Lakers battuti 8 volte su 8
Niente allarmi: è preseason

Gasol, Nash, World Peace e Howard osservano dalla panchina l'ultima sconfitta. Reuters

L'allarme non suona, nemmeno dopo 8 sconfitte. Eppure i Lakers, la squadra che tutti aspettano dopo gli arrivi estivi di Dwight Howard e Steve Nash, hanno perso tutte le gare di preseason, evento mai successo nella storia della franchigia. Se fosse regular season, sarebbe la peggior serie negativa dei gialloviola dal marzo 2005, la seconda più lunga (10 k.o. di fila nel 1994) da quando i Lakers hanno lasciato Minneapolis per la California nel 1960. Ma a Los Angeles nessuno ha attivato la modalità panico: sono gare amichevoli, e un quintetto con Nash, Bryant, World Peace, Gasol e Howard è garanzia di una stagione da protagonisti. Anche se a ben guardare qualche crepa nelle fondamenta dei nuovi Lakers si intravvede.

vecchi difetti — I problemi, nonostante il nuovo look, sono gli stessi già messi in mostra nella prima avventura di Mike Brown sulla panchina dei Lakers: la scarsa produzione dalla panchina, la peggiore del 2011-12 con appena 20,5 punti a gara (contro i 41,5 di Denver, la migliore). Rinforzata in estate con Jodie Meeks e Antawn Jamison, la second unit gialloviola ha prodotto 32.9 punti a partita nella preseason 2012, vincendo il confronto diretto con quella avversaria (41-19) solo nella sfida di ieri notte a San Diego contro Sacramento. Anche le altre cifre della preseason non dovrebbero lasciare tranquillo coach Brown: secondo peggior attacco con 88,5 punti a gara (solo New Orleans segna meno), quarta peggior difesa con 101,13 punti concessi, seconda peggior squadra a rimbalzo (38,63 a gara).

in forma a gennaio — Tutti numeri che dovrebbero mettere in allarme Lakerland, ma che invece non spaventano nessuno. Perché in fondo è preseason, e coach Brown ha avuto solo una volta tutto il suo quintetto base a disposizione. "Tra infortuni e partite perse, credo che bisognerà aspettare gennaio per vedere tutti i ragazzi a loro agio con i compagni e in grado di giocare un buon basket" ha avvisato il tecnico, che da quest'anno si affida all'attacco Princeton. Dwight Howard, convalescente dall'operazione alla schiena subita in estate, ha debuttato solo il 21 ottobre contro Sacramento: in quella occasione, col quintetto al completo, coach Brown ha concesso tanti minuti ai suoi titolari, con Howard che è sembrato un'arma già letale e in grado di convivere bene con Bryant (il più produttivo della preseason con 20,4 punti a gara), rallentato dal problema al piede destro che rischia di fargli saltare l'opening night.

Dwight Howard con coach Brown. Reuters

ottimismo — In casa Lakers, nonostante tutto, c'è ottimismo: "Nonostante le sconfitte, credo che siamo già in vantaggio sulla tabella di marcia" ha rassicurato coach Brown dopo l'ultima frenata. "Tifosi dei Lakers, non abbattetevi - è l'invito di Howard -. E' un nuovo inizio per tutti noi, è solo parte di un processo". L'analisi più serena la fa Steve Nash: "Dobbiamo continuare a cercarci in attacco - ha spiegato il play -. In difesa siamo una squadra decente, ma in attacco abbiamo bisogno di più controllo. Ma è un processo, e ci servirà del tempo".

obiettivo opening night — Archiviata la preseason, i Lakers hanno già spostato l'obiettivo sulle gare che contano davvero. L'opening night è per il 30 ottobre in casa contro Dallas. "Kobe ha molto dolore, non so se riuscirà a giocare - ha raccontato coach Brown -. Ma è un duro, uno dei più duri con cui io abbia mai avuto a che fare". Il coach spera di avere a disposizione il faro già dalla prima sfida di stagione per continuare il processo di crescita e rendere i nuovi Lakers quella macchina di vittorie e bel gioco che tutti si aspettano. I gialloviola sono, secondo il pronostico dei g.m., la squadra che contenderà a Miami il titolo nella finale di giugno. Ma per diventare quella squadra i Lakers devono ancora crescere. E anche i tifosi devono stare tranquilli: serve pazienza. In fondo le gare vere devono ancora cominciare.