“We need fresh air to breath”. Ci serve aria fresca da respirare. ? riassunto tutto qui, nella scritta mostrata da Yulia Putintseva, numero 28 della classifica Wta: la russa ha postato sui social una foto che la ritrae nella sua stanza d’albergo di Melbourne con in mano un cartello con la frase in questione. L’ispirazione viene dal fenomeno social “Dude With Sign”, il ragazzo diventato famoso appunto per le frasi scritte sui cartelli. La situazione in vista degli Australian Open, in programma a partire dall’8 febbraio, si fa sempre pi¨´ caotica.
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“Ci serve aria fresca”: continua la protesta dei 72 giocatori in quarantena in Australia
La russa Putintseva dalla stanza d’albergo di Melbourne nella quale ¨¨ “reclusa”, mostra un cartello con questa scritta. Le dimostrazioni di insofferenza aumentano
Un no secco
¡ªTutto ¨¨ partito, com’¨¨ risaputo, dai voli (provenienti da Los Angeles, Abu Dhabi e Doha) in cui sono stati riscontrati casi di positivit¨¤ al Covid-19. Nessun tennista contagiato e tamponi tutti negativi per gli atleti. Ma le regole impongono quattordici giorni di isolamento per chi ¨¨ stato a contatto con un positivo: cos¨¬ 72 tra tennisti e tenniste (nessun italiano) sono costretti alla quarantena nella propria stanza d’albergo. Che vuol dire nessuna possibilit¨¤ di allenarsi per ben due settimane in vista del primo Slam della stagione. Discorso che non vale per esempio per chi risiede ad Adelaide: Djokovic, Nadal, Thiem, Osaka, Halep e Serena Williams oltre ai rispettivi sparring partner, tra cui Sinner (scelto da Rafa). Il numero uno al mondo, Novak Djokovic, ha fatto una serie di richieste al governo dello stato di Victoria per migliorare la condizione dei giocatori in isolamento e permettere loro di allenarsi in sicurezza. Secca la risposta di Daniel Andrews, premier dello stato australiano: “Le persone sono libere di fornire elenchi di richieste, ma la risposta ¨¨ no. Le regole si applicano a loro come si applicano a tutti gli altri, e sono stati tutti informati su questo prima di venire...”.
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Le proteste
¡ªAnche perch¨¦ c’¨¨ da tenere a bada l’umore dei cittadini australiani, che dopo mesi di regole molto rigide non vogliono ritrovarsi in una situazione nuovamente critica dal punto di vista del contagio. Lo sbarco in Australia di persone positive al Covid, va da s¨¦, ha creato diversi malumori. La situazione non ¨¨ dunque semplice: le regole da seguire sono rigide e non uguali per tutti, i giocatori in isolamento iniziano a farsi sentire. Dopo la richiesta diplomatica di Djokovic, con il passare delle ore stanno arrivando sempre pi¨´ dimostrazioni di insofferenza. Il cartello mostrato da Putintseva, gi¨¤ critica negli scorsi giorni, ¨¨ solo una delle forme di protesta che stanno trovando sempre pi¨´ terreno fertile in queste ore. Roberto Bautista Agut, numero 13 della classifica Atp, non ha usato mezze misure: “Si sta in prigione, ma con il wi-fi. Queste persone non hanno idea di cosa sia il tennis, di cosa siano i campi d’allenamento: ¨¨ un completo disastro. Parlo del governo locale, non dell’organizzazione del torneo. Lavoro in camera, ma non ¨¨ la stessa cosa: sono stanco e non riesco a pensare a due settimane cos¨¬”.
L’isolamento
¡ªL’isolamento ¨¨ ampiamente documentato sui social network: per passare il tempo si passa da forme di intrattenimento classiche, come serie tv, libri e videochiamate, ad altre pi¨´ creative, come il disegno realizzato dalla tennista Marie Bouzkova e puntualmente postato sui social. Anche per quanto riguarda gli allenamenti in camera, gli atleti le provano tutte: si va dai servizi che rimbalzano contro un materasso appoggiato al muro agli scambi contro il vetro, oltre a yoga e fitness.
Azarenka pacifista
¡ªMa c’¨¨ che anche chi usa i social network per andare controcorrente e mandare ai colleghi un messaggio di unit¨¤ in un momento complicato come quello che stiamo vivendo. ? il caso di Victoria Azarenka, numero 13 della classifica Wta: “Quattordici giorni di quarantena sono difficili da accettare, capisco la frustrazione. Abbiamo una pandemia globale: alcune volte le cose accadono e dobbiamo accettarle, adattarci e andare avanti. Vorrei fare ai miei colleghi un appello di cooperazione, comprensione ed empatia per la comunit¨¤ locale che sta passando un periodo di restrizioni che non ha scelto, ma che ¨¨ stata obbligata a seguire. Vorrei chiedere di essere sensibili verso chi ha perso il lavoro o un proprio caro in questo periodo. Le cose sono sempre pi¨´ semplici quando si lavora insieme”. Le due settimane di isolamento sono appena iniziate. L’8 febbraio, data di inizio del torneo, ¨¨ ancora lontano: il caso aleggia intorno al primo slam della stagione.
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