L’Agenzia mondiale antidoping afferma di aver prelevato 2562 campioni di tes potenzialmente di casi doping e riguardanti un massiccio programma governativo tendente a conquistare medaglie olimpiche, a cominciare da Sochi 2014. Entrare in possesso di queste provette per la Wada era fondamentale. I flaconi sono stati suddivisi in A e B e inviati in laboratori fuori dalla Russia per essere identificati e abbinati agli atleti. Una volta analizzati i campioni e i dati relativi, la Wada dovrebbe consegnare le prove alle federazioni sportive internazionali e alle agenzie nazionali antidoping, che avranno la possibilit¨¤ di portare avanti casi: in caso contrario la Wada si affider¨¤ al Tas. L’agenzia ha avuto accesso al laboratorio di Mosca solo dallo scorso gennaio e nel quale l’autenticazione non ¨¨ stata ancora completata. Un punto sulla situazione sar¨¤ fatto il 16 maggio.
IL CASO
Doping, la Wada preleva 2.562 provette dal laboratorio russo
L’agenzia mondiale antidoping entra in possesso dei flaconi, che verranno ritestati fuori dalla Russia: dopo aver concluso l’indagini i dati saranno girati alle federazioni per gli interventi nei casi di positivit¨¤, altrimenti si rivolger¨¤ al Tas. Il punto della Wada nella riunione del 16 maggio
Il direttore dell’intelligence e investigazioni della Wada, Gunter Younger, ha dichiarato che il suo team di cinque persone “ha deciso di prendere tutti i campioni, anche quelli non sospetti‘’. Non si sa quale ¨¨ la percentuale o il numero di virtuali casi positivi. La Wada aveva posto come ultimatum l’accesso al laboratorio entro dicembre 2018 mentre per i dati richiesti il 30 giugno 2019. La Russia ha consentito l’accesso con 2 settimane di ritardo ma ha messo a disposizione i dati. mancato la prima scadenza di due settimane ma ha consentito l’accesso ai dati.
Gasport
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