Nuovi elementi aggraverebbero la sua posizione. Sui social ¨¨ virale l'hashtag?#iononsonocarne in sostegno alle vittime di violenza
Torna in carcere anche il settimo dei ragazzi accusati dello stupro di gruppo ai danni di una diciannovenne la notte del 7 luglio scorso in centro storico a Palermo.?Era l'unico del gruppo ancora minorenne all'epoca dei fatti.
stupro palermo, torna in carcere l'ultimo ragazzo
¡ª ?Si tratta di un aggravamento della misura cautelare che sabato era stata revocata dal gip. Dopo la sua confessione, il magistrato aveva affidato il ragazzo a una comunit¨¤, sostenendo che avesse compiuto una "rivisitazione critica" del suo comportamento. Decisione contro cui aveva presentato ricorso la Procura per i minorenni. Le indagini, tuttavia, avrebbero rivelato contenuti nuovi che hanno peggiorato la posizione del giovane.?
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A determinare la nuova disposizione del Gip di Palermo, in particolare, ci sarebbero una serie di video pubblicati su TikTok,?violando le prescrizioni del magistrato, in cui il giovane (nel frattempo divenuto maggiorenne) si vanterebbe dei messaggi ricevuti da diverse fans.?Previsto intanto, per gli altri sei giovani arrestati per la violenza di gruppo, il trasferimento da Palermo in altri istituti penitenziari siciliani.
Sui social l'hashtag?#Iononsonocarne
¡ª ?Nel frattempo, sui social numerosi personaggi del mondo dello spettacolo hanno preso posizione contro la violenza sulle donne rispondendo in gruppo all'hashtag #iononsonocarne. In tantissimi, infatti, hanno deciso di "metterci la faccia" dimostrando il proprio sostegno alla 19enne vittima dell'abuso di Palermo e a tutte le altre donne che hanno subito episodi di violenza simili: da Alessio Boni a Maria Grazia Cucinotta, da Alessandro Preziosi a Caterina Balivo e Nicoletta Romanoff, da Elonoire Casalegno a Samantha de Grenet.
L'iniziativa ¨¨ stata lanciata sulla pagine Instagram di Fab!, facendo riferimento a un messaggio inviato nella chat proprio da uno dei sette indagati per lo stupro di gruppo di Palermo, che aveva tentato di giustificare le proprie azioni con le parole "la carne ¨¨ carne". '''La carne ¨¨ carne' non ¨¨ la giustificazione che un 20enne si ¨¨ dato, ¨¨ la frase che si ¨¨ sentito dire mille volte dagli adulti della sua vita - padri, madri, nonni, zii, amici di famiglia" si legge nella didascalia del post che ha lanciato l'hashtag. "Noi di Fab, insieme ad F e al direttore Luca Dini, ci ribelliamo a chi riduce la preda a un pezzo di carne da stuprare e il predatore a un altro pezzo di carne schiavo dei suoi istinti".
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