Jackson, scappatella e ricatto
L'Fbi ferma la tentata estorsione

Mark Jackson, 47 anni, ha giocato 1296 gare in Nba tra il 1987 e il 2004.

Mark Jackson, coach dei Golden State Warriors, ha dichiarato ieri di essere stato oggetto, insieme alla sua famiglia, di un tentativo di estorsione riguardante una relazione extraconiugale avuta circa sei anni fa. Il blog The Smoking Gun ha riportato la notizia secondo la quale Alexis Adams, ex spogliarellista 28enne, era entrata in possesso di foto che ritraevano Jackson nudo, minacciandolo di pubblicarle se non avesse pagato quanto richiesto. A quanto si apprende dagli atti pubblicati sul sito internet del tribunale di Oakland, la Adams e il suo complice, il 40enne Marcus Shaw, sono stati inseriti nel registro degli indagati per tentata estorsione. Nonostante i documenti non indichino la vittima, The Smoking Gun ha affermato con sicurezza che si tratta proprio di Jackson. Secondo gli stessi atti del tribunale, Alexis Adams è stata rilasciata su cauzione dopo aver pagato 25.000 dollari, mentre Shaw è rimasto in custodia cautelare a causa di una condanna per rapina aggravata ottenuta nel 1996.

il comunicato — Secondo un comunicato stampa della squadra, Jackson ha dichiarato che la relazione extraconiugale è avvenuta quando l'attuale coach era commentatore di Espn/Abc. Ha detto di essere stato raggiunto il 3 aprile scorso da un uomo in un hotel di Memphis (dove si trovava per la partita tra Golden State e i Grizzlies) che gli ha chiesto una cifra sostanziosa di denaro in cambio della non divulgazione di informazioni personali a un tabloid. Jackson ha dichiarato di aver malauguratamente pagato quella persona, descrivendo l'atto come: “un momento di mancanza di giudizio e un'azione che non raccomanderei a nessuno”. L'uomo si è fatto risentire due settimane dopo via e-mail, chiamando anche la moglie dell'allenatore per tentare di estorcere ancora più denaro.

l'indagine — Senza via d'uscita, Jackson ha deciso di informare la squadra che si è da subito messa in contatto con l'Fbi. Il coach di Golden State aveva già informato la moglie di questa relazione alcuni anni fa e i due si erano riappacificati. Jackson, che alla sua prima stagione in panchina ha fatto registrare 23 vittorie e 43 sconfitte, è anche un pastore protestante a capo di una congregazione non confessionale a Van Nuys, nei sobborghi di Los Angeles, insieme a sua moglie Desiree. La coppia ha quattro figli. “Riconosco il gravissimo errore di giudizio che ho commesso sia avendo quella relazione sei anni fa, per non parlare del bruttissimi messaggi che trasmettevo a quei tempi, sia cercando di risolvere questo tentativo di estorsione da solo - dichiara Jackson nel comunicato - Ho commesso dei peccati enormi e vorrei chiedere perdono per l'imbarazzo causato alla mia famiglia, ai miei amici e, ovviamente, ai Warriors. A quei tempi non ero ancora un pastore, io e mia moglie abbiamo fondato la nostra congregazione solo tre anni fa, ma è con il mio più profondo pentimento che vorrei chiedere perdono alla mia Chiesa. Ho sbagliato, tutti noi dobbiamo vivere nella luce del Signore”.

sdegno e sostegno — La squadra ha inoltre emesso un altro comunicato stampa nel quale dice di essere a fianco di Jackson ma al tempo stesso stigmatizzando la sua relazione extraconiugale: “Pur non giustificando le azioni che hanno portato al tentativo di estorsione, i Warriors hanno dato il proprio pieno sostegno al coach Jackson. Cogliamo l'occasione per ringraziare le forze di polizia e l'Fbi per la pronta assistenza all'allenatore e alla sua famiglia”.