Lo studio
La spezia aromatica che aiuta a dimagrire, secondo la scienza
In una remota regione dell'Asia, cresce una pianta il cui seme racchiude propriet¨¤ curative. Per secoli, gli sciamani di quelle terre hanno fatto un uso medico di questa preziosa spezia che, secondo la scienza, ha attivit¨¤ antiossidante, antinfiammatoria e metabolica. E non solo: uno studio ora suggerisce che questa spezia millenaria potrebbe avere la chiave per favorire la perdita di peso, modulando l¡¯asse neuroendocrino che regola l¡¯assunzione di cibo, l¡¯attivit¨¤ mitocondriale e il dispendio energetico. Di quale spezia parliamo??
Il cardamomo regina delle spezie
¡ª ?Si tratta del cardamomo. Conosciuto come la "regina delle spezie" per il suo aroma inconfondibile e il sapore adattabile a una gran variet¨¤ di cibi e bevande, ¨¨ considerata una spezia nutraceutica, poich¨¦ contiene diversi composti fenolici e terpenoidi, che esercitano effetti benefici sull'umore e sul metabolismo. Ma quello che fino a pochi giorni fa non si sapeva ¨¨ che il cardamomo potrebbe aiutarci bruciare calorie e mantenere il peso corporeo.?
Cardamomo per perdere peso: lo studio
¡ª ?Louis Cisneros-Zevallos e un team di ricercatori della Texas A&M University hanno condotto esperimenti su topi nutriti con una dieta ad alto contenuto di grassi, integrata o meno con cardamomo in polvere. Dopo 16 settimane, le cavie che avevano assunto cardamomo mostravano miglioramenti significativi in diversi parametri metabolici. In particolare, avevano accumulato meno grasso, soprattutto a livello addominale, rispetto ai topi nutriti solo con la dieta iperlipidica e presentavano livelli pi¨´ bassi di colesterolo LDL e trigliceridi nel sangue. L'analisi dei tessuti ha rivelato che il cardamomo era in grado di prevenire l'aumento dell'espressione di geni pro-infiammatori e pro-fibrotici nel fegato e nel tessuto adiposo. Questo spiegherebbe gli effetti antinfiammatori. Inoltre, nei soggetti trattati con cardamomo l'attivit¨¤ dei mitocondri epatici risultava potenziata. Un dettaglio non trascurabile, visto che i mitocondri sono le centrali energetiche delle cellule e una loro disfunzione ¨¨ implicata nello sviluppo di patologie metaboliche.
Effetti del cardamomo
¡ª ?Gli autori hanno anche valutato l'impatto del cardamomo sull'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, fondamentale per la regolazione dell'omeostasi energetica. Hanno osservato che il cardamomo normalizzava i livelli alterati di neuropeptidi chiave come NPY, AgRP, POMC e CART nell'ipotalamo. Questi neuropeptidi controllano la fame e il dispendio energetico. Inoltre, il cardamomo sembra ridurre i livelli elevati dell'ormone corticosterone, indicatore di stress. "Altri studi correlati hanno dimostrato che il cardamomo ha propriet¨¤ antinfiammatorie", conferma Cisneros-Zevallos. ¡°E la nostra ricerca indica che il cardamomo pu¨° ridurre l¡¯infiammazione di basso grado che pu¨° portare a un¡¯infiammazione cronica e allo sviluppo di una serie di malattie¡±.?
Cardamomo: come assumerlo
¡ª ?¡°I semi di cardamomo, con questa nuova funzionalit¨¤, potrebbero essere utilizzati in diversi settori, tra cui quello sportivo, degli alimenti funzionali e degli integratori alimentari per favorire la produzione di alimenti pi¨´ sani¡±, commentano i ricercatori che, in ogni caso, raccomandano il consumo di cardamomo "nell'ambito di una dieta sana ed equilibrata per prevenire le malattie metaboliche". In quanto ai dosaggi, lo studio ipotizza una dose di assunzione giornaliera di 77 mg per un adulto di 60 kg che pu¨° essere ottenuta da 8-10 baccelli al giorno.
Il cardamomo ¨¨ generalmente considerato sicuro, soprattutto se consumato nelle quantit¨¤ previste negli alimenti. In uno studio su 80 persone con prediabete, sono state effettuate solo 4 segnalazioni di effetti collaterali entro la prima settimana che includevano diarrea, lieve infiammazione e glossite (infiammazione della lingua). Ma secondo i ricercatori potrebbe essere probabile che si verifichino effetti collaterali se lo si assume in dosi elevate. Per questo motivo, suggeriscono di assumerlo come indicato, senza eccessi e dopo averne parlato col medico.?
Conclusioni
¡ª ?Lo studio dimostra che il cardamomo esercita effetti benefici sul metabolismo stimolando la termogenesi, riducendo l'infiammazione, migliorando la funzionalit¨¤ mitocondriale e modulando positivamente l'asse neuroendocrino che controlla l'omeostasi energetica. E i risultati contribuiscono a spiegare gli effetti favorevoli del cardamomo contro obesit¨¤, iperlipidemia e sindrome metabolica evidenziati dagli studi clinici. Ma prima di cantare vittoria meglio aspettare conferme da altri studi su soggetti umani che - nelle intenzioni dei ricercatori - dovrebbero avvenire molto presto.?
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