Dai vantaggi ai tipi principali, passando per accortezze e suggerimenti. Il dottor Edoardo Tacconi chiarisce ogni dubbio sulle diete iperproteiche
Qualunque sportivo, a livelli diversi, prima o poi sentir¨¤ parlare di dieta iperproteica nel suo percorso. Gazzetta Active ha approfondito lĄŻargomento con Edoardo Tacconi, dottore in Nutrizione umana e Scienze motorie. "A livello generale, possiamo definire cos¨Ź tutte quelle diete che in ogni pasto hanno una maggiore quantit¨¤ di proteine e pochi o nulli carboidrati. In realt¨¤, una dieta iperproteica eccede le linee guida del 15% del computo calorico totale".
Quando pu¨° essere utile un regime alimentare del genere?
"Aumentare il quantitativo proteico sarebbe auspicabile anche nella popolazione non sportiva, ma una dieta strettamente iperproteica e bassa in carboidrati pu¨° essere utile solo in alcune patologie".
In quale contesto ¨¨ invece sconsigliata?
"Di sicuro se non ¨¨ convalidata e monitorata da nutrizionisti, dietisti e medici. Le diete iperproteiche estreme sono spesso adottate senza criterio anche da atleti. Talvolta, ci¨° porta a un decremento della performance".
ComĄŻ¨¨ di solito strutturata una dieta iperproteica?
?"Come qualsiasi altra dieta, solo che cĄŻ¨¨ abbondanza di proteine a discapito di altri macronutrienti (carboidrati, fibre, acidi grassi). Poi, ogni professionista ha il suo pattern preferenziale per dare un piano nutrizionale ad hoc sul paziente".
Quali sono le tipologie principali?
"Le pi¨´ famose sono Dukan e Atkins, ma come accennato qualsiasi dieta che superi il 15% ¨¨ considerata iperproteica. Anche la Zona, la Paleo o quelle relative ad atleti di sport di forza e potenza".
Quali sono i consigli generali per chi sceglie un protocollo di questo tipo?
"Lo step fondamentale ¨¨ affidarsi a un professionista. Anche perch¨Ś, nonostante le conoscenze personali, non sempre le scelte alimentari fatte in autonomia sono giuste. E soprattutto, al momento giusto e per un tempo giusto".
Come deve variare lĄŻattenzione allĄŻidratazione?
?"LĄŻassunzione di acqua deve essere sempre di almeno 2/2,5 litri al giorno per donne e uomini. Da l¨Ź, in base allĄŻattivit¨¤ fisica, alla quantit¨¤ di sodio e ai possibili farmaci, deve essere modulata di conseguenza. Se non sono presenti patologie renali, una dieta iperproteica non recher¨¤ alcun danno".
E ai carboidrati?
"Il discorso ¨¨ analogo. Dipende sempre dallĄŻattivit¨¤ fisica del soggetto, ma un quantitativo minimo ¨¨ doveroso sia per i lavori cognitivi che per sostenere le funzioni degli organi glucosio-dipendenti".
Quali sono gli alimenti da preferire?
"Fonti proteiche naturalmente a basso contenuto di grassi, che abbiano uno o al massimo due ingredienti, come petto di pollo e yogurt normale (latte e agenti fermentanti, ndr). Attenzione poi a fonti proteiche ricche di grassi come salumi, insaccati, formaggi freschi e spalmabili. Si tratta di un consiglio generale e che pu¨° valere per tutti".
Quanto pu¨°/deve durare un regime alimentare iperproteico?
"Per quanto ¨¨ necessario, fino al raggiungimento dellĄŻobiettivo prefissato. Nel caso di uno sportivo potranno per¨° capitare momenti dellĄŻanno in cui la quota proteica, in percentuale, risulti pi¨´ alta del 15% sul resto dei macronutrienti. ? una situazione normale. Atleti di sport di forza e potenza con grandi introiti calorici, secondo le linee guida dovrebbero attestarsi tra 1,6 e 2,2 g di proteine per kg di peso corporeo. Nella pratica, spesso questo limite viene di poco superato perch¨Ś a unĄŻeventuale fonte proteica pura, animale o vegetale che sia, si sommeranno le proteine contenute nelle fonti di carboidrati".
Qual ¨¨ il suggerimento finale dellĄŻesperto?
"Di non temere diete in cui in ogni pasto ¨¨ presente una fonte proteica, purch¨Ś siano fatte da un professionista abilitato. Un certo quantitativo proteico per pasto permette un costante afflusso di aminoacidi richiesti dalla cellula per la sintesi di una miriade di piccoli elementi fondamentali. DallĄŻinsulina al muscolo, dalla pelle agli enzimi che producono energia".
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