Domandare ¨¨ lecito, rispondere ¨¨ cortesia. E cos¨¬, alla lettera di Novak Djokovic che chiedeva maggiore tutela e uguaglianza di trattamento tra i giocatori di Adelaide, nella bolla vip, e quelli di Melbourne, letteralmente reclusi nelle loro stanze, il Governo dello stato di Victoria ¨¨ stato molto chiaro nella sua risposta: “No”.
IL CASO
Australian Open: 72 giocatori reclusi e il governo ignora le richieste di Djokovic
Dopo le positivit¨¤ sui voli, il numero dei giocatori bloccati in stanza aumenta. Il n.1, dalla bolla-vip di Adelaide, chiede migliori condizioni per i colleghi ma senza successo
Isolamento
¡ªLa situazione ¨¨ letteralmente esplosa dopo che su un terzo charter da Doha per Melbourne ¨¨ stato riscontrato un caso di positivit¨¤. Proprio come accaduto sui voli da Los Angeles e da Abu Dhabi, tutti gli occupanti sono stati messi in isolamento totale. Ovvero, per 72 tennisti che parteciperanno all’Australian Open non ci sar¨¤ nessuna possibilit¨¤ di uscire dalla propria stanza, nemmeno per prendere una boccata d’aria. E soprattutto non potranno nemmeno allenarsi.
Nessun italiano
¡ªFortunatamente nessuno dei tennisti italiani ¨¨ tra i reclusi, ma la situazione al momento non ¨¨ troppo differente. Anche ieri buona parte delle sessioni di allenamento sono state cancellate e anche chi non era su un “volo Covid” ¨¨ dovuto restare chiuso in camera per il terzo giorno consecutivo. Situazioni ai limiti della claustrofobia quelle di Melbourne, a differenza dei colleghi di Adelaide, dove si trovano Djokovic, Nadal, Thiem, Osaka, Halep e Serena Williams insieme ai rispettivi sparring partner, ovvero anche Sinner che si allena con Nadal.
Attrezzi
¡ªPer andare incontro alle esigenze dei 72 reclusi, l’organizzazione ha pensato di dotare, come richiesto anche da Djokovic, di attrezzi per gli esercizi: almeno una cyclette per il lavoro aerobico. E in pi¨´, visto che i pasti non erano esattamente adatti a un atleta che deve giocarsi uno Slam, ¨¨ stata concessa una dotazione di circa 40 euro al giorno per acquistare cibo da asporto.
Censura
¡ªE mentre molti giocatori e giocatrici hanno iniziato a mostrare sui social le condizioni in cui si trovano, ovvero costretti ad allenarsi in stanza e mangiare cibo di pessima qualit¨¤, dall’alto ¨¨ arrivato un avvertimento a non essere troppo... “comunicativi!”. Insomma, i panni sporchi si lavano in casa. O meglio in stanza.
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