Secondo uno studio, un pigmento presente in alcuni alimenti diffusi sembra avere un effetto protettivo sull'Alzheimer
Il cibo pu¨° fare la sua parte per aiutarci a prevenire l'Alzheimer. S¨¬, quello che mettiamo in tavola ogni giorno: un gruppo di ricercatori della Facolt¨¤ di Farmacia dell'Universit¨¤ di Siviglia e dell'Universit¨¤ del Kent (Regno Unito), ha scoperto che il fitoene, un carotenoide presente in alcuni alimenti, pu¨° rallentare l'insorgenza della paralisi associata alla formazione di placche amiloidi. Si tratta di uno studio preliminare, ma da non sottovalutare.
Nello specifico, i ricercatori ritengono che il fitoene possa aumentare la longevit¨¤ tra il 10 e il 18,6% e riduca anche del 40% l'effetto delle placche che causano la demenza senile tra il 30 e il 40%. Negli studi sono stati testati sia fitoene puro che estratti ricchi di questo carotenoide ottenuti da microalghe. I test sono stati effettuati su dei minuscoli vermi chiamati C. elegans, molto amati dagli scienziati per studiare l'invecchiamento. Questi vermetti, infatti, invecchiano in modo simile agli umani, ma molto pi¨´ velocemente. Gi¨¤ in passato hanno contribuito a importanti scoperte premiate con il Nobel, come la morte cellulare programmata, l'interferenza dell'RNA e le applicazioni della proteina GFP.?
Un carotenoide super
¡ª ?Ma cos'¨¨ esattamente il fitoene? ? un parente stretto di carotenoidi pi¨´ noti come il licopene e il beta-carotene, che danno il colore a pomodori e carote. A differenza dei suoi "cugini" colorati, il fitoene per¨° ¨¨ incolore e finora, anche per questo, ¨¨ stato considerato poco pi¨´ che un precursore nella produzione di altri carotenoidi. Si trova in alimenti come pomodori, carote, albicocche, peperoni rossi, arance, mandarini e frutti della passione. Il suo pregio ¨¨ che viene assorbito facilmente dal corpo e si aggrega in molti tessuti, come la pelle, dove pu¨° proteggere dalle radiazioni ultraviolette.
Per studiarlo, i ricercatori lo hanno estratto da due microalghe, Chlorella sorokiniana e Dunaliella bardawil, e lo hanno somministrato ai vermetti. La scoperta? Anzitutto, il fitoene si ¨¨ dimostrato un potente scudo contro lo stress ossidativo. "L'integrazione con estratti e fitoene puro ha aumentato la resistenza al juglone del 39-53%", spiegano gli autori. In parole povere, i vermi trattati con questo carotenoide hanno resistito meglio a una sostanza tossica che causa danni cellulari. Ma c'¨¨ di pi¨´. Il fitoene sembra offrire protezione contro la proteina beta-amiloide, un marker della malattia di Alzheimer. In vermi geneticamente modificati per produrre questa proteina, il trattamento con fitoene ha ridotto gli effetti dannosi del 30-40%. Una scoperta che apre nuove prospettive alla ricerca sulle malattie neurodegenerative. Il risultato pi¨´ eclatante, per¨°, riguarda la longevit¨¤. I ricercatori hanno osservato che "1 ?g/mL di fitoene e estratti ricchi di fitoene hanno aumentato la durata della vita (dei vermetti) del 10-18,6%".
Secondo gli scienziati, ¨¨ come se il fitoene "accendesse" interruttori nelle nostre cellule che le aiutano a rimanere giovani pi¨´ a lungo. Naturalmente, prima di cantar vittoria, sono necessari ulteriori esperimenti su esseri umani. Ma i ricercatori sono ottimisti, dato che gi¨¤ in alcuni studi il fitoene ha mostrato benefici anche maggiori degli altri caroteoidi.?
? RIPRODUZIONE RISERVATA