Un'alimentazione priva di glutine ¨¨ spesso decisa dagli atleti in maniera autonoma: ma questo regime aiuta sul serio le prestazioni? Vediamo pro e contro...
Oggi siamo tutti ¡°intolleranti¡±, dal punto di vista nutrizionale e non solo. Siamo sempre alla ricerca dell¡¯alimento o di un suo componente che possa giustificare i nostri disturbi, dal gonfiore intestinale alla stipsi, dal colon irritabile alla cefalea o semplicemente alla mancanza di energia. Ci vengono proposti test pi¨´ o meno affidabili e magari in base agli esiti escludiamo questo o quell'alimento e alle prime sensazioni positive (perch¨¦ se sono negative ci sar¨¤ sempre un nuovo test che ci spiegher¨¤ la cosa) pensiamo di aver risolto i nostri problemi: ovviamente? questa "moda" ha preso piede anche nel mondo dello sport e tra tutte le intolleranze, vere o presunte, quella verso il glutine ¨¨ sicuramente una delle pi¨´ gettonate. In tanti, su consiglio dell¡¯amico, del collega o dell'allenatore, diventano cos¨¬ dal mattino alla sera dei ¡°gluten free followers¡±.
Sicuramente la malattia celiaca, cio¨¨ la vera allergia al glutine, ¨¨ in aumento e con essa anche quelle forme sfumate definite ¡°Gluten Sensitivity¡±: ci¨° ha portato l¡¯industria a produrre sempre di pi¨´ alimenti ¡°gluten free¡± di buona qualit¨¤ e anche barrette o integratori per lo sport ¡°gluten free¡± che sono spesso assunte dagli atleti in maniera autonoma nella convinzione di migliorare la propria performance.(continua nella prossima scheda)Prof. Fabrizio Angelini Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo Univ. di Pisa
Presidente Societ¨¤ Italiana di Nutrizione dello Sport e del Benessere
Responsabile per l'Italia dell'International Society of Sport Nutrition
Resp. Nutrizione e Supplementazione dello Sport Vr46 Ridersa Academy
? RIPRODUZIONE RISERVATA