La fame nervosa e le abbuffate che fanno fallire le diete sono al centro dell'ultimo libro dello psicologo Emanuel Mian, esperto di disturbi alimentari
Fare una dieta e non riuscire a dimagrire, cadere in frustrazione e finire a mangiare ancora di pi¨´. O ancora: avere una giornata un po¡¯ stressante, oppure un po¡¯ triste, o noiosa, e abbuffarsi pur non avendo fame, ma solo per sfogare un'emozione o riempire un vuoto. Come se il cibo davvero potesse riempire i vuoti emotivi¡ Cos¨¬ non ¨¨, e alla fine ci troviamo con un¡¯emozione negativa amplificata dal senso di colpa per aver mangiato e anche, alla lunga, con qualche chilo in pi¨´. Un circolo vizioso che, se non viene interrotto, pu¨° portare a disturbi del comportamento alimentare come il binge eating disorder (o disturbo da alimentazione incontrollata) e la bulimia nervosa.?
La differenza tra fame nervosa e fame fisiologica
¡ª ?La rivoluzione copernicana che permette di evitare tutto questo ¨¨ capire che la fame che ci porta a mangiare quel che troviamo fino a stare male non ¨¨ una fame fisiologica ma nervosa, non arriva dallo stomaco ma dalla mente. ¡°Se anzich¨¦ partire dal cosa e quanto dobbiamo mangiare, partissimo dal perch¨¦ e dal come mangiamo molto probabilmente finiremmo per evitare di abbuffarci, o quanto meno ridurremmo drasticamente gli episodi di fame nervosa¡±, spiega a Gazzetta Active il dottor Emanuel Mian, psicologo, specialista in psicoterapia cognitivo-comportamentale, che sull¡¯argomento ha appena pubblicato un libro utile e concreto dal titolo Fuga dalla bilancia - 10 minuti al giorno per vincere la fame nervosa.
Fuga dalla bilancia: ovvero come vincere la fame nervosa
¡ª ?La bilancia non va evitata del tutto, ma deve essere utilizzata come un semplice strumento quale ¨¨. ¡°In realt¨¤ nel libro si capisce che non si deve scappare dalla bilancia, ma bisogna attribuirle il corretto valore - spiega Mian -. Noi non valiamo tanto quanto il peso che perdiamo, nonostante si tenda a pensarlo. Quel numero che ci appare sulla bilancia, magari dopo settimane di dieta, va contestualizzato: forse non abbiamo perso peso ma abbiamo trasformato massa grassa in massa muscolare. Ma soprattutto dobbiamo stare attenti ad una trappola molto diffusa: se si vede che non si ¨¨ calati di peso dopo una dieta ci si butta sul cibo perch¨¦ si pensa che tanto stare a dieta non porti a nulla. Oppure se si ¨¨ calati di peso si pu¨° essere portati a mangiare ancora di pi¨´ perch¨¦ tanto si ¨¨ dimagriti. Ma non funziona cos¨¬. Per questo ¨¨ bene saper utilizzare la bilancia, pesarsi in determinati giorni e con una determinata frequenza, che nel libro indico. Ma ricordare che ben prima che dalla bilancia una dieta per funzionare deve partire dalla testa¡±.?
Fame nervosa e mindfulness: l¡¯importanza dell¡¯alimentazione consapevole
¡ª ?Il ruolo della mente ¨¨ quello che ci porta alla mindfulness dell¡¯alimentazione, o all'alimentazione consapevole, tema che il dottor Mian ha affrontato anche nel precedente libro MindFoodness. ¡°Per fermare la fame nervosa ¨¨ fondamentale interrogarsi sul motivo che ci spinge a mangiare, che solitamente non ¨¨ la fame fisiologica. A differenza di questa, la fame nervosa si presenta improvvisamente, lascia sempre sensazioni negative come senso di colpa e insoddisfazione, e richiede una grande velocit¨¤ nel mangiare, che diventa quasi un fagocitare, di certo non un gustare quello che ci stiamo portando alla bocca e allo stomaco¡±. Proprio qui entra in gioco l¡¯importanza della lentezza: ¡°Gi¨¤ approcciarsi al cibo con lentezza permette di mangiare meno. Si gustano i sapori, si apprezzano gli odori e i colori del cibo. Mangiare diventa un¡¯esperienza multisensoriale che ci appaga davvero. Questo non significa che non ci si abbuffer¨¤ pi¨´ nella vita. Il problema, per¨°, non ¨¨ tanto abbuffarsi quanto rendersi conto di farlo. Nel momento in cui io sono consapevole che mi sto abbuffando ho gi¨¤ fatto parte del percorso per uscire dalla fame nervosa¡±, sottolinea Mian.
Fame nervosa: la trappola del senso di colpa
¡ª ?E gi¨¤ capire che stiamo facendo qualcosa di buono nel nostro percorso per combattere la fame nervosa e i chili di troppo che si porta dietro (oltre ad eventuali patologie metaboliche correlate) ¨¨ un ottimo punto: ¡°Lo shopping terapeutico che porta a scegliere la dieta del momento, a provarne moltissime a seconda del trend, fa diminuire il senso di autoefficacia e di autostima: si inizia a pensare che le diete non siano valide tout court e che noi non siamo in grado di dimagrire - spiega il dottor Mian -. Ma il senso di colpa non serve a nulla. ? il senso di responsabilit¨¤ che conta, quello che viene prima e permette di ragionare ex ante sul come e perch¨¦ ci si alimenta o si sente il desiderio di mangiare. Se si parte da questo ragionamento, mangiare meno e meglio sar¨¤ una conseguenza naturale e spontanea, si manger¨¤ pi¨´ lentamente (dunque anche meno) e pi¨´ consapevolmente (dunque anche meglio)¡±.
L¡¯importanza di mangiare con lentezza e consapevolezza (anche per dimagrire)
¡ª ?Cucinare anzich¨¦ mangiare cibi gi¨¤ pronti ¨¨ un ottimo modo per riuscire a mangiare pi¨´ lentamente e consapevolmente. ¡°In questa ottica mangiare ¨¨ come guidare: se si guida velocemente ci si perde il paesaggio e si rischiano incidenti - sottolinea Mian -. Se, invece, si guida lentamente, si vede il paesaggio e il rischio di incidenti diminuisce notevolmente. Inoltre praticando il mindful eating, dunque tenendo un boccone in bocca pi¨´ a lungo, si aiuta a percepirne il vero sapore e a saturare i recettori, cosa che ci porta poi a mangiare meno¡±.
Perch¨¦ una dieta funzioni ¨¨ bene domandarsi non cosa si mangia, ma perch¨¦ si mangia
¡ª ?Perch¨¦ una dieta abbia successo e per non essere pi¨´ preda della fame nervosa il punto dal quale si deve partire ¨¨ proprio l¡¯approccio al cibo, che deve essere mediato dalla mente. Domandarsi perch¨¦ si sta per mangiare ¨¨ sempre utile per capire se si tratta di fame fisiologica o nervosa. "E ricordo che da diversi studi ¨¨ stato dimostrato che un comportamento seguito per 23 giorni almeno diventa un¡¯abitudine. Se si riesce a cambiare il proprio atteggiamento verso il cibo con costanza si pu¨° fare di questa buona prassi un modus vivendi¡±, sottolinea Mian. La dieta, dunque, torna ad essere quel che ¨¨ nel senso etimologico del termine, un modo di vivere. ¡°Ricordando sempre che chiedersi se si ha fame ¨¨ un po' come chiedersi se si ama qualcuno - sottolinea Mian -. Se hai questo dubbio la risposta ¨¨ no¡±.
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