ALIMENTAZIONE
Glutatione, non solo Covid: cos'¨¨, a cosa serve e dove si trova
Glutatione: un nome forse poco sentito per indicare una sostanza importantissima per la salute, per migliorarne la risposta del sistema immunitario e anche per andare a depurare il fegato nel caso di diete squilibrate o di terapie farmacologiche ad alto impatto. Di glutatione si ¨¨ tornato a parlare anche in tempi di Covid. Proprio in questi giorni il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell¡¯Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, ha sottolineato come "i pazienti con Covid hanno uno stress ossidativo importante, probabilmente responsabile del danno infiammatorio polmonare, associato a deficit di glutatione". Vediamo allora di capire che cos¡¯¨¨ il glutatione e perch¨¦, al pari della vitamina C e della vitamina D, pu¨° essere un alleato del nostro sistema immunitario soprattutto in momenti di particolare stress.
Che cos¡¯¨¨ il glutatione
¡ª ?Come spiega a Gazzetta Active la dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista presso il Policlinico San Donato di Milano e il Policlinico San Pietro (Bergamo), "il glutatione (sigla GSH negli integratori) ¨¨ il pi¨´ potente antiossidante esistente e viene naturalmente prodotto dal nostro organismo. E¡¯ composto da tre aminoacidi (glicina, glutammato e cisteina) ed ha una funzione epatoprotettiva, ovvero protegge il fegato (che ¨¨ la nostra centralina depurativa) dai danni ossidativi, quindi anche dai danni di una alimentazione scorretta".
A che cosa serve il glutatione
¡ª ?"Questo antiossidante partecipa a processi che vanno dalla produzione e sintesi di proteine alla riparazione dei tessuti, fino alla partecipazione alla sintesi di molecole del sistema immunitario. Come epatoprotettore, dunque come protettore del fegato, il glutatione interviene proprio nel sostenerne l¡¯attivit¨¤ depurativa", spiega Delpiano.
Effetto detox?
¡ª ?Proprio per la sua azione di sostegno al lavoro del fegato, il glutatione viene talvolta indicato come un alleato dell¡¯organismo dopo periodi di diete squilibrate: "E non solo: molti lo consigliano come integrazione quando si devono seguire terapie farmacologiche per lunghi periodi, soprattutto se si tratta di terapie a base di paracetamolo, che impatta molto sul fegato, tanto che non si deve superare un certo dosaggio giornaliero. Ma integrazioni di glutatione possono anche venir suggerite per via endovenosa dopo terapie chemioterapiche. Va per¨° detto che a riguardo l¡¯Efsa (l¡¯Autorit¨¤ europea per la sicurezza alimentare) non ha ad oggi autorizzato claim che giustifichino l'uso di integratori a base di glutatione a questi scopi", sottolinea la dottoressa Delpiano.
Dove si trova il glutatione
¡ª ?"Il glutatione ¨¨ una sostanza endogena, prodotta dall¡¯organismo umano, ma si trova anche in alcuni alimenti. Tuttavia il contributo antiossidante da parte del glutatione dietetico, alimentare, ¨¨ minimo, poich¨¦ ci sono nel tratto gastrointestinale sono presenti alcuni enzimi che possono idrolizzarlo, riducendone la biodisponibilit¨¤, ovvero la capacit¨¤ di assorbimento da parte del nostro organismo. Va per¨° detto che, considerati i molteplici benefici a livello di risposta immunitaria, promuovere un consumo di alimenti che contengono glutatione o i suoi precursori pu¨° essere utile".
Gli alimenti che lo contengono??
¡ª ?Vediamo dunque quali alimenti contengono glutatione e quali ne contengono i precursori, ovvero quelle sostanze che ne stimolano la produzione da parte del nostro organismo: "In generale sono precursori del glutatione gli alimenti ricchi di zolfo e selenio. Per fare qualche esempio, il cavolo, il cavolfiore, i broccoli, gli asparagi, l¡¯aglio, le cipolle, i porri, ma anche i cereali integrali, la carne, il pesce, i prodotti lattiero-caseari. E ancora: l¡¯avocado, il cocomero, gli spinaci, le pesche, le mele, il melone, il pompelmo, le carote. Consumando regolarmente questi alimenti si pu¨° stimolare la produzione della glutatione perossidasi, ovvero l¡¯antiossidante che ne provoca gli effetti benefici. Ma ¨¨ importante come combinare questi alimenti. Vanno infatti consumati in associazione con alimenti ricchi di proteine e di sali minerali. Il consiglio ¨¨ di abbinare questi vegetali ad alimenti ricchi di selenio (come il pesce), di antociani (come la frutta e verdura di colore rosso-violaceo, dalle ciliegie alle fragole, dalle arance all¡¯uva fino al peperone rosso), a proteine ad alto valore biologico (come carne, pesce e uova)", conclude la dottoressa Delpiano.
? RIPRODUZIONE RISERVATA