Una delle pi¨´ grandi sorprese della storia del pugilato, degna del leggendario Douglas-Tyson che l’11 febbraio 1990 interruppe in Giappone l’ascesa di Iron Mike che praticamente non si riprese pi¨´ da quella sconfitta. Alla prima apparizione americana di una carriera che sembrava destinata a eleggerlo fra le grandi stelle del pugilato Anthony Joshua, inglese campione mondiale di tre sigle dei massimi (Wba, Ibf e Wbo), ha subito ben quattro atterramenti arrendendosi al californiano di origine messicana sul quale nessuno avrebbe scommesso un dollaro, Anthony Ruiz jr.
Boxe
Incredibile, il panciuto Ruiz schianta Joshua!
Il campione del mondo dei massimi per tre categorie battuto dal semisconosciuto californiano di origine messicana su cui nessuno avrebbe scommesso un dollaro
Sul ring del Madison Square Garden, con i 20.000 posti a disposizione riempiti da messicani e inglesi urlanti ¨¨ successo l’incredibile, l’inverosimile, l’imprevisto perch¨¦ non si era mai visto un gigante della fama e delle proporzioni (1,98 per 112 chili) soccombere in maniera cos¨¬ umiliante di fronte a un messicano bolso (1,88 per 122 chili), panciuto e apparentemente flaccido.
Pancione
¡ªUno sfidante che ad onta dell’unica sconfitta due anni fa a maggioranza contro il campione australiano Joseph Parker non andava sottovalutato, pur avendo sostituito l’americano Jarrell Miller fermato dall’antidoping. Doveva essere un incontro segnato, con gli scommettitori tutti dalla parte di Joshua che anche alla vigilia aveva detto di puntare solo alla riunificazione con l’altro detentore di categoria Deontay Wilder. E invece si ¨¨ capito subito che il match avrebbe preso un’altra piega: Joshua in evidente giornata no e Ruiz senza nessuna soggezione capace di accorciare le distanze con i suoi braccini adiposi ma potentissimi come magli. Gi¨¤ il primo round a nostro avviso lo aveva vinto Ruiz ma ¨¨ nel terzo sono arrivati i fuochi di artificio: il messicano andava gi¨´ su un gancio destro secondo l’annunciato copione della sconfitta immediata e invece si rialzava e con una gragnuola di colpi conclusi da un gancio destro metteva a sua volta al tappeto Joshua. Evento inatteso gi¨¤ visto nel celebre Joshua-Klitschko conosciuto come il match pi¨´ spettacolare dell’ultimo decennio. Ma qua si andava oltre perch¨¦ Ruiz inseguiva l’incredulo Joshua e lo metteva di nuovo al tappeto con una combinazione conclusa da un gancio destro. Folla ammutolita perch¨¦ solo il gong salvava dal k.o. il fenomeno britannico, tornato barcollante all’angolo con gli occhi sbarrati come per dire: “Cosa sta succedendo?”. Stava succedendo quello che nessuno avrebbe mai potuto pronosticare anche se gli osservatori pi¨´ attenti da tempo avevano messo in guardia il clan britannico e il suo promoter Eddie Hearn perch¨¦ Ruiz si era gi¨¤ fatto la fama di grande incassatore e indomabile torello nonostante il suo fisico poco credibile. Il quarto e quinto round davano l’impressione che Joshua stava ritrovando le forze per recuperare ma nel sesto era ancora il messicano a partire all’attacco con incursioni continue nella guardia di Joshua che suonavano come uno sberleffo alla sua presunta superiorit¨¤. Ed ecco il round decisivo, il settimo, quello che entrer¨¤ nella storia del pugilato moderno e che vi invitiamo a rivedere almeno un paio di volte: senza perdere tempo Ruiz si avventava su Joshua e lo metteva gi¨´ con un destro, sia pure con qualche spinta non proprio regolare. Terzo atterramento di giornata con Joshua che stavolta faceva veramente un gran fatica a riprendere dopo il conteggio dell’arbitro. Ormai eravamo all’epilogo che avveniva nella maniera pi¨´ amara per l’uomo che era stato ingiustamente vincitore del nostro Cammarelle all’Olimpiade di Londra 2012 e a 29 anni sembrava destinato a una carriera di primo piano dopo aver riempito per 5 volte i palasport britannici.
Al tappeto
¡ªRuiz si avventava su di lui e con una combinazione di colpi lo spingeva ancora al tappeto. Il quarto conteggio del campione era drammatico e anche definitivo perch¨¦ quando l’arbitro Michael Griffin invita Joshua a fare un passo avanti l’inglese rimaneva con le braccia penzolanti incapace di muoversi. Era proprio finita: con un k.o.t. al 7¡ã round si chiudeva a 22 vittorie la serie di imbattibilit¨¤ del peso massimo pi¨´ osannato del momento. Il 29enne Ruiz, sia pure nato in California e con doppio passaporto, diventa cos¨¬ il primo messicano campione dei massimi tanto pi¨´ che proprio l’inno legato alle sue origini aveva voluto far suonare alla presentazione. Nato a Imperial in California ma cresciuto sportivamente in Messico dal padre pugile, dopo una buona carriera dilettantistica, Ruiz si era guadagnato l’appellativo di El Destructor battendo 32 avversari non di primo piano. Il 34¡ã incontro ha cambiato la sua storia e anche quella dei massimi: in attesa di una possibile rivincita Ruiz-Joshua ora il torneo di riunificazione del titolo con Wilder e Tyson Fury andr¨¤ completamente riscritto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA