Nba, Miami record: le 5 vittorie più difficili nella striscia di 27 successi

Arrivata a quota 27 successi di fila, la serie vincente ancora aperta degli Heat - la seconda più lunga ogni epoca dello sport americano - non ha traballato contro le avversarie più accreditate. ma con quelle contro cui LeBron e compagni avrebbero dovuto vincere agevolmente. Le trasferte di mercoledì sera a Chicago e domenica a San Antonio destano dunque attenzione, ma contro certe squadre la risposta è sempre stata chiara. Piuttosto è forse la partita di venerdì a New Orleans che deve far venire qualche timore, perché è contro squadre di fascia inferiore che gli Heat hanno più volte rischiato di interrompere la loro striscia. Queste le cinque vittorie più “dure”

20 marzo, 95-98 a cleveland — Il nuovo ritorno da ex di LeBron James nella “sua” Cleveland è più accogliente dei precedenti fuori dal campo, meno in campo. Tristemente nei bassifondi della conference, i Cavs sono anche privi di Irving, Waiters e Varejao, eppure dominano: la fuga tocca il 67-40 da stropicciarsi gli occhi prima di metà terzo quarto, dopo aver tenuto gli Heat a 34 punti con 2/10 da tre nel primo tempo, e a 10 punti in un secondo periodo in cui il 19-0 casalingo ribalta la partita. Ma dopo il riposo cambia la musica di Miami, che nella ripresa segna 64 punti con 10/10 da tre: i campioni ci mettono meno di nove minuti per pareggiare l'incontro a quota 77 a 10' dal termine con un break di 37-10 grazie ai canestri da tre punti di Battier e Allen. Toccato anche l'86-95 a 3' dal termine, gli Heat vedono i Cavs rientrare a -1 a 44'' dal termine. Sbaglia Wade, sbaglia Ellington, così quando LeBron James va in lunetta a 4''7 dalla fine di fronte al suo ex pubblico ululante infila i due tiri liberi della vittoria per il 95-98, non pareggiato dalla tripla della disperazione di Miles. Il Prescelto ha chiuso con un quarto periodo da 14 punti e 4 assist. E l'ennesimo sigillo.

18 marzo, 103-105 a boston — Un canestro in sospensione di LeBron James in arresto e tiro appena dentro la linea del tiro da tre punti sul 103 pari è la firma al termine di una partita da 37 punti, 12 assist e 7 rimbalzi. Ma soprattutto del successo di fila numero 23 che arriva contro quei Celtics che cinque anni prima avevano fermato a 22 la striscia di Houston. Boston è trascinata dal massimo in carriera di 43 punti di Green, che però nel finale si fa stoppare da Battier e sulla rimessa con 4'' da giocare Paul Pierce manda sul ferro la tripla del possibile successo casalinga, fronteggiato da James. A 5' dalla fine gli Heat erano sotto 92-99, ma da lì in poi concedono solo un canestro sorpassando a 2'40'' dalla fine sul 100-101 con una tripla di Chalmers ma di nuovo a -2 a 1'49'' dalla fine dopo la risposta di Bradley da oltre l'arco. Qui LeBron James va a sbattere su Jeff Green, che lo stoppa due volte prima di lasciarlo pareggiare a 1'21'' dal termine. Gli errori di Green e Bass in entrata e la stoppata di Pierce su Wade fanno entrare le squadre sul 103 pari negli ultimi 30'', quando è ancora LeBron a decidere. Accanto a lui 21 punti con 4/5 da tre di Chalmers, 16 di Wade.

6 marzo, 97-96 con orlando — In teoria vittima sacrificale, i Magic vanno a Miami dopo aver perso 20 delle 23 partite precedenti. Li condanna solo un canestro di LeBron James a 3''2 dalla fine, in isolamento sul lato destro del campo chiudendo al ferro con la mano sinistra anche se in verità trovando poca opposizione. Gli Heat erano crollati dal +20 di inizio ripresa anche a -5. Erano a -3 a 1'36'' dalla fine, quando James (due volte), Wade e Allen hanno sbagliato quattro volte la tripla della parità e nel frattempo Orlando segnerebbe il 93-98 a 52'' dalla fine, se il canestro di Harris non fosse poi annullato per un fallo in attacco su Battier. Così Bosh a 38'' dal termine insacca due tiri liberi per il -1. Qui Wade stoppa DeQuan Jones, ma il pallone è ancora dei Magic, che a 13'' dal termine sbagliano con Harrington la tripla del potenziale +4. Sull'ultimo assalto la zampata di LeBron non perdona.

1 marzo, 98-91 con memphis — In campo ci sono le due squadre più in forma della Nba: Miami ha vinto le ultime 12 partite, Memphis le ultime 8. La difesa Grizzlies tiene LeBron James a 4 punti con 1/7 al tiro fino a inizio quarto periodo, quando il Prescelto infila 14 punti, 4 rimbalzi e 4 assist. Gasol risponde con il 90-89 nell'ultimo minuto al tentativo di fuga di Wade, poi però è lo stesso LeBron James a decidere: 3/13 fin lì, a 24'' dal termine insacca la tripla del 93-89 fronte a canestro in faccia a Prince che temeva una penetrazione. Lo stesso LeBron infila il tiro libero del +5 dopo l'errore in entrata di Conley che rende fin troppo severo il divario per i Grizzlies. Top scorer è Wade con 22 punti e 8 assist, James sfiora la tripla doppia con 18 punti, 10 assist e 8 rimbalzi. Importante 4/5 da tre dell'ex Battier.

26 febbraio, 141-129 d.2t.s. con sacramento — Già reduce da 11 vittorie di fila, Miami è avanti 112-104 entrando negli ultimi 100" di gara contro i Kings reduci da cinque sconfitte consecutive. Abbastanza perché anche una persa di LeBron James e un suo tiro in sospensione sbagliato non facciano paura. Il problema è che dall'altra parte Marcus Thornton infila tre triple di fila in una giornata da 8/12 da oltre l'arco: -2 a 23'' dal termine. Pareggia a 8'' dalla fine Cousins su rimbalzo d'attacco, prima che Wade (dopo lo 0/2 dalla lunetta di poco prima) sbagli il tiro in sospensione della vittoria: overtime. Una stoppata di Bosh su Isaiah Thomas e una di Salmons (probabilmente fallosa) su James, danno proprio a Bosh sulla rimessa il jumper del successo a fine supplementare: ferro, e secondo overtime. Arrabbiato per il precedente fallo non fischiato, LeBron James si scatena e con 7 punti e un assist ispira il 9-0 che fa scappare 137-129 gli Heat a 1'29'' dalla fine del secondo supplementare. Quanta fatica. Miglior prestazione stagionale i 39 punti di Wade (con 8 rimbalzi e 7 assist), James ne fa 40 con 16 assist.