Dinastie Nfl: col 3° Super Bowl di fila Kansas City nella storia. Ma Phila sa come si fa...

La dinastia da primato e l’anti dinastia guastafeste. Il Super Bowl 59, di scena domenica a New Orleans, mette di fronte i Kansas City Chiefs, a una vittoria dal terzo trionfo di fila, record ogni epoca nell’era moderna Nfl, e i Philadelphia Eagles, già capaci di intralciare una dinastia, quella dei New England Patriots di Tom Brady, battuti nel 2018 nel Super Bowl di Minneapolis. Chi la spunterà? La banda di Patrick Mahomes o lo stormo di Saquon Barkley che fa rotta verso il Lombardi Trophy?

il record

Nessuna squadra Nfl ha mai vinto il titolo tre volte consecutivamente nell’era del Super Bowl. Ma è successo prima, e poi a cavallo tra l’era pioneristica del football e quella moderna. Ci sono riusciti i Green Bay Packers. Prima nel triennio 1929-1931, quando non c’erano i playoff per determinare la squadra campione. Poi nel triennio 1965-1967, vincendo i primi due Super Bowl. Nessuno però ne ha mai vinti tre di fila, sinora. Nessuno sinora era riuscito ad approdare alla partitissima dopo averne vinti un paio, uno dietro l’altro. I Chiefs ce l’hanno fatta dopo aver piegato proprio Philadelphia nel 2023 e i San Francisco 49ers 12 mesi fa. Vincendo al Caesars Superdome diventerebbero la prima squadra negli sport nordamericani dai Los Angeles Lakers del triennio 2000-‘02 a perfezionare la tripletta consecutiva.

missione impossibile

Impossibile forse no, ma dannatamente difficile. La formula dentro/fuori dei playoff Nfl è spietata. Vinci o vai a casa. Serve presentarsi al meglio quando conta di più, altrimenti si butta via quanto fatto di buono sino a quel momento. E in un’ora di football le incognite di una partita sono molteplici, infinite persino. Basta l’errore di un solo giocatore, degli 11 sul gridiron, lo sbaglio di un allenatore o di un arbitro per mandare tutto all’aria. E il meteo può fare i capricci: il freddo, il vento, la neve sparigliano le carte negli stadi scoperti, quelli più affascinanti per uno sport invernale (non sarà il caso al chiuso di New Orleans). Philly, l’avversaria dei Chiefs, è arrivata in Louisiana battendo i Los Angeles Rams anche grazie alla neve. Poi è difficile ripetersi perché i rapporti di forza Nfl sono fluidi: prendete il caso dei Washington Commanders: sono passati dal 4-13 del 2023 al 12-5 del 2024, dal non fare i playoff a giocare la finale di Conference Nfc azzeccando il quarterback al draft, Jayden Daniels. Per i Chiefs restare al vertice è stato ancora più difficile: mercato piccolo e decentrato. Non è scontato attrarre i giocatori e convincerli a rimanere lì. E il marketing tifa per mercati più grandi. Fattore che conta, nello sport business.

trinità chiefs

La parola magica è continuità. Meglio di abracadabra, ha aperto le porte ai successi perpetuati. Tutto parte da Patrick Mahomes. Le grandi dinastie degli sport Usa hanno sempre come pietra miliare un giocatore epocale. E quello del quarterback è il ruolo più determinante nel football. Mahomes è 17-3 ai playoff, non ha mai perso prima delle semifinali. Aver avuto sempre Travis Kelce, il tight end compagno della cantante pop Taylor Swift, come bersaglio, coperta di Linus per l’emergenza, ha aiutato parecchio Mahomes. Kelce sta a lui come Gronkowski stava a Brady. Non blocca come Gronk, ma riceve come lui, calamita per l’ovale quando la pressione sale e c’è chi trema. Lui no, lui riceve tutto. Poi c’è coach Reid, naturalmente. Aveva fatto benissimo, proprio a Philadelphia, di cui è il capo allenatore più vincente nella storia di franchigia. Allenando gli Eagles al Super Bowl 2005, perse con New England però. Reid è ai Chiefs dal 2013 e invecchia bene come il vino. A quasi 67 anni, dopo 301 vittorie conquistate, quarto di sempre, 27 ai playoff, secondo ogni epoca dietro Bill Belichick (le sue sono 31), insegue un altro record. Continuità, appunto. Fa la differenza.

gli acchiappa dinastie

Quindi tutto scontato, Chiefs che fanno tripletta da copione hollywoodiano? Piano, non correte. Philly sa come si fa. Gli Eagles non saranno ghostbuster, gli acchiappa fantasmi del film, ma sono acchiappa dinastie. Nel 2018 a Minneapolis stesero i Pats di Brady che avevano trionfato nel 2017 per poi rifarlo nel 2019. Ma fallirono la tripletta per colpa di Philly. Che dominò in attacco, rispondendo ai touchdown di Brady, spauracchio alla Mahomes, allora. L’eroe per un giorno, non è durato molto, non era granché, fu il quarterback Nick Foles. Che fece i miracoli quella volta, la più importante. Jalen Hurts, come all’epoca Foles, è ora considerato il punto debole di questa versione di Philadelphia, eccezionale nelle due linee, nel running back, il fenomeno Saquon Barkley, e nei ricevitori. Hurts saprà replicare le gesta di Foles?

spirito operaio

Philadelphia è città proletaria, di colletti blu. Ci si rimbocca le maniche e si va a lavorare ogni mattina, presto. I tifosi sono appassionati e fedeli, ma esigenti, capaci di contestare, e in America sono l’eccezione, se le cose non vanno bene. Persino se vanno benino. Ne sa qualcosa Nick Sirianni, il capo allenatore, che s’è beccato col pubblico questa stagione, durante l’inizio così così. Pure Reid venne contestato: non prendono prigionieri lì, altro che città dell’amore fraterno. Tifo all’europea. Philly ama le storie complicate, non a caso è la città di Rocky Balboa: da quelli parti non amano la pappa scodellata, i traguardi vogliono conquistarli contro tutto e tutti. Contro pronostico. E sono sfavoriti, ora.

brady commentatore

A commentare la partitissima ci sarà proprio lui, telecronista per Fox Sports. L’uomo dinastia per antonomasia, quello che ha giocato 10 Super Bowl, più di tutti, ne ha vinti 7, più di tutti. Commenterà Mahomes, il quarterback che tanti addetti ai lavori confrontano con lui nelle conversazioni sul migliore di sempre e che gli si avvicinerebbe conquistando il 4° Super Bowl, e Philly, che gli ha "rubato" il Super Bowl 52. Per chi tiferà - sotto sotto - il Goat?