Ribaltati i pronostici, dominio dell’Emisfero Sud: storia congelata da 36 anni
Avrebbero dovuto essere i Mondiali segnati da un predominio, inedito, dell’emisfero nord. La grandissima maggioranza delle previsioni, di tifosi, addetti ai lavori, ex giocatori, allenatori, ex allenatori, metteva i padroni di casa della Francia e i numero 1 del ranking (all’inizio del torneo) dell’Irlanda in testa alla lista dei favoriti. Praticamente un plebiscito di consensi. Ci si ritrova invece alle semifinali con la pi¨´ “sgangherata” delle europee a difendere l’onore del vecchio continente, contro le “solite”: l’Inghilterra contro Sudafrica, All Blacks e Argentina.
Pronostici
¡ªL’esempio del pronostico pi¨´ sballato di tutti i tempi porta dritti a Sir Clive Woodward, l’allenatore che guid¨° l’Inghilterra ai vittoriosi Mondiali del 2003 in Australia, unica europea ad esserci riuscita nelle precedenti nove edizioni della rassegna iridata. Prima dei quarti di finale, dalle colonne del Daily Mail, Woodward si era infatti lanciato nella previsione di un totale dominio europeo, sostenendo che Galles, Irlanda, Inghilterra e Francia avrebbero eliminato Argentina, All Blacks, Figi e Sudafrica. La favorita per la vittoria finale, secondo Sir Clive, sarebbe stata l’Irlanda, squadra nella quale rivedeva proprio la sua Inghilterra del 2003. Ma non ¨¨ che i tifosi e altri esperti di vari giornali, siti, televisioni, abbiano fatto meglio. Diciamo che la fan base di RugbyPass, tra i portali pi¨´ autorevoli e seguiti, con oltre 80.000 voti espressi prima dei Mondiali, si ¨¨ avvicinata molto alla realt¨¤, disegnando una finale tra All Blacks e Sudafrica con Australia e Argentina semifinaliste, azzeccando quasi in pieno gli accoppiamenti dei quarti di finale, a eccezione dei Wallabies, nella realt¨¤ invece eliminati dalle Figi. L’ex nazionale scozzese Jim Hamilton, direttore di RugbyPass, aveva previsto una Francia finalista con gli All Blacks, ma in un pronostico decisamente viziato dal patriottismo, visto che aveva spedito ai quarti la sua Scozia ed eliminato il Sudafrica. Era stato pi¨´ realista il suo connazionale Johnnie Beattie, azzeccando gli accoppiamenti dei quarti, ma qualificando Francia e Irlanda (che secondo lui sarebbero arrivate fino in fondo) contro Sudafrica e All Blacks, ma con un bizzarro pronostico per la Pool C, mettendo la Georgia alle spalle dell’Australia e davanti a Figi e Galles. Ha invece indovinato tre delle quattro semifinaliste Schalk Brits, campione del mondo 4 anni fa con il Sudafrica: invertendo l’ordine di classifica delle Pool B e D, ha infatti accoppiato il Sudafrica con gli All Blacks e poi con l’Inghilterra, spedendolo in finale con la Francia, che a sua volta in semifinale avrebbe secondo lui trovato l’Argentina. Il dato in comune ¨¨ che tutti, tifosi ed esperti, vedevano Francia e Irlanda come possibili finaliste. Quasi nessuno aveva ipotizzato una simile debacle europea. C’¨¨ indubbiamente andato pi¨´ vicino il Professor Niven Winchester, della facolt¨¤ di economia all’Universit¨¤ di tecnologia di Auckland: prima del Mondiale aveva costruito un algoritmo (da lui battezzato Rugby Vision) con oltre 10.000 dati e simulazioni per prevedere l’andamento prima della fase a gironi e poi di quella a eliminazione diretta. Considerando i possibili incroci nei quarti, l’algoritmo abbassava notevolmente le chance di vittoria delle squadre provenienti dalle Pool A e B: l’Irlanda, per esempio, aveva l’81,2% di possibilit¨¤ di superare il girone, ma solo il 33,1% di andare in semifinale, mentre l’Inghilterra, uscita da un tabellone pi¨´ agevole, aveva il 55% di possibilit¨¤ di accedere alle semifinali, ma solo il 9,7% di andare in finale. Alla fine l’algoritmo dava come favorite generali All Blacks (33,5%) e Sudafrica (26,2%), decisamente meglio di Francia (20,6%) e Irlanda (11,9%). Certo che l’algoritmo neozelandese potrebbe avere avuto una involontaria preferenza per la squadra di Ian Foster, ma fino a questo momento sembra averci azzeccato.
Ottimismo
¡ªUn ottimismo che le compagini del Sei Nazioni avevano visto crescere nelle ultime finestre internazionali e nei confronti con le squadre dell’emisfero sud. Ottimismo che inizi¨° a farsi concreto nella serie di test dell’estate del 2022: tolta la Francia impegnata in una serie pi¨´ morbida in Giappone (2 vittorie su 2), dopo le 4 sconfitte del primo weekend, arriv¨° un clamoroso en plein con le vittorie di Irlanda (23-12 agli All Blacks a Dunedin), Inghilterra (25-17 sull’Australia a Brisbane), Galles (13-12 sul Sudafrica a Bloemfontein) e Scozia (29-6 sull’Argentina a Salta), con l’ultima settimana che decret¨° il totale pareggio per effetto delle vittorie irlandesi e inglesi (32-22 a Wellington e 21-17 a Sydney) e delle sconfitte gallesi e scozzesi (30-14 a Citt¨¤ del Capo e 34-31 a Santiago del Estero). Nelle successive serie di novembre 2022 in Europa, l’Irlanda ribad¨¬ il suo stato di forma piegando in tre settimane Sudafrica (19-16), Figi (35-17) e Australia (13-10), mentre la Francia vinse di misura le battaglie con Australia (30-29) e Sudafrica (30-26). L’Inghilterra, allora allenata da Eddie Jones, che venne cacciato subito dopo passando poi ad allenare l’Australia, dopo la sconfitta con l’Argentina (30-29), pieg¨° agevolmente il Giappone (52-13), pareggi¨° con gli All Blacks (25-25) e perse con gli Springboks (27-13). Una serie di risultati che secondo l’unanimit¨¤ del mondo rugbistico aveva segnato indubbiamente un sostanziale pareggio in un confronto che da sempre era sbilanciato verso sud. E, considerando il Mondiale in Europa, la formidabile qualit¨¤ e profondit¨¤ della rosa della Francia e la solidit¨¤ dell’Irlanda, la possibilit¨¤ di vedere finalmente un cambio di rotta era questa volta suffragata da risultati concreti.
Statistiche
¡ªMa d’altronde, se le semifinaliste sono queste quattro, non si pu¨° certo pensare a una sorpresa, vista la storia dei Mondiali: 3 titoli a testa per All Blacks e Sudafrica, 2 all’Australia e uno per l’Inghilterra. Il gruppo si allarga a 5 se si parla di finaliste: la Francia ne ha giocate ben 3, come il Sudafrica, mentre una di pi¨´ ne hanno giocate All Blacks, Australia e Inghilterra. Rarissime le eccezioni con estranei in semifinale: l’Argentina per ora ha bissato il risultato di 2007 e 2015, il Galles c’era arrivato nel 1987, 2011 e 2019, la Scozia nel 1991. Come dire, roba per soli eletti. All Blacks che guidano anche la classifica del maggior numero di match vinti: 52 (su 61 giocati), 8 in pi¨´ dell’Australia, con il Sudafrica che ha per¨° la seconda miglior percentuale di vittorie (82,98% sui 47 match giocati, di cui 39 vinti), considerando il fatto che non partecip¨° alle prime due edizioni a causa del boicottaggio sportivo in opposizione al regime di apartheid. Una eventuale vittoria della squadra a oggi meno favorita, l’Inghilterra, cambierebbe quindi di pochissimo le gerarchie del rugby mondiale. Considerando che dalla prima edizione sono passati ben 36 anni, la situazione appare alquanto congelata: le ultime partite saranno state bellissime, forse All Blacks-Irlanda e Francia-Sudafrica anche tra le pi¨´ belle di sempre, ma aspettare 4 anni per arrivare poi a Mondiali che sono sempre pi¨´ o meno uguali ai precedenti, potrebbe rappresentare un problema per una federazione come World Rugby, che insegue, a parole, una espansione verso nazioni con meno tradizione. Insomma, non si capisce il senso di arrivare a un torneo con gironi praticamente chiusi ancora prima di iniziare e di regalare una ingiustificata qualificazione di diritto all’edizione successiva alle quattro squadre che chiudono terze, quando si potrebbe invece rendere un po’ pi¨´ avvincente la lotta proponendo un playoff con vista sui quarti di finale. La domanda quindi sorge spontanea: chi ¨¨ che vuole vedere solo match di alto livello, il pubblico o chi al pubblico vende questo prodotto?
© RIPRODUZIONE RISERVATA