La dottoressa Emanuela Russo, dietista, spiega i possibili rischi per gli sportivi dati dall'astensione totale da cibo e acqua dall'alba al tramonto
Ramadan e sport, digiuno e partite: da Demiral a Hakimi, da Ghoulam a Colley, sono diversi i giocatori musulmani in Italia che il 13 aprile hanno inaugurato il mese di purificazione previsto dal Corano. Ma per un atleta, professionista o anche semplicemente amatoriale, pu¨° non essere sempre facile rispettare quello che ¨¨ uno dei cinque pilastri dellĄŻIslam e continuare ad avere performance ottimali. "Pi¨´ che il digiuno dal cibo, ritengo difficilmente compatibile con lĄŻattivit¨¤ sportiva agonistica lĄŻastensione dallĄŻidratazione, soprattutto negli sport in cui si lavora molto sullĄŻendurance, ma non solo in quelli", dice chiaramente a Gazzetta Active la dottoressa Emanuela Russo, dietista presso lĄŻINCO dellĄŻIRCCS Policlinico San Donato e dellĄŻIstituto Clinico S. Ambrogio di Milano e presso il Marathon Center di Palazzo della Salute - Wellness Clinic.
Ramadan e sport, tra digiuno e reintegro
ĄŞ ?Per la dottoressa Russo, dunque, i rischi sono dati soprattutto dalla carenza?di acqua ed elettroliti, pi¨´ che dalla mancanza di cibo: "Capisco che nelle ore che vanno dalle 8 di sera alle 5 del mattino si possa fare un reintegro, ma il fabbisogno giornaliero ¨¨ pi¨´ elevato. In alcuni allenamenti ¨¨ necessario integrare durante lĄŻattivit¨¤ stessa, appena prima e subito dopo. Carenze a livello di idratazione possono essere rischiose, o quantomeno compromettere le prestazioni", ci spiega la dottoressa Russo.
Non solo Ramadan: i rischi del digiuno per gli sportivi
ĄŞ ?Ma oltre alla buona riuscita della performance, il digiuno e lĄŻastensione dallĄŻacqua possono comportare anche altri rischi: "So che alcuni sportivi gestiscono la cosa inserendo durante questo mese un periodo di scarico dellĄŻallenamento. I problemi riguardano chi non pu¨° farlo. I rischi possono essere immediati, con crampi o mancanza di forze durante lĄŻallenamento, e possono anche portare a veri e propri infortuni. E' vero che la parte motivazionale determina il 90% della riuscita della prestazione, ma questo pu¨° valere a livello di alimentazione, sullĄŻidratazione mi sembra difficile", sottolinea la dietista.
LĄŻabitudine al digiuno
ĄŞ ?Va per¨° detto che cĄŻ¨¨ chi ha pi¨´ dimestichezza con forme di digiuno pi¨´ o meno parziali, come il digiuno intermittente: "Capire quanto lĄŻatleta sia abituato a gestire il digiuno ¨¨ fondamentale. Se ¨¨ solito praticare, ad esempio, il digiuno intermittente potrebbe non avere problemi dallĄŻastensione dal cibo dallĄŻalba al tramonto durante il Ramadan, considerato anche che nelle ore di ristoro pu¨° gestire la propria alimentazione in maniera personalizzata, con accortezze specifiche per lavorare sul reintegro". Di conseguenza ¨¨ facile immaginare che un allenamento o una gara al mattino, quando si ha da poco mangiato, render¨¤ diversamente rispetto ad una prestazione di sera, dopo ore di digiuno: "Di questo possono beneficiare gli atleti che si allenano da soli o comunque senza vincoli di orari. Sicuramente se vado ad allenarmi dopo aver mangiato allĄŻalba ¨¨ un poĄŻ come se andassi ad allenarmi dopo un normale pasto in un normale periodo dellĄŻanno. Cosa diversa ¨¨ se vado ad allenarmi alle 6 del pomeriggio, dopo aver digiunato per ore. Per questo cambiare gli orari di allenamento pu¨° essere una buona soluzione. Nel caso degli atleti professionisti o dei calciatori che non possono spostare gli orari della performance va detto per¨° che si tratta di persone seguite da specialisti ed in questi casi ¨¨ pi¨´ che mai importante che questi specialisti gestiscano al meglio lĄŻalimentazione e lĄŻidratazione nelle ore in cui sono consentite, studiando eventualmente supplementazioni adeguate", l'invito della dottoressa Russo.?
Seguici?sui nostri canali social!?
? RIPRODUZIONE RISERVATA