale e a squadre) e Rio 2016 (argento nel fioretto individuale). Ma si torna sempre a parlare di scherma, che nel libro viene definita anche una “patologia non ancora catalogata dalla scienza medica”. Di Francisca spiega: “A me questo sport ¨¨ servito tantissimo. Ora come ora devo dire che ¨¨ stato terapeutico, mi ha dato un obiettivo, una strada in un momento in cui non sapevo dove andare. Ma all’inizio era un incubo gareggiare, una volta mi ¨¨ venuta la febbre, avevo paura di perdere. Durante l’adolescenza ho anche smesso per un po’ perch¨¦ avevo vissuto delle esperienze forti, brutte, una sorta di depressione. Ma senza la scherma non avrei trovato la forza di rimettermi in moto e rimboccarmi le maniche, di sconfiggere quei mostri”.
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Vezzalicidio
¡ªNel libro Di Francisca parte dalle origini, dalla sua Jesi, che ha dato i natali ad altre campionesse del suo sport: “Per me ¨¨ stata una fortuna crescere nella stessa palestra di Giovanna Trillini e Valentina Vezzali, perch¨¦ sono riuscita a emularle tirando contro di loro e cercando di batterle. ? inevitabile che a un certo punto superi il maestro e infatti… ho smesso prima! Da piccola mi sentivo vicina a Valentina perch¨¦ siamo simili, dirette, schiette. C’era anche una sorta di amicizia. Poi, il rapporto si ¨¨ rovinato per sempre nel momento esatto in cui l’ho battuta”. Un episodio, accaduto ai Mondiali di Antalya del 2009, che nel libro viene definito “Vezzalicidio”.
amore
¡ªIn “Gi¨´ la maschera”, Di Francisca non nasconde i dettagli pi¨´ turbolenti della sua vita sentimentale. E a un certo punto scrive che “l’amore va insegnato alla scuola elementare”: “? necessario che si venga presto a contatto con questo sentimento, soprattutto con l’amore verso se stessi”, spiega. “Non tutti riescono a farlo, perch¨¦ a volte ¨¨ pi¨´ facile non amare, fare la cattiva ragazza, trasgredire. E invece la vera trasgressione ¨¨ riuscire ad amare senza filtri, remore, gelosie. Io l’ho scoperto attraverso amori molto forti, amori sbagliati, ma alla fine ce l’ho fatta, adesso ¨¨ tutto pi¨´ limpido, sereno. Se l’amore venisse insegnato a scuola eviterebbe tante sofferenze. Mi piacerebbe andare nelle aule per parlare del libro ma anche di tante altre cose che si sono perse, di etica, educazione civica. C’¨¨ tanto lavoro da fare. Chiederemo alla Vezzali se riuscir¨¤ a fare qualcosa!”. Chiusura sulle possibilit¨¤ che torni in pedana, magari per i Giochi di Parigi 2024: “La scherma mi manca tanto, mi manca l’adrenalina, ma con due figli sarebbe difficile. Poi a mio marito gli verrebbe un colpo. Magari a cena gliene parlo… Sicuramente prender¨° il diploma da istruttrice di scherma, ma non so se far¨° la maestra sul campo”.
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