La nuova impresa di Omar Di Felice: l'Antartide "coast to coast" in bici

Omar Di Felice, l’ultra-ciclista romano protagonista di numerose imprese in bicicletta, si prepara ad affrontare una nuova e difficilissima impresa chiamata?Antarctica Unlimited.?Dopo avere attraversato la regione himalayana fino al Campo Base dell'Everest (marzo 2021), e avere compiuto il giro del mondo artico lungo le tre linee di confine (aprile 2022), l’atleta si prepara a compiere la traversata dell'Antartide in bici.?Una sfida che nessuno ha mai affrontato prima, come spiega lo stesso Omar: “Nessuno ha mai affrontato qualcosa di così lungo al Polo Sud, sono stati fatti dei tratti in bici o con la bici più gli sci, ma nessuno ha mai tentato tutta la traversata da costa a costa, è una prima assoluta”.?L’avventura partirà il prossimo novembre, l'unico periodo in cui è possibile andare in Antartide per scopi sportivi, visto che il resto dell'anno c'è il buio totale. E prima che parta per i ghiacci, lo abbiamo raggiunto al telefono per scoprire tutto, ma proprio tutto, di questa difficilissima impresa.

Omar, dove inizierà la sua avventura?

“Intanto diciamo che si tratta di un progetto ampio che prevede anche una parte di divulgazione scientifica, della durata complessiva di 18 mesi, in cui racconterò il tema dell’Antartide. Con uno slot di 70 giorni, in cui tenterò la traversata in bicicletta dell’Antartide. 2000 km in 60 giorni.? Partirò da Hercules Inlet, passando per il Polo Sud e arrivando alla base del Leverett Glacier”.?

Che dislivello dovrà affrontare??

“Il Polo Sud è a circa 3000 metri di altitudine, io partirò dal livello del mare e quindi dovrò affrontare una lunghissima salita su un plateau ghiacciato”.

Che condizioni climatiche troverà?

“La temperatura media sarà di meno 30 gradi, ma ci saranno dei picchi di meno 40 e meno 50 gradi. La bassa temperatura sarà poi esasperata dai fortissimi venti che possono soffiare fino a 80 km orari”.?

Affronterà tutto in solitaria?

“Sarò completamente solo con la bici e una slitta che peserà un centinaio di chili, dove metterò tutto il necessario per sopravvivere: le scorte alimentari, l’occorrente per riparare la bici, la tenda...”.

Che tipo di bici utilizzerà?

“Sarà una fat bike, ovvero una mountain bike con una larghezza dei copertoni maggiore e con dei chiodi che serviranno ad aumentare il grip sul ghiaccio”.?

Come si vestirà per resistere al freddo artico??

“Indosserò una tuta d’alta quota Uyn (la stessa con la quale gli alpinisti sfidano le vette più alte del mondo), ma con una vestibilità e soluzioni costruttive che mi daranno libertà di movimento”.?

Parliamo del cibo, come si nutrirà visto che pedalerà dalle 8 alle 12 ore al giorno?

“Mangerò cibo liofilizzato, chiuso sottovuoto, che reidraterò con l’acqua, o meglio con la neve che andrò a sciogliere.?Sono i pasti che mangiano gli astronauti quando vanno nello spazio.?Con la mia nutrizionista stiamo mettendo a punto un piano alimentare specifico, perché la difficoltà maggiore sarà calcolare esattamente la quantità di cibo che mi servirà quotidianamente.?La cosa certa è che farò un pasto al mattino, assumerò dei piccoli snack durante la giornata tipo barrette e cioccolata, e di sera consumerò un altro pasto”.?

Quante ore di sonno potrà concedersi per notte, per riuscire a terminare l’impresa in 60 giorni??

“Sto studiando un piano per riposare un certo monte ore: dalle 4 ore e mezzo, alle 6 ore per notte. Ore necessarie per recuperare le energie e riscaldarmi”.?

La sfida maggiore di quest’impresa sarà il freddo, la fatica, o altro??

“La sfida sarà la solitudine, non avrò internet, ma solo un tracker gps che giorno dopo giorno aggiornerà chi mi?segue?da casa sui miei spostamenti. E poi un modem satellitare che mi permetterà ogni tanto di mandare dei messaggi e delle foto a bassa risoluzione.?Ma l’ostacolo maggiore sarà l’autosufficienza alimentare, più del freddo e più di ogni altra cosa, perché 60 giorni sono tanti e se sbaglio a fare i conti rischio di non terminare”.