la storia
Il tiro da tre di Alexandre Mazzia: dal basket alle stelle Michelin
"Abbiamo aperto nel giugno 2014. Eravamo in tre. Ma siamo cresciuti in pochissimo tempo. Le persone venivano e la cucina piaceva". Sei mesi dopo, al ristorante AM di Marsiglia arriva la prima stella (caso unico nella storia della Guida Michelin). La seconda nel 2019. La terza nel 2021. AM sta per Alexandre Mazzia, 47 anni e 192 cm: altezza non comune anche tra i cuochi, ma adatta a giocare a basket. E monsieur Mazzia difatti lo giocava, molto bene. Nato e cresciuto in Congo, con un bisnonno torinese, quando ¨¨? sbarcato in Francia 16enne ha utilizzato fisico e testa per scalare in fretta le gerarchie del basket transalpino. Caratteristiche principale: il tiro lungo. Il quotidiano L'Equipe ha rintracciato uno dei suoi primi allenatori Pascal Sanchez, che ha raccontato: "A quel tempo viveva per il basket. Questo ragazzo era un inferno di un tiratore da tre punti. Era capace di fare canestri folli, malgrado tutto".?
la storia
¡ª ?Ben presto arriva nazionale giovanile e sbarca nel Nationale 1 (la Serie A francese, alla fine degli anni '90) inserito nel roster dello Sports Marseillais Universit¨¦ Club (Smuc, dal 2001), poi dell'Al Meilan-sur-Garonne e soprattutto dell'Us Avignon-Le Pontet (2002-07) dove avrebbe raccolto le soddisfazioni cestistiche pi¨´ importanti, rimanendo per anni ai vertici della pallacanestro nazionale. Basket ma non solo, dal 1995 inizia a coltivare una passione parallela per la cucina: nelle pause delle stagioni agonistiche, fa stage importanti. La telefonata che gli cambia la vita arriva mentre ¨¨ a New York, in trasferta con la squadra di basket. "Signor Mazzia, se ¨¨ disponibile ci sarebbe un posto per lei da Fauchon, a Parigi, sotto la guida di Pierr¨¦ Herm¨¦. Si inizierebbe domani. Ho chiuso il telefono e guardato i miei compagni: ragazzi, scusate, ma vi lascio e vado via. Sei pazzo? Dicevano. Per¨° hanno capito. Non potevo rifiutare l¡¯offerta di uno dei pi¨´ grandi pasticceri al mondo. Una figura mistica per me" ha raccontato a Cook del?Corriere della Sera. Dopo quello stage e altri in Spagna con fenomeni quali Mart¨ªn Berasategui e Santi Santimaria, nel 2009 decide di fermarsi a Marsiglia: cinque anni di esperienza e poi finalmente l'apertura del ristorante arrivato alle stelle. "Con tanto entusiasmo, ma soli 20 euro sul conto in banca" ricorda Mazzia.
nel mondo
¡ª ?Le tre stelle Michelin non dicono tutto della bravura di Alexandre Mazzia, capace di stupire i critici con piatti spiazzanti (uno dei primi, poi divenuto signature dish fu l'anguilla affumicata al cioccolato), serviti in un posto raffinato ma semplice in 9 Rue Fran?ois Rocca: sette tavoli, poco pi¨´ di venti coperti, bancone e cucina a vista, arredi minimalisti. "Il luogo scompare quando arrivano i piatti. Perch¨¦ i protagonisti sono loro. Gli ospiti devono farsi trasportare - spiega - e penso sia giusto proporre quello che sento mio, non voglio lavorare per qualcosa che non faccia parte della mia vita. Io non cerco scorciatoie, metto semmai a disposizione le mie esperienze, i miei viaggi". Un modo di pensare (e di cucinare) decisamente lontano dalla tradizione (e grandeur) transalpina. Ma ha funzionato se ¨¨ vero che AM nel 2022 ha vinto il premio come ristorante 'emergente' nella prestigiosa?The World's 50 Best Restaurants, il che fa pensare a nuovi traguardi ma anche essere sottoposto a notevoli attenzioni. "Talvolta sento la cosiddetta ¡®pressione¡¯, ma ¨¨ qualcosa che mi piace. ? un po¡¯ come avere la palla in mano e cercare di segnare negli ultimi secondi della partita. Pi¨´ o meno quello che succede a ogni servizio. Il basket mi ha insegnato i valori dell¡¯altruismo, della performance e del lavoro in squadra" commenta.?
personalit¨¤
¡ª ??La cucina di Mazzia ¨¨ creativa,? irriguardosa dei codici, assolutamente personale, affrancata dagli stereotipi, difficile persino da raccontare, impossibile da classificare. Del tutto propria, originale, autentica.?Lui si diverte a volte a ricondurla a un trinomio fertile: spezie, fumo di legna, peperoncino (utilizza 45 tipologie diverse) che ricordano sicuramente la sua terra natale, il Congo. Ma in realt¨¤ ¨¨ per palati fini e disposti a spendere molto per l'esperienza: i suoi Voyages - come chiama i menu degustazione - nella versione serale costano 335, 395 e 425 euro. I piatti sono straordinari e si scoprono al momento, prima non viene data alcuna indicazione. "Voglio che qui le persone dimentichino il concetto di tempo e la vita quotidiana. E lo faccio attraverso i piatti" sottolinea lo chef-patron che resta un grande appassionato dello sport che ha giocato (basta vedere il suo sito Facebook e la presenza ogni qualvolta la Nba gioca a Parigi) e si diletta su un piccolo campo che d¨¤ sul mare sulle Calanque di Marsiglia. Spesso con il figlio 14enne Gabriel. "Fare due tiri libera la testa, fa scoprire nuove energie". E secondo noi, ispira parecchi dei suoi piatti incredibili. Da anello Nba.
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