Quanta frutta "trattata" con lo zucchero si pu¨° mangiare? Ce lo spiega il nutrizionista
Natale significa soprattutto dolcezza in tutte le sue forme, soprattutto a tavola, dove regna sovrana la diatriba tra coloro che non rinnegherebbero mai il vero dolce tradizionale del Natale, il panettone, e quelli che invece i canditi proprio non li possono vedere, e scelgono a mani basse il pandoro. L¡¯elemento fonte di discussione infatti sono proprio loro: i canditi! Ma cosa sono esattamente? A che categoria nutrizionale appartengono?
Che cosa sono i canditi?
¡ª ?La frutta candita ¨¨ un tipo di alimento a lunga conservazione che fa parte della categoria della frutta conservata. Viene ottenuta immergendo i pezzi di frutta fresca all¡¯interno di uno sciroppo e lasciandoli in ammollo per diversi giorni: i frutti rilasciano acqua e assorbono zucchero, cambiando notevolmente la loro composizione nutrizionale di partenza. A differenza della frutta fresca, la frutta candita ha un quantitativo pressoch¨¦ nullo di acqua, mentre presenta una concentrazione di zucchero molto elevata, pari a circa 75 g su 100 g di prodotto. Perde la maggior parte dei suoi micronutrienti e non apporta pi¨´ fibre, utili ad aumentare il senso di saziet¨¤ e ridurre il picco glicemico. ? dunque raccomandabile consumare limitate quantit¨¤ di frutta candita, soprattutto per i soggetti con diabete: basta quella presente in una fetta di panettone.
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Spiedini di frutta glassata valgono come macedonia?
¡ª ?Un altro dolce tipico delle feste natalizie ¨¨ la frutta glassata. A differenza della frutta candita, in questo caso la ricetta non prevede di lasciare la frutta in ammollo all¡¯interno dello sciroppo: ciliegie, fragole, chicchi d¡¯uva, questi i frutti pi¨´ utilizzati, vengono intinti in una glassa realizzata con acqua e zucchero, e poi lasciati sgocciolare su una griglia. Il risultato ¨¨ quello di un frutto ancora fresco e succoso, che per¨° ¨¨ completamente circondato da un dolce strato di zucchero. I frutti glassati vengono spesso infilzati con uno stecchino e serviti come spiedini al termine dei pranzi natalizi. In questo caso il frutto di partenza non perde la sua acqua e mantiene quasi inalterati i suoi micronutrienti e la fibra, ma si accompagna con una buona quota di zuccheri semplici.
la frutta sciroppata
¡ª ?La frutta sciroppata ¨¨ ottenuta immergendo la frutta, accuratamente tagliata ed eventualmente sbucciata, in vasetti colmi di sciroppo, che vengono poi chiusi, sigillati e scaldati ad alte temperature in modo da rendere il prodotto sterile e dunque garantire una lunga conservazione. Pu¨° sembrare molto simile alla frutta fresca, in realt¨¤ durante la cottura ad alte temperature la frutta sciroppata subisce una notevole perdita dei suoi micronutrienti, soprattutto per quanto riguarda le vitamine. Inoltre, rimanendo per tanto tempo immersa nello sciroppo, tende a rilasciare sali minerali e assorbire zucchero. Anche la frutta sciroppata, quindi, rientra nella categoria dei dolci, da consumare con moderazione.
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