ALIMENTAZIONE
Dieta antinfiammatoria: cibi s¨¬ e no, e come capire se il corpo ¨¨ 'infiammato'
Una dieta antinfiammatoria per prevenire o alleviare i sintomi di malattie infiammatorie e autoimmuni: se il cibo non ¨¨ la cura, pu¨° quanto meno aiutare. "Questo perch¨¦ alcuni alimenti sono antinfiammatori, mentre altri sono proinfiammatori", spiega a Gazzetta Active la dottoressa Giulia Temponi, biologa nutrizionista.
Dieta e infiammazione
¡ª ?L¡¯infiammazione alla base di tante patologie pu¨° essere di due tipi: cronica o acuta. "Proprio l¡¯infiammazione cronica pu¨° essere modulata in parte con la dieta - sottolinea Temponi -. L¡¯infiammazione cronica ¨¨ quella collegata all¡¯obesit¨¤ (e sappiamo che il tessuto adiposo, molto pi¨´ presente in chi soffre di obesit¨¤, ¨¨ un tessuto infiammato), alle patologie metaboliche (come diabete di tipo 2, dislipidemie e iperglicemia), alle patologie cardiovascolari (ipertensione e cardiomiopatie), ma anche alle patologie dell¡¯apparato gastroenterico (sindrome del colon irritabile, morbo di Crohn), ad alcune patologie neurodegenerative (come il morbo di Alzheimer, di Parkinson e la sclerosi multipla), altre malattie autoimmuni come la tiroidite, la psoriasi, l¡¯artrite reumatoide e la fibromialgia", ci dice la dottoressa Temponi.
Dieta antinfiammatoria e intestino: l¡¯importanza del microbiota
¡ª ?Anche nel caso delle infiammazioni tutto parte dall¡¯intestino, il nostro secondo cervello. "L¡¯intestino assorbe i nutrienti ed elimina le molecole potenzialmente dannose -ricorda la nutrizionista -. Al suo interno ¨¨ popolato dal microbiota, una comunit¨¤ microbica responsabile di produrre le vitamine, contrastare la proliferazione di batteri patogeni e di stimolare il buon funzionamento del sistema immunitario". Se il microbiota intestinale non ¨¨ a posto, se la flora batterica non ¨¨ in una condizione di equilibrio o eubiosi, bens¨¬ di disbiosi, possono iniziare i problemi: "In questo caso si possono creare le condizioni per lo sviluppo di microrganismi patogeni che poi vanno a produrre una serie di sostanze tossiche in grado di indebolire il sistema immunitario fino ad arrivare, nel caso di predisposizione individuale, allo sviluppo di patologie autoimmuni ed al danneggiamento dell¡¯epitelio intestinale", avverte la dottoressa Temponi.
La Leaky Gut Syndrome e l¡¯infiammazione cronica
¡ª ?Ad avviare il processo di infiammazione cronica ¨¨ una particolare condizione dell¡¯intestino: "La Leaky Gut Syndrome o sindrome dell¡¯intestino gocciolante. E¡¯ una condizione in cui si ha un cedimento strutturale della barriera intestinale, che diventa quindi permeabile. Tutti i nutrienti passano, senza filtri. Con le conseguenze che possiamo immaginare", sottolinea Temponi.
Come capire se siamo in uno stato di infiammazione
¡ª ?Per valutare lo stato infiammatorio del nostro organismo ci sono alcuni parametri ematici utili: "La proteina C reattiva, prodotta dal fegato, che funge come marker biologico per la rilevazione dell¡¯infiammazione in fase precoce. E poi l¡¯insulina a digiuno o la curva insulinometrica che, oltre ad essere un campanello d¡¯allarme per prediabete e resistenza insulinica, pu¨° indicare stato infiammatorio sistemico silente. Poi - continua Temponi - c¡¯¨¨ l¡¯omocisteina, un aminoacido che, oltre certi livelli, ¨¨ un fattore di rischio per patologie cardiovascolari, l¡¯osteoporosi e le patologie neurodegenerative. Il cortisolo, noto come ormone dello stress, elevato in soggetti in tensione continua e pericoloso perch¨¦ inibisce la risposta immunitaria, attivando la produzione di molecole proinfiammatorie. Infine, va considerato il rapporto fra acidi grassi omega 6 e omega 3. Quello ottimale ¨¨ di 4 a 1. Un rapporto alterato indica un elevato livello infiammatorio".
Dieta antinfiammatoria: gli alimenti s¨¬
¡ª ?Fatte queste premesse sull¡¯importanza di una dieta antinfiammatoria, vediamo dunque quali alimenti vanno prediletti e quali evitati. "Sicuramente vanno bene verdura e frutta di stagione, se possibile a km zero e comunque trattata il meno possibile con pesticidi - suggerisce la nutrizionista -. E poi tutti i cereali integrali, in chicco. Quindi le fonti di acidi grassi omega 3 come la frutta secca, i semi oleaginosi, l¡¯olio extravergine di oliva, il pesce azzurro e selvaggio di piccolo taglio (come alici, sgombri, sarde, sogliole, sardine). S¨¬ anche al t¨¨ verde, al cacao amaro o al cioccolato fondente almeno al 70% e di buona qualit¨¤, ma anche alle fave di cacao tostate: sia il t¨¨ che il cacao sono infatti ricchissimi di antiossidanti. Via libera anche a spezie ed erbe aromatiche, ai legumi e al pesce".
E i cibi no
¡ª ?Venendo invece ai cibi che ¨¨ bene limitare o evitare del tutto, la dottoressa Temponi suggerisce di ridurre il consumo di carne e salumi, latticini e formaggi, e anche di "zucchero bianco, cereali raffinati, prodotti da forno, dolci confezionati, cibi industriali ricchi di grassi saturi e coloranti artificiali, cibi in scatola". Infine, ricorda Temponi, "se si hanno patologie infiammatorie come dermatiti o infiammazioni croniche intestinali bisognerebbe limitare gli alimenti ricchi di istamina o istaminoliberatori come il pomodoro e il cioccolato".
Attenzione alla cottura
¡ª ?Un ultimo suggerimento: attenzione anche a come si cucinano gli alimenti. "Meglio preferire cotture semplici, al vapore o al forno, per preservare i nutrienti. Se poi ¨¨ necessario potenziare l¡¯effetto antinfiammatorio della dieta si pu¨° optare per degli integratori di qualit¨¤ come prebiotici e probiotici per ripristinare l¡¯equilibrio del microbiota, ma anche integrazioni di omega 3, antiossidanti come vitamina C, carotenoidi e coenzima Q10", consiglia Temponi
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