Davis è il nuovo re del draft
Anche Rivers a New Orleans

Anthony Davis, 19 anni, con il commissioner Nba David Stern. Reuters

Nel segno di Kentucky. Il draft 2012, infatti, verrà ricordato come quello dei Wildcats. Non solo l’ateneo offre alla Nba la scontatissima prima scelta assoluta, Anthony Davis, che finisce a New Orleans, ma addirittura anche la seconda. Charlotte, infatti, seleziona Michael Kidd-Gilchrist, regalando così un nuovo primato a Kentucky che diventa la prima università a fornire le prime due chiamate a un draft Nba. “E’ qualcosa di assolutamente straordinario - sottolinea Davis - quando ho sentito il mio nome annunciato da David Stern ho abbracciato per primo Michael, il mio migliore amico, e poco dopo è toccato a lui. Non avremmo potuto chiedere nulla di meglio da questa magica serata”. Alla fine ben sei giocatori di Kentucky vengono selezionati al draft 2012 (eguagliando il record di Unlv nel 1977): quattro al primo giro e due al secondo.

subito sorprese — Washington, invece, con il terzo pick si assicura il talentuoso Bradley Beal di Florida, mentre Cleveland sorprende un po’ tutti e con la quarta scelta assoluta seleziona il sesto uomo di Syracuse, Don Waiters. Anche la dirigenza di Toronto mescola le carte e scombussola le previsioni degli addetti ai lavori puntando, con l’ottava chiamata, sulla guardia di Washington Terrence Ross. Se non bastasse Anthony Davis a far sorridere la città di New Orleans, gli Hornets diventano gli indiscussi vincitori del draft 2012 quando alla 10ª posizione si ritrovano il figlio del coach dei Celtics Doc Rivers, l’interessantissima guardia Austin uscito da Duke. Gli Hornets, così, capitalizzano nel migliore dei modi la discussa e dolorosa cessione di Chris Paul ai Clippers gettando le basi per un futuro davvero affascinante con un trio di tutto rispetto come Davis, Rivers ed Eric Gordon. “Sono al settimo cielo - confessa Austin Rivers - ho un bellissimo rapporto con Anthony e mio padre e’ molto amico del coach di New Orleans Monty Williams, e’ davvero una soluzione perfetta”.

niente trade — Un solo giocatore europeo viene selezionato al primo giro. Ci pensa Denver, sempre attenta al mercato del Vecchio Continente, a scegliere il transalpino Evan Fournier, il quale però molto probabilmente resterà in Francia anche nella prossima stagione. Chi si aspettava, invece, un draft segnato da diverse trade anche di primo piano è rimasto deluso. L’operazione di mercato più rumorosa l’hanno messa a segno i Mavericks, che hanno scambiato con i Cavaliers la loro 17ª scelta, Tyler Zeller di North Carolina, spedendo a Cleveland anche Kelenna Azubuike, con tre pick, il 24, Jared Cunningham (Oregon), il 33, Bernard James (Florida State) e il 34, Jae Crowder (Marquette). Dallas avrebbe anche trovato il modo di liberarsi del contratto da 8.2 milioni di dollari di Lamar Odom, spedendolo ai Clippers i quali a loro volta cederebbero Mo Williams ai Jazz. L’operazione potrebbe essere ufficializzata nella giornata di venerdì e consentirebbe ai Mavs una certa flessibilità nella Salary Cap per provare ad arrivare al loro oggetto del desiderio, il free agent Deron Williams, o in alternativa attrarre il sempre rimpianto ex Steve Nash.