I social media sono una fonte immensa di informazioni che permettono a tutti di trasmettere messaggi, a volte purtroppo spesso falsi, non veritieri e dannosi
Uno degli esempi pi¨´ eclatanti ¨¨ rappresentato dai video del trend ¡°What I eat in a day¡±, che ha letteralmente invaso i social.?Si tratta di video di pochi secondi, in cui inizialmente si vede il soggetto, la maggior parte delle volte una ragazza, che mostra il proprio fisico, per poi spiegare e riprendere tutti gli alimenti e i pasti che mangia durante la giornata per avere quel corpo.
What I eat in a day: perch¨¦ pu¨° essere pericoloso
¡ª ?Una mossa del genere porta a pensare ¡°se mangi come me, diventi come me¡±. Gli influencer che pubblicano questi video credono di essere una vera e propria ispirazione salutare per gli altri, ma la maggior parte delle volte vanno a promuovere disturbi alimentari, scorretta alimentazione e abbassamento dell¡¯autostima.?Molti dei pasti mostrati, infatti, sono caratterizzati da men¨´ ipocalorici che non riescono assolutamente a compensare il fabbisogno energetico della persona filmata, oppure mostrano altre tipologie di alimentazione non veritiere che non ¨¨ possibile portare avanti nel lungo periodo.
Adolescenti e il rapporto con il cibo
¡ª ?Gli adolescenti sono il gruppo maggiormente a rischio di sviluppare disturbi del comportamento alimentare, come anoressia, bulimia, binge-eating e altri disordini.?Questi video potrebbero contribuire a sviluppare questi disturbi poich¨¦ spesso i giovani vengono risucchiati da temi come l¡¯immagine corporea.?I disturbi alimentari, da sempre esistiti, sono stati sfortunatamente incrementati dalla pandemia e incentivati da contenuti malsani che spopolano ad oggi sui social media.?Secondo uno studio pubblicato di recente dall¡¯International Journal of Eating Disorder, vi ¨¨ stato un aumento del 36% dei sintomi associati a disturbi alimentari e un aumento del 48% dei ricoveri.
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¡ª ?Scrollando tra i contenuti sul tema, inoltre, si viene catapultati in un mondo ancora pi¨´ pericoloso, fatto di altrettanti contenuti malsani in tema di alimentazione, come ad esempio video in cui i soggetti si abbuffano di cibo.?Altri temi ricorrenti possono essere superfood, ricette low-fat, ingredienti rinomati per l¡¯apporto proteico, preparazioni fit e la sbagliatissima guerra contro i tanto temuti carboidrati.?Tali tipologie di video conducono inevitabilmente il soggetto influenzabile verso un sentimento di ansia rispetto a quello che mangia durante la giornata, portandolo a fare un confronto tra la propria alimentazione e quella degli altri, creando una vera e propria fissazione.
Le restrizioni imposte dai social
¡ª ?Le piattaforme social garantiscono impegno costante per mantenere "positive e ispirate" le community di ragazzi, e varie policy in continuo aggiornamento formulate con l¡¯aiuto di addetti ai lavori.?Eppure le accuse e i dubbi sulla salubrit¨¤ dell¡¯ambiente all¡¯interno delle app non mancano mai.?Non sono ancora state fatte abbastanza ricerche sull¡¯impatto delle scelte degli/delle influencer in materia di salute, in particolare rispetto ai followers pi¨´ giovani, quindi i disclaimers non bastano per distanziarsi dall¡¯impatto negativo dell¡¯esempio che danno.?Formalmente, le linee guida di un social in particolare vietano agli iscritti di postare "contenuti che rappresentino, promuovano, considerino normale o esaltino i disturbi alimentari o altri comportamenti associati con questi ultimi che possano causare perdite di peso pericolose".?Di recente ¨¨ stato stretto il cerchio anche attorno a contenuti, soprattutto a pagamento o frutto di collaborazione tra influencer e aziende produttrici, che promuovono integratori e soluzioni dimagranti dalla dubbia efficacia.
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