Gli azzurri chiudono con 16 vittorie. I successi del veneto valgono 500mila euro in premi dal Comitato paralimpico
Eccoli, i numeri: 16 medaglie d¡¯oro, 6 d¡¯argento, 15 di bronzo per un totale di 37 (dietro a una inarrivabile Cina e a Gran Bretagna). Sono quelli dell¡¯Italia del nuoto alla Paralimpiade parigina, compresi gli ultimi successi di Stefano Raimondi nei 200 misti S10 (¨¨ il pi¨´ medagliato con 5 ori, 1 argento, pi¨´ 1 oro e 3 bronzi della compagna Giulia Terzi, siamo ben oltre il mezzo milione di euro in premi per i neogenitori del piccolo Edoardo), Alberto Amodeo (oro 100 farfalla S8) e la stessa Giulia Terzi (bronzo nei 50 farfalla S7), oltre alla meravigliosa staffetta (oro con record del mondo, 4x100 mista: Raimondi, Terzi, Palazzo, Barlaam). Bastano per spiegare il fenomeno del nuoto azzurro fra dominatori della piscina non solo paralimpica? No, perch¨¦ questi sono il risultato di qualcosa di pi¨´ grande.?
passione
¡ª ?? un¡¯Italia che in quindici anni ¨¨ diventata il punto di riferimento per il nuoto paralimpico mondiale. Non solo per le medaglie vinte e i record di azzurri e azzurre. Ci sono due parole che ben inquadrano come si ¨¨ arrivata a questo. Le indicava ben prima di questa Paralimpiade pazzesca Riccardo Vernole, direttore tecnico del nuoto italiano dal 2009, artefice del Dream Team azzurro: "Siamo l¡¯espressione di un movimento importante e numeroso, cresciuto con il tempo. Ci sono volute professionalit¨¤ e passione". C¡¯¨¨ una data fondamentale dove tutto ebbe inizio: il 25 settembre del 2010 viene creata la Federazione Italiana Nuoto Paralimpico. A fotografare progetti e ambizioni ¨¨ Roberto Valori, presidente fin da allora: "Siamo nati da un sogno". Valori ¨¨ stato un atleta di livello internazionale. Nuotava in vasca insieme a Luca Pancalli, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico (ma quando fu eletto per la prima volta si chiamava Federazione Italiana Sport Disabili, grazie a lui ¨¨ diventato Cip). Magari i progetti di cambiamento sono nati proprio ai bordi di una piscina fra le loro chiacchiere. Quando Vernole fu coinvolto da Valori gli disse: "Diventeremo una potenza mondiale". Promessa mantenuta. I primi europei del nuovo corso, in Islanda, videro sbocciare un fiore che diventer¨¤ stella, Federico Morlacchi, probabilmente alla sua ultima Paralimpiade a Parigi. Il nome dal quale partire. Insieme ad Arianna Talamona, anche lei a chiudere il cerchio qui.?
societ¨¤
¡ª ?Perch¨¦ intanto a Varese spuntano i prodromi di quello che diventer¨¤ il gruppo pi¨´ vincente del nuoto non solo azzurro. Max Tosin, tecnico del nuoto che il mondo ci invidia, va da Daniela Colonna Preti, presidente della PolHa, fra le societ¨¤ pi¨´ belle e importanti dello sport paralimpico in Italia: "Perch¨¦ non li seguiamo qui, insieme?". Ecco quella parola, una delle chiavi per saper condividere la vita. Daniela ¨¨ una che si lascia sedurre dalle idee e le sa trasformare in obiettivo: "Perch¨¦ no?". Con l¡¯incoscienza di chi crede nel sogno, e cos¨¬ sa cambiare il mondo, comincia un¡¯avventura sportiva bellissima. Tutto ¨¨ cominciato dalle esigenze di tre campioni, ma nel tempo il gruppo cresce. Si aggiunge Giulia Ghiretti e poi altri atleti top level, cominciano ad arrivare anche piccole e giovani promesse.?
squadra
¡ª ?Cresce il numero di atlete e atleti, mentre arrivano anche i successi internazionali. Non ¨¨ fondamentale il numero, come spiega Vernole: "Solo la punta dell¡¯iceberg a mostrare che il lavoro paga. Una crescita graduale puntando su miglioramento degli standard organizzativi; formazione; passione degli atleti. Fondamentale la collaborazione con le societ¨¤, la nostra linfa". Dal Mondiale 2019 a Londra, ¨¨ l¡¯Italia a guidare nel medagliere per tre edizioni consecutive, sino a quello precedente Parigi, che conferma quanto siamo ai vertici internazionali. Sono 26 i convocati alla Paralimpiade, bisognerebbe citarli tutti, anche chi non ¨¨ arrivato a medaglia, perch¨¦ ¨¨ il gruppo che conta, come spiega Vernole: "Questo ¨¨ il bello. Il nuoto ¨¨ sport individuale, noi abbiamo costruito una squadra".
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