Grand Prix a Zagabria: Lombardo brilla d'oro nei 73 kg. Piras argento
Dopo il Grand Slam a Budapest della settimana scorsa ¨¨ stato l’appuntamento con il Grand Prix a Zagabria a dettare il passo della maratona che determiner¨¤ la qualificazione alle Olimpiadi in programma a Parigi nel 2024. In Croazia, l'oro conquistato da Manuel Lombardo nei 73 kg e l'argento di Matteo Piras nei 66 kg hanno chiaramente definito la promessa di un impegno concreto da sommare alla desiderio di farcela condiviso anche da altri candidati. Ma i due sono anche collegati da un filo sottile, quasi invisibile. Manuel, infatti, scelse di passare dai 66 ai 73 kg subito dopo le Olimpiadi a Tokyo, con tutte le insidie che un cambio di categoria porta con s¨¦. Matteo invece, si stava interrogando sul suo futuro e sulle diverse vicissitudini che lo affliggevano, anche in relazione alle difficolt¨¤ legate alla categoria di peso. E proprio questo filo sottilissimo si ¨¨ annodato saldamente a Zagabria, dove la partecipazione ha raggiunto un livello pre-pandemia con 503 atleti da 69 Nazioni, festeggiando insieme un risultato che premia soprattutto il grande talento di entrambi.
LOMBARDO
¡ªSolo sedici secondi sono stati sufficienti a Lombardo per superare nella finale per l'oro il cubano Magdiel Estrada, che soltanto una settimana fa a Budapest aveva fermato il compagno di squadra azzurro Giovanni Esposito. Un'ottima chiusura di percorso che aveva visto Manuel mettere fuori gioco in successione il turcmeno Kemalov, il romeno Adrian Sulca, lo statunitense Yonezuka, il belga Umayev e, in semifinale, il brasiliano Daniel Cargnin, sistemando cos¨¬ un conto rimasto in sospeso dalle Olimpiadi a Tokyo 2021, quando proprio Cargnin gli inflisse la sconfitta ai quarti. "Sono felice pi¨´ che per la medaglia per come mi sono sentito in gara - ha sottolineato l'azzurro-. Vengo da tre finali perse ed era importante per me recuperare alcune sensazioni che fino ad oggi mi erano mancate. Sono venuto qui per vincere consapevole del fatto che servisse affrontare la gara in modo diverso e sono riuscito ad trovare ci¨° che cercavo. Ringrazio il coach azzurro Alessandro Comi, che mi ha seguito in questa gara: a lui sono legato da una storia che dura da quando ero un cadetto e che mi ha sempre portato sul podio; ringrazio Piero, Raffa e Massimo Toniolo che mi allenano e mi supportano, ringrazio il Gruppo Sportivo Esercito, la mia famiglia e Martina, che ci sono sempre".
PIRAS
¡ªDopo l’argento ai Giochi del Mediterraneo, Matteo Piras ha confermato la sua eccellente condizione e di avere grande continuit¨¤ nei 66 kg. Ci ¨¨ riuscito piazzando cinque convincenti vittorie sul turcmeno Agamammedov, sul francese Cazzorla, lo spagnolo Gaitero Martin, numero 11 nel ranking mondiale, sul sudcoreano An Jaehong ed il romeno Bors Dumitrescu. Solo l’azero Najafov ¨¨ riuscito infine a fermarlo proprio in finale. "Sono molto contento della medaglia che mi sono messo al collo - ha commenato Piras-. Conferma la bont¨¤ del lavoro iniziato pochi mesi fa con alla famiglia Toniolo e tutto il team dell'Akiyama Settimo. Questi sono i primi passi di un lungo percorso e di un sogno chiamato Parigi 2024. Ringrazio tutti coloro che mi stanno vicino ogni giorno e credono in me. Un particolare ringraziamento ad Alessandro Comi che mi ha supportato per tutta la gara. Essere ¨¨ indispensabile per fare!".
LE DONNE
¡ª"Sono stati tre giorni complicati -¨¨ stato il commento conclusivo di Francesco Bruyere, capo-allenatore dell’Italia femminile-, ma la gara era di altissimo livello e devo dire che le ragazze hanno ben figurato. Molti incontri sono stati persi al golden score con atlete top level, poi andate a medaglia e con un pizzico di esperienza e decisone in pi¨´ avremmo potuto portarli a casa. ? il caso di Nicolle D’Isanto con la venezuelana, Irene Pedrotti con la spagnola e Veronica Toniolo con la canadese. Peccato per Francy Milani che per problemi di salute non ha affrontato la gara in buone condizioni. Molto bene anche le nostre due giovanissime atlete +78 kg, Asya Tavano ed Erica Simonetti, che hanno affrontato ad armi pari atlete di caratura mondiale. Tanti dati raccolti sui quali lavorare, la corsa ¨¨ appena iniziata, la strada ¨¨ lunga ma siamo su quella giusta”. La qualificazione olimpica, dunque, conferma le buone sensazioni di un'Italia competitiva, che sta inserendo giovani promettenti aggregandoli alla prima squadra e portandoli a fare esperienze importanti e certamente costruttive per il futuro.
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