Dopo il commiato ufficiale da parte di Novak Djokovic via social, anche Marian Vajda, il coach che lo ha seguito per 15 anni, ha raccontato le ragioni dell'addio al campione di serbo. Vajda ha rilasciato un'intervista agli slovacchi di Sport Aktuality: "Dopo la sconfitta allo Us Open - ha detto il coach - abbiamo ritenuto fosse il momento di dire basta. All'inizio ci saremmo dovuti vedere a Bratislava, poi mi ha invitato alle Finals di Torino e abbiamo definito la separazione. Non l'abbiamo annunciato prima perch¨¦ doveva essere il suo team ad annunciarlo. Poi la stampa serba l'ha saputo e si ¨¨ scoperto comunque".
L'EX TECNICO
Vajda: "Non ero d'accordo sui Giochi, l¨¬ Nole ha esaurito le energie"
Il coach dell'ex numero 1 ha parlato alla stampa slovacca: "Voleva vincere una medaglia per la Serbia, ma ha speso troppo in termini fisici e mentali. Cos¨¬ ha perso il Grande Slam"
Divergenze su Tokyo
¡ªLe prime crepe nel loro rapporto ventennale (che si era gi¨¤ interrotto per circa un anno tra 2017 e 2018) si erano aperte prima dell'Olimpiade di Tokyo: "Dopo aver vinto tre Slam ho pensato che non fosse il caso di andare ai Giochi - spiega ancora -. Aveva gi¨¤ sprecato molte energie, e il tempo per prepararsi era troppo poco ma lui ci teneva tantissimo a vincere una medaglia per la Serbia. Il fallimento a cinque cerchi lo ha letteralmente prosciugato di energie fisiche e mentali e alla fine gli ¨¨ mancato l'ultimo step per chiudere il Grande Slam a New York". Anche il fatto che Nole non fosse vaccinato ha inciso sulla fine del loro rapporto: "Avendo un numero limitato di tornei da poter giocare non aveva molto senso continuare visto che con lui c'era gi¨¤ Goran Ivanisevic. Cos¨¬ abbiamo pensato di mettere fine alla nostra collaborazione professionale".
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Nuove sfide
¡ªMa la fame di Vajda non ¨¨ esaurita, il coach 57enne ha ancora voglia di sfide importanti: "Ora mi godr¨° un po' di tempo libero - conclude -. Ma so gi¨¤ che non fermer¨° a lungo perch¨¦ mi piacerebbe vivere nuove esperienze pi¨´ avanti. magari una nuova sfida con un altro giocatore, Ma l'asticella ¨¨ molto alta. Non sembre la combinazione coach-giocatore funziona. basti vedere cosa ¨¨ successo tra Lendl e Zverev e Agassi con Djokovic".
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