Garbisi jr: "Con Paolo mi confronto, ma non su come giochiamo. Litigheremmo"

Uno dei giovani pi¨´ promettenti dell’ultima nidiata azzurra: Alessandro Garbisi, mediano di mischia del Benetton e della Nazionale under 20, dopo aver firmato con la franchigia di Treviso fino al 2025 punta ancora pi¨´ in alto. La speranza, chiaramente, ¨¨ quella di vestire la maglia della Nazionale maggiore, magari insieme al fratello Paolo, che di questa squadra ¨¨ gi¨¤ diventato uno degli elementi chiave.

Garbisi, ha gi¨¤ parlato con Crowley in vista delle convocazioni per il tour estivo?

“Con Crowley ho parlato qualche mese fa, dopo la partita con l’Irlanda della Nazionale maggiore. Mi ha detto che avrei finito il Sei Nazioni con la Nazionale under 20 perch¨¦ era giusto cos¨¬, e che riguardo a una possibile convocazione nel tour estivo avrebbe valutato quanto e come avrei giocato con Treviso. Naturalmente la speranza di essere convocato c’¨¨, speriamo si avveri”.

Nel frattempo, con l’under 20 avete fatto il miglior torneo della vostra storia…

“Penso che negli ultimi anni il livello dell’under 20 si sia alzato, e questo ci ha spinti ad alzare ulteriormente l’asticella. Non ¨¨ stato facile, ma eravamo un gruppo ambizioso e consapevole di ci¨° che potevamo fare. Tutti hanno fatto un gran lavoro, chi nei club e chi nelle accademie, per arrivare pronti a un Sei Nazioni che ci ha dato tantissime soddisfazioni, tra cui ovviamente la vittoria contro l’Inghilterra. Venivamo da una brutta partita in Francia, e soprattutto bisogna ricordare che il nostro gruppo non aveva mai giocato in casa, perch¨¦ il torneo del 2021 ¨¨ stato giocato interamente in Galles, quindi ha contato molto anche la voglia di fare bene di fronte al nostro pubblico”.

La vostra generazione sar¨¤ l’ultima ad aver seguito il vecchio percorso di formazione. Come pensa che cambier¨¤ lo sviluppo dei giovani adesso?

“Naturalmente non so come potr¨¤ andare, i prossimi anni ci diranno i risultati di questo cambiamento, quindi non mi sbilancerei. Posso solo dire che ultimamente il percorso che c’¨¨ stato fino all’anno scorso ha dato i suoi frutti, perch¨¦ l’under 20 ¨¨ andata molto bene. Adesso vediamo se questo cambiamento porter¨¤ miglioramenti o peggioramenti”.

Ha debuttato anche col Benetton, in una stagione di alti e bassi: cosa non ha funzionato quest’anno?

“Ci sono stati tanti cambiamenti, sia nello staff che nel parco giocatori, e di conseguenza non ¨¨ mai facile ingranare con cos¨¬ tanti nuovi arrivi. Ci ¨¨ mancata la consistenza, spesso non riusciamo a mantenere lo stesso livello per 80’ e per questo motivo abbiamo lasciato andare tante partite che potevamo vincere, dopo essere stati in vantaggio. Bisogna guardare anche gli aspetti positivi di queste prestazioni, e il fatto che spesso siamo stati davanti contro grandi squadre ¨¨ qualcosa di importante”.

Che rapporto c’¨¨ con Paolo (il fratello maggiore, apertura dell’Italia e di Montpellier, ndr) a livello rugbistico? Vi confrontate spesso?

“Fin da bambini c’¨¨ stata molta competizione tra noi, negli anni delle giovanili vincevo molto di pi¨´ rispetto a lui perch¨¦ la mia annata aveva una squadra pi¨´ forte, quindi c’era sempre una “sfida” tra chi vincesse di pi¨´. Naturalmente crescendo abbiamo badato al percorso personale. Ovviamente ci confrontiamo tanto, anche ora che sta vivendo un’esperienza completamente diversa a Montpellier, e parliamo di quello che stiamo facendo nei nostri club e di quello che un giorno potremmo fare insieme. Essendo di due annate diverse non siamo mai stati in campo contemporaneamente, ma ho iniziato a giocare a rugby perch¨¦ lo faceva lui, quindi mi piacerebbe poter giocare insieme”.

Le ha mai dato consigli “da fratello maggiore” su quello che fa in campo?

“Parliamo di come sono andate le partite in generale, senza toccare molto le prestazioni individuali, altrimenti finiremmo sicuramente per litigare (ride, ndr)”.

Con chi non vedrebbe l’ora di giocare in Nazionale, oltre naturalmente a Paolo?

“Sicuramente Leonardo Marin e Tommaso Menoncello. Il primo lo conosco da quando avevo 5 anni, il secondo da quando ne avevo 14. Raggiungere questo obiettivo insieme sarebbe bellissimo”.

Un mediano di mischia a cui si ispira?

“Non posso non dire Dupont: sta vincendo tutto, ¨¨ un fenomeno a 360¡ã, sa fare tutto e ha tantissime qualit¨¤, anche non richieste dal ruolo, infatti a volte gioca anche apertura. Il giocatore che per¨° esprime meglio quello che ¨¨ il ruolo di mediano di mischia ¨¨ Aaron Smith”.