Paltrinieri e la metamorfosi di un campione: “Se perdo divento paranoico, ho reagito cos¨¬”
Quando vacilla, dubita, poi reagisce. Pi¨´ lo butti gi¨´ e pi¨´ Gregorio Paltrinieri si tira su. La metamorfosi di SuperGreg ai Mondiali di Fukuoka ¨¨ un argento generosissimo e di rabbia, con l’umilt¨¤ dell’inseguitore, lui che ¨¨ un numero uno e non dovrebbe accontentarsi mai. Non era in crisi nella 10 km, ma solo in difetto di forma per via dei malanni che non lo abbandonano mai. Ma per uno che dopo la mononucleosi ¨¨ andato a prendersi un argento e un bronzo olimpici a Tokyo, niente ¨¨ pi¨´ impossibile. Racconta Paltrinieri dopo la medaglia d’argento nella 5 km che gli consente di festeggiare per il sesto Mondiale consecutivo sui 7 disputati: “Sono molto contento, non immaginavo neanche di far bene, ho nuotato meglio che domenica anche perch¨¦ sto anche meglio. Ho recuperato un po’ di forze ed essere tutti e due sul podio ¨¨ bello. Ho messo tutto me stesso. Mi rendo conto che ho sempre bisogno di una miccia accesa dopo una grande delusione, mi pesa non vincere, mi dispiace troppo, divento paranoico, ¨¨ come un fatto personale che mi fa imbestialire quando le cose mi vanno male. Wellbrock non volevo farlo andare via, di solito non sono contento per un secondo posto, ma stavolta questa medaglia mi toglie ogni dubbio e mi rendo conto di essere forte. Non avevo grandi aspettative ma ¨¨ andata bene”.
Dal legno alla reazione
Domenico Acerenza ha faticato a resettare dopo il quarto posto nella 10 km, ma alla fine ¨¨ di bronzo: “C’era amarezza dopo la medaglia di legno. Ma quando scendiamo in acqua siamo due guerrieri, abbiamo nuotato col coltello tra i denti. Cercavo di fare qualcosa per far allentare Wellbrock e sono contento anche in questi Mondiali torno sul podio, penso di aver lavorato bene. Nella 10 km mi ¨¨ mancata solo un po’ di tranquillit¨¤ e lucidit¨¤”. Non aveva dubbi il tecnico Fabrizio Antonelli: “Non dovevano avere nessuna recriminazione, si erano spremuti, ero sicuro che meritavano di pi¨´ nella 10 km e li ho visti lottare col cuore, con i denti, con tutto quello che avevano. Due medaglie che sono il giusto coronamento del lavoro che fanno, io sono sicuro con la pressione che hanno di cosa sono capaci. Sono stati intelligenti, furbi, tenaci, determinati, scaltri. Lavorano in condizioni ideali, il coordinatore azzurro Stefano Rubaudo ¨¨ sempre pronto ad assecondarmi, e ora siamo tutti pi¨´ felici e sereni, l’importante era che raccogliessero i ragazzi. Lo meritavano. E brava Pozzobon che ha lottato come Greg e Mimmo, non era facile passare dalla 25 alla 5 km”. Gioved¨¬ la staffetta.
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