Uno studio della Columbia University spiega come una dieta molto simile alla mediterranea possa aiutare il cervello a resistere al passare degli anni
Tra le maggiori preoccupazioni legate all'invecchiamento ci sono i deficit di salute cognitiva e il rischio di sviluppare una forma di demenza senile. Sebbene, ad oggi, non esistano terapie in grado di prevenire queste condizioni, un crescente numero di ricerche suggerisce che l'alimentazione svolge un ruolo cruciale nella salute del cervello e nel declino cognitivo con l¡¯avanzare dell¡¯et¨¤. Alcune diete, pi¨´ di altre, sembrano avere benefici per il cervello e tra loro c'¨¨ la dieta MIND. La conferma arriva da uno studio della Columbia University secondo cui questa dieta potrebbe anche fornire un aiuto a prevenire la demenza.?
cos'¨¨ la dieta mind
¡ª ?La MIND ¨¨ una dieta che incoraggia un¡¯alimentazione a base di verdure, bacche, olio d'oliva, noci, cereali integrali, pesce, fagioli e pollame mentre scoraggia l¡¯uso di burro, margarina, carne rossa, cibi fritti, dolci e formaggio. Il nome MIND ¨¨ un acronimo: sta per Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay. In pratica, si tratta di una dieta che combina le caratteristiche di 2 diete molto popolari: la dieta mediterranea e la dieta DASH.?
lo studio
¡ª ?Lo studio, pubblicato su Annals of Neurology, ha preso in considerazione l'ipotesi che una dieta sana protegga dalla demenza, rallentando il ritmo generale dell'invecchiamento biologico del corpo. ¡°Gran parte dell¡¯attenzione alla nutrizione nella ricerca sulla demenza si concentra sul modo in cui nutrienti specifici influenzano il cervello. Abbiamo testato l¡¯ipotesi che una dieta sana protegga dalla demenza rallentando il ritmo generale dell¡¯invecchiamento biologico del corpo¡±, spiega l¡¯autore principale Daniel Belsky, docente associato di Epidemiologia presso la Columbia School of Public Health e il Columbia Aging Center.?
Per testare la loro ipotesi, i ricercatori hanno utilizzato i dati del Framingham Heart Study, un'indagine iniziata nel 1971 su persone di et¨¤ pari o superiore a 60 anni, cos¨¬ da analizzare l'associazione tra la dieta MIND e il rallentamento dell'invecchiamento biologico. Il ritmo di invecchiamento ¨¨ stato misurato con uno strumento chiamato DunedinPACE, una sorta di?orologio epigenetico?che valuta la velocit¨¤ di deterioramento del corpo con l'avanzare dell'et¨¤. I risultati hanno mostrato che una maggiore adesione alla dieta MIND, ricca di cereali integrali, verdure a foglia verde, noci e frutti di bosco, era associata a un rallentamento del ritmo di invecchiamento. E questo era a sua volta collegato a una riduzione del rischio di sviluppare demenza e mortalit¨¤. Ci¨° suggerirebbe che una dieta sana come la MIND possa cotribuire a proteggere la salute del cervello rallentando l'invecchiamento biologico.?
Conclusioni
¡ª ?"Abbiamo prove evidenti che una dieta sana pu¨° proteggere dalla demenza, ma il meccanismo di questa protezione non ¨¨ ben chiaro", osserva il co-autore senior Yian Gu, direttore dell¡¯Unit¨¤ di Neuroepidemiologia della Mailman School. Insomma, sebbene lo studio fornisca informazioni preziose, i ricercatori riconoscono che c'¨¨ ancora molto da scoprire. Ma l'ottimismo ¨¨ palpabile: i risultati sottolineano il potenziale ruolo della dieta nel rallentare l'invecchiamento e ridurre il rischio di demenza. "Se le nostre osservazioni saranno confermate anche in campioni di popolazione diverse, il monitoraggio dell'invecchiamento biologico potrebbe effettivamente contribuire alla prevenzione della demenza", chiosa Belsky.
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