Luoghi comuni e discutibili virt¨´ dei ristoranti 'plant based'. Invece ci sono regole precise e tante idee: siamo andati da Linfa, un concept di successo a Milano, per capirne di pi¨´
C'¨¨ un evidente diffusione della cucina vegetale, intesa come vegetariana e vegana: spesso proposta insieme, talvolta separata. La si trova ovunque, dagli stellati sino a osterie e pizzerie, soprattutto per merito della new wave dei cuochi. Altra storia ¨¨ quella dei locali 'specializzati' nel vegetale, che faticano a uscire da una discreta media (alla fine il solo stellato Michelin resta lo storico Joia di Pietro Leemann) e facilmente sono poco attrattivi per gli onnivori, sia per il menu con poche idee sia per l'ambiente che raramente conquista. Ecco perch¨¦ va seguito con interesse quanto sta facendo? Linfa-Eat Different -?locale aperto nel 2021 a Milano - dal vercellese Edoardo Valsecchi. Un manager trentenne (29 anni), con esperienze internazionali, che ha pensato a un ristorante nato per servire, informare e ispirare un¡¯evoluzione culturale verso il mangiare e bere di qualit¨¤ a base esclusivamente vegetale.?
I segreti di Linfa - Eat Different a Milano
¡ª ?"Il nome ¨¨ gi¨¤ evocativo, richiama l¡¯acqua con il suo essere fresca, pura e necessaria alla vita e al suo benessere. I nostri ingredienti hanno basso impatto ambientale e sono 100% vegetali. Ho deciso di sviluppare questo progetto in Italia perch¨¦ voglio contribuire alla crescita del mio Paese, stimolando le persone a compiere quei miglioramenti che vorrei vedere nel mondo" spiega Valsecchi. Linfa ¨¨ un ristorante che vuole inaugurare in Italia un nuovo trend: quello di consumare pasti plant based e drink immersi in atmosfere eleganti, strettamente legate alla natura ed emozionalmente stimolanti. Un posto 'figo' per capirsi meglio, quanto di pi¨´ lontano dal privativo.
Sostenibilit¨¤ ambientale
¡ª ?Eat Different ha aperto le porte dopo oltre un anno di un ampio progetto di recupero (un ex ristorante ricavato da una vecchia officina, della quale ¨¨ conservata la colonna centrale al bancone bar) tra via Savona e via Bergognone, nel mezzo del fashion e design district di Milano. Lo fa quando i ristoranti sono ancora chiusi a causa della pandemia, iniziando prima con un¡¯offerta delivery che punta sulla qualit¨¤ della materia prima 'plant based' e, in un secondo momento, accogliendo i propri ospiti in tre sale dalle atmosfere eleganti e luminose e dai colori pastello con tinte dominanti rosa e oro.?Pratiche virtuose sono alla base delle soluzioni di design: dall¡¯ottimizzazione della luce naturale che filtra negli ambienti sino alla qualit¨¤ dei velluti di rivestimento di tutte le sedute a zero impatto ambientale, ogni dettaglio ¨¨ stato pensato. "Sono spazi epurati da decorazioni e formalismi, proprio per valorizzare il brand e la cucina, vero punto di forza del concept" sottolinea Valsecchi (in foto).
Biologico e dinamico
¡ª ?Poi, naturalmente, c'¨¨ la cucina: ogni piatto del men¨´ ¨¨ frutto di studio che valorizza le materie prime locali e stagionali, rigorosamente vegetali, frutto di sole produzioni biologiche e biodinamiche, con attenzione verso la nutrizione e il piacere dell'ospite che le gusta. Ci sono due degustazioni, ideali per i neofiti, o si pu¨° scegliere alla carta come nei ristoranti di livello. Ma niente esercizi di stile, perch¨¦ il concetto ¨¨ quello di avvicinare pi¨´ persone possibili al 'nuovo mondo', non di stupirle rischiando l'effetto opposto: tagliata di seitan biologico e crema di rucola; tonnarelli di pasta fresca, crema di anacardi e formaggio vegetale stagionato;?frosting agli agrumi, carota caramellata e speziata con nocciole piemontesi I.G.P. tostate. Nella citt¨¤ della miglior cucina giapponese in Italia, altra trovata: il sushi (in foto) in una versione cruelty-free, sostenibile e 100% vegetale, disponibile anche in asporto. "In generale, abbiamo voluto esaltare la biodiversit¨¤ della nostra penisola? con creazioni esclusive, in perfetta armonia di sapori e nutrimento" racconta Valsecchi. Sicuramente non ¨¨ l'unica strada per insegnare alle persone a mangiare 'plant based', pensando all'ambiente, ma non c'¨¨ dubbio che Linfa ne abbia aperta una interessante.
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