Rondo, due gare di stop
Paga la rissa con Humphries

Il playmaker dei Boston Celtics, Rajon Rondo, è stato sospeso per la terza volta nell’anno solare: la Nba gli ha inflitto due partite di squalifica, durante le quali non percepirà lo stipendio, per aver causato una rissa tra giocatori che si è trascinata addirittura tra le poltroncine a bordo campo. Rondo dovrà dunque saltare il match di stanotte contro i Portland Trail Blazers e quello di domenica contro i Bucks a Milwaukee: sarà inoltre costretto a rinunciare a 200.000 dollari di stipendio. Il centro dei Celtics, Kevin Garnett, ha ricevuto una multa di 25.000 dollari per il suo ruolo nella colluttazione, mentre all’ala dei Nets, Gerald Wallace, è stata inflitta una sanzione di 35.000 dollari.

La rissa tra Nets e Celtics causata da Rondo. Ap

accusa e controaccusa — Nella partita di due giorni fa, terminata con la sconfitta dei Celtics per 95-83 contro i Nets, Rondo è stato espulso nel secondo quarto per aver spintonato l’ala dei Nets, Kris Humphries, fuori dal parquet dopo che quest’ultimo aveva commesso un fallo particolarmente duro su Garnett: ne è nata una rissa che ha causato l’espulsione di Rondo, Humphries e Wallace. Ieri Rondo ha esposto la sua versione dei fatti in una telefonata con la Nba: "Ho detto loro la verità – ha spiegato Rajon dopo l’allenamento all’impianto dei Celtics, che si trova alla periferia di Boston -. Non credo di essere stato scorretto e non avevo certo intenzione di causare una rissa. C’è stato solo qualche spintone". Ieri pomeriggio il coach dei Celtics, Doc Rivers, si era detto fiducioso sul fatto che Rondo non sarebbe stato squalificato, in quanto durante la rissa non era stato tirato alcun pugno visibile dalle immagini televisive, ma aveva anche ammesso che il fatto che lo scontro si sia trascinato fino alle tribune avrebbe sicuramente inciso su una possibile squalifica. Il general manager dei Nets, Billy King, ha dichiarato durante una conference call di essere in disaccordo con le sanzioni inflitte dalla Nba e di averlo riferito a Jackson: secondo quanto precisato da King, Humphries ha riportato numerosi graffi sulla spalla sinistra, e l’ala dei Nets ha pubblicato un’immagine su Twitter a testimonianza dell’episodio, con il commento "Avrei bisogno di un’antitetanica, qualcuno sa dove posso farla a Boston?”. Poco prima, durante una trasmissione radiofonica, Rivers aveva incolpato Humphries per l’accaduto. Ma l’opinione degli arbitri è molto diversa: il primo arbitro, James Capers, ha dichiarato in un comunicato stampa dopo la partita che "Rondo è responsabile di tutto quello che è successo dopo il fallo su Garnett".

Rajon Rondo è nato il 22 febbraio 1986. Reuters

autocontrollo — Anche King ha difeso il suo giocatore, che non è stato squalificato: "Non mi importa quello che dicono i Celtics su Kris – ha spiegato il general manager dei Nets – perché so bene quale contributo assicura a questa squadra". Nella scorsa stagione Rondo era stato sospeso per due volte dopo aver perso il controllo: nel primo caso per aver tirato la palla addosso a un arbitro, nel secondo caso, durante i playoff, per aver spinto un arbitro dopo una discussione su un fallo. Ma proprio come aveva fatto in quelle circostanze, anche stavolta Rondo ha spiegato di aver imparato la lezione dopo essere stato costretto a lasciare il parquet: "So che devo cercare di restare in campo con i miei compagni, questo è fuori discussione – ha spiegato Rajon -. Ma stavo solo cercando di difenderli e non avevo alcuna intenzione di causare una rissa". Secondo Rivers, adesso Rondo è consapevole del fatto che può essere molto più utile alla squadra quando è in campo: "Non credo proprio che Rajon sia sceso in campo con l’idea di scatenare una rissa – ha spiegato il tecnico -. È qualcosa di improvviso, di rapido, che potrebbe succedere a chiunque. In passato è successo anche a me". Rondo ha una media di 12.9 punti e 12.9 assist (massimo in carriera) a partita: prima del match contro i Nets Rajon veniva da una striscia di 37 partite consecutive in doppia cifra di assist, che si è interrotta con la sua espulsione e che per il momento resta la seconda più lunga nella storia della Nba, alla pari con John Stockton. Rondo ha promesso che cercherà di lavorare sul suo autocontrollo, ma ha anche negato di avere un problema: "Sono un giocatore corretto e non mi piace giocare sporco. A volte mi lascio trascinare dalle emozioni, ma non scendo in campo con l’intenzione di fare del male a qualcuno: ogni sera gioco per vincere, e questo è il mio modo di intendere il basket. Gioco duro, ma ho i miei limiti: non sono un trash-talker. Non mi piace giocare sporco, ma cerco solo di farmi valere e quando qualcuno manca di rispetto ai miei compagni di squadra è normale che reagisca".