Il rapporto ideale tra proteine vegetali e animali secondo la scienza

Uno studio di Harvard durato 30 anni rivela l'impatto delle diverse fonti proteiche sulla salute del cuore

La rivoluzione proteica è ovunque: dagli scaffali dei supermercati ai menu dei ristoranti, dalle diete degli atleti ai trend sui social. Ma in questo mondo affamato di proteine, c'è una domanda che dovremmo farci: quanto conta la differenza tra le varie proteine??

Un team di ricercatori di Harvard ha deciso di indagare, seguendo per 30 anni le abitudini alimentari di oltre 200.000 persone. Ed è emerso? che non solo la fonte delle proteine fa la differenza, ma il rapporto tra proteine vegetali e animali potrebbe essere la chiave per un cuore più sano.?

I ricercatori hanno monitorato il consumo quotidiano di proteine dei partecipanti, distinguendo tra fonti animali e vegetali, alla ricerca della proporzione ottimale tra i due tipi. Se questa formula perfetta non è emersa, lo studio ha però rivelato benefici significativi delle proteine vegetali, in base al consumo giornaliero.?La prima scoperta è stata che consumare una dieta con una percentuale maggiore di proteine di origine vegetale rispetto a quelle di origine animale riduce il rischio di malattie cardiovascolari (CVD) e di malattie coronariche. ? probabile che questo sia dovuto alla sostituzione delle proteine di carni rosse e lavorate con quelle vegetali.?

Fonti proteiche: lo studio

Lo studio si è svolto lungo 30 anni, analizzando dieta, stile di vita e salute del cuore di quasi 203.000 persone. Ogni 4 anni, i partecipanti hanno riportato le loro abitudini alimentari, permettendo ai ricercatori di calcolare il consumo giornaliero di proteine, sia totale che diviso tra fonti animali e vegetali. Nel periodo dello studio sono stati registrati 16.118 casi di malattie cardiovascolari, di cui oltre 10.000 di malattia coronarica e più di 6.000 di ictus. L'analisi ha rivelato un legame tra il maggior consumo di proteine vegetali e la riduzione del rischio cardiovascolare. Chi aveva seguito un rapporto di 1:1,3 tra proteine vegetali e animali mostrava un rischio di malattie cardiovascolari inferiore del 19% e di malattie coronariche del 27%, rispetto a chi aveva seguito un rapporto di 1:4,2. In pratica, limitare le proteine animali a circa una volta e mezza quelle vegetali riduce notevolmente il rischio di malattie cardiache rispetto a chi ne mangia quattro volte tanto.

I benefici delle proteine?

I benefici sono stati ancora più evidenti in chi consumava più proteine in generale. Le persone che traevano il 21% della loro energia dalle proteine, con una prevalenza di quelle vegetali, hanno mostrato una riduzione del 28% del rischio cardiovascolare e del 36% delle malattie coronariche, rispetto a chi ne consumava il 16%.?

Non solo: i ricercatori hanno anche scoperto che questi effetti positivi sembrano legati alla sostituzione della carne rossa e lavorata con noci e legumi, che migliorano i fattori di rischio cardiometabolico come lipidi, pressione sanguigna e infiammazione. Le proteine vegetali, infatti, contengono anche fibre, vitamine antiossidanti, minerali e grassi sani.

Più proteine vegetali è meglio

"La maggior parte di noi deve iniziare a cambiare la propria dieta orientandosi verso proteine di origine vegetale", spiega Frank Hu, docente di nutrizione ed epidemiologia presso la Harvard Chan School. "Possiamo farlo riducendo il consumo di carne, soprattutto rossa e lavorata, e mangiando più legumi e noci. Questo modello alimentare è benefico non solo per la ostra salute, ma anche per quella del nostro pianeta".

Da qui il consiglio di aumentare gradualmente legumi e frutta secca, riducendo le proteine animali - specie da carni rosse e lavorate. La proporzione ideale prevede almeno lo stesso quantitativo di proteine vegetali e animali.?