Vittoria firmata dalla doppietta di Telea e dalla meta di Jordan. Gli inglesi non battono la Nuova Zelanda in casa dal 2012
Gli All Blacks hanno sconfitto per 24-22 l¡¯Inghilterra a Twickenham nel match che ha ufficialmente aperto le Autumn Nations Series, il novembre internazionale. Resta cos¨¬ incredibilmente un tab¨´ lo stadio di casa per gli inglesi, che non battono i neozelandesi dal 38-21 del dicembre 2012, con una serie che si allunga ora a un pari e quattro sconfitte. Gli All Blacks avevano aperto il loro tour domenica scorsa battendo per 64-19 il Giappone a Yokohama e li attendono ora le sfide a Irlanda (Dublino), Francia (Parigi) e Italia (Torino). L¡¯Inghilterra invece ospiter¨¤ in successione Australia, Sudafrica e Giappone.
PRESSIONE
¡ª ?Un piazzato di Marcus Smith apre lo score, ma gli All Blacks (che perdono subito per infortunio il tallonatore Codie Taylor, vittima di un colpo alla testa e quindi di una molto probabile concussion) rispondo con la prima meta del match al 9¡¯: da una ruck Cortez Ratima insiste sul lato chiuso per Wallace Sititi, che assorbe due uomini e con un pazzesco offload alle spalle libera sull¡¯out Mark Telea, che scappa via imprendibile fino in fondo (Beauden Barrett la trasforma). Smith subisce un placcaggio in ritardo che gli permette di tornare alla piazzola per il 6-7. Difese dominanti sugli attacchi, con le due squadre costrette a cercare di guadagnare metri con il piede: si cerca di costringere all¡¯errore la conquista avversaria con tanta pressione, ma i contrattacchi si riducono a qualche fiammata individuale per¨° sempre contenuti. Fino alla meta di Will Jordan al 28¡¯, con Beauden Barrett che a met¨¤ campo naviga verso sinistra per inventare un buco nel quale servire all¡¯interno l¡¯estremo, che arriva in corsa, passa in mezzo a una difesa piazzata male e vola alla bandierina (e Barrett la trasforma). Un placcaggio senza pallone di Sam Cane e poi una punizione conquistata dalla mischia permettono a Smith di infilare due piazzati per il 12-14 sul quale si va al riposo.?
INTERCETTO
¡ª ?La ripresa si apre con il letale intercetto inglese: all¡¯altezza dei 22 avversari, Ratima regala l¡¯ovale a Smith, che scappa via fino al limite dei 22 neozelandesi e quando si accorge di non poter arrivare fino in fondo, temporeggia intelligentemente un tempo di gioco per appoggiarsi al sostegno di George Furbank, che a sua volta serve Immanuel Feyi-Waboso, che deve solo completare il lavoro per la meta del sorpasso (Smith la trasforma). Gli All Blacks sembrano incredibilmente sotto choc, come confermano un assurdo calcio di Beauden Barrett direttamente in zona morta e una touche gettata via al limite dei 22. Ma proprio quando l¡¯Inghilterra sembra padrona del campo, con i neozelandesi in enorme difficolt¨¤, una palla persa in attacco genera un contrattacco che Beauden Barrett conclude in meta sotto i pali: l¡¯azione nasce per¨° da un in avanti volontario di Caleb Clarke, evidenziato poi dal Tmo. Cos¨¬ dalla meta annullata, si arriva al piazzato dell¡¯infallibile Smith per il 22-14. Curiosit¨¤: per gli inglesi entra Ben Curry a rimpiazzare il gemello Tom e a negare cos¨¬ ai due la gioia di giocare finalmente per la prima volta insieme in nazionale. La partita si mette quindi sul piano che gli inglesi preferiscono, con una difesa feroce che costringe i neozelandesi a forzare situazioni per guadagnare metri e quindi pi¨´ esposti a errori. Ma l¡¯errore pi¨´ grosso lo commette Ben Earl con un placcaggio scomposto che al 67¡¯ permette al subentrato Damian McKenzie di firma il piazzato che riporta i neozelandesi a -5. E al 76¡¯ con inglesi assediati nei 22, Jordan allarga sull¡¯out di destra per Telea, che con tre avversari addosso riesce a restare in campo per scaraventarsi in meta. McKenzie infila la difficilissima trasformazione e gli All Blacks sono di nuovo avanti 24-22. Ma non ¨¨ finita, perch¨¦ un placcaggio senza pallone costa il cartellino giallo ad Anton Lienert-Brown, che poco prima oltretutto era stato protagonista di uno scontro testa contro testa con il tallonatore inglese Theo Dan. George Ford, subentrato a Smith, sceglie di piazzare da posizione pi¨´ angolata, ma pi¨´ vicina (45 metri): il calcio si infrange sul palo, ma Patrick Tuipulotu prima raccoglie il pallone e poi se lo fa cadere dalle mani, concedendo una mischia sui 5 metri. Gli inglesi mantengono il possesso e costruiscono la piattaforma per il drop di Ford, che per¨° finisce largo. E gli All Blacks possono tirare un sospiro di sollievo: la vittoria ¨¨ salva.
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