salute
L'Ue prova a studiare i virus per anticipare nuove pandemie e preparare i vaccini
Prepararsi all'insorgere di malattie come ci si prepara a combattere gli incendi. Questo ¨¨ l'auspicio lanciato da Bill Gates in una lettera invita al New York Times e tradotta da LaRepubblica. L'imprenditore ricorda come il Covid, partito da un focolaio in una citt¨¤, si sia poi diffuso in tutto il mondo ma nonostante l'esperienza passata "la comunit¨¤ internazionale non ha fatto granch¨¦ per prepararsi alla prossima pandemia".?
anticipare nuove pandemie
¡ª ?Studiare i virus pi¨´ pericolosi per lavorare in anticipo a vaccini efficaci proprio per fermare sul nascere una nuova pandemia, ¨¨ uno degli obiettivi che si ¨¨ posta l'Unione Europea. Mentre il Covid sembra ormai alle spalle e si aspetta solo che l'Organizzazione Mondiale della Sanit¨¤ dichiari la conclusione della fase pandemica, ¨¨ importante studiare il contesto attuale e prevenire eventuali nuove diffusioni di virus. Si chiama?preparedness, una modalit¨¤ di approccio per esser pronti a ogni evenienza. Il G7 ha parlato di fiale di vaccini pronte in 100 giorni dopo i primi casi, una visione definita per¨° utopica da Rino Rappuoli microbiologo e direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena. "I 100 giorni chiesti dal G7 sono troppo pochi" ha dichiarato a LaRepubblica "basti pensare che con i vaccini a mRna messaggero abbiamo dato una risposta al coronavirus in 11 mesi ed ¨¨ parso un successo". Poi per¨° ha anche aggiunto come con le tecnologie oggi a disposizione si pu¨° immaginare di essere pi¨´ veloci.
l'influenza aviaria
¡ª ?L'attenzione oggi ¨¨ sull'influenza aviaria, il virus H5N1 che circola ormai da tempo e che non desta particolari preoccupazioni, ma che viene usato come esempio per farsi trovare pronti ad eventuali nuove pandemie. Marco Cavalieri responsabile vaccini di Ema, ha spiegato come sia importante esser pronti "poi magari quei vaccini non servono, per¨° ¨¨ meglio impegnarsi prima che pentirsi dopo". Secondo l'Oms dal 2003 a oggi i casi di aviaria tra gli uomini sono stati 873 e tutti contagiati da animali, senza un contagio tra persone. Oggi ci sono meno casi rispetto a 15 anni fa ma l'attenzione ¨¨ alta perch¨¦ oltre agli uccelli si registrano casi di contagio tra i mammiferi "un campanello d'allarme, ma non dobbiamo preoccuparci" spiega Cavalieri "l'ipotesi di un salto di specie ¨¨ remota".
vaccini contro le pandemie
¡ª ?Nonostante questo gli scienziati dell'Unione Europea sono pronti a ogni evenienza con due vaccini contro l'influenza aviaria autorizzati nell'Unione come ha spiegato la Commissione europea nei giorni scorsi. Cavalieri sottolinea che in caso di necessit¨¤ le aziende aggiornerebbero i vaccini gi¨¤ pronti per colpire il nuovo ceppo virale. Infatti l'Ema ha chiesto alle industrie farmaceutiche di lavorare a vaccini sperimentali sulla base di alcuni ceppi di influenza aviaria, anche perch¨¦ i due gi¨¤ pronti sono basati sul virus che circolava 15 anni fa.
la rete per l'emergenza
¡ª ?Intanto Bill Gates sottolinea l'importanza della Global Health Emergency Corps che l'Oms con i propri partner sta sviluppando, una rete che include i massimi responsabili per emergenze sanitarie in tutto il mondo che collaborano per esser pronti alla prossima pandemia. Uno dei primi obiettivi ¨¨ trovare il modo di entrare rapidamente in azione e fermare la diffusione dell'agente patogeno. Per farlo ¨¨ importante ad esempio la vigilanza ambientale, sulle reti fognarie per capire se esiste in circolazione un virus potenzialmente pericoloso. Ma non solo perch¨¦ questa rete pu¨° aiutare a identificare i paesi maggiormente in difficolt¨¤ in situazioni di emergenza e prepararli ad affrontare potenziali crisi. Farsi trovare pronti di fronte a nuova potenziale nuova emergenza che pu¨° arrivare in forme anche diverse rispetto al passato, ¨¨ fondamentale.
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