Howard, confessione shock
"Ero vicino al ritiro"

Dwight Howard, 27 anni, quasi 12 rimbalzi di media a gara. Epa

Circa otto mesi fa, quando i medici gli avevano detto che un'ernia al disco avrebbe potuto causare dei danni ai nervi della sua gamba sinistra costringendolo al ritiro, Dwight Howard ha brevemente immaginato di essere arrivato al capolinea della sua carriera sportiva. "Ci ho pensato per un paio di giorni" ha dichiarato Howard sabato sera dopo la vittoria dei Lakers contro i Warriors all'Oracle Arena. Quella che poi sarebbe stata l'ultima stagione a Orlando, vista la clamorosa separazione dopo che il giocatore aveva giurato fedeltà ai Magic, è finita con l'intervento chirurgico del 20 aprile scorso che avrebbe impedito al tre volte Giocatore Difensivo dell'Anno di partecipare ai playoff e ai Giochi Olimpici con la nazionale Usa. Tuttavia, Howard ha dichiarato che la vera gravità del suo infortunio non era stata resa del tutto pubblica e, nonostante non sia ancora al 100% ora che ha ricominciato a giocare con i Lakers, si trova molto in anticipo rispetto alla tabella di marcia iniziale.

"senza sensibilità né forza" — "Quando mi sono fatto male avevo perso la sensibilità nella gamba sinistra a causa dell'interessamento dei nervi - dice -. Per riprendere la forza ci vogliono almeno nove mesi, ma io avevo già cominciato a fare dei progressi dopo un paio di mesi. Ma si tratta pur sempre di un percorso di riabilitazione. Vorrei tanto che tutto tornasse subito come prima, tuttavia, posso sfruttare questa opportunità per lavorare su altri aspetti che mi renderanno un giocatore migliore e che miglioreranno anche la squadra. Ormai la schiena in sé non è più un problema. Il mio infortunio mi ha fatto perdere completamente le forze nella gamba sinistra. I miei nervi sono stati gravemente danneggiati. Ci vuole del tempo per farli ricrescere e per riacquisire abbastanza forza per essere in grado di giocare. Ma piano piano la situazione sta tornando quella di prima, certo, come ho già detto, ci sono alcuni giorni in cui mi sento benissimo e altri in cui non sto per nulla bene. E' un percorso da affrontare passo dopo passo. Sono sicuro che a fine anno starò molto meglio di adesso. Se avessi deciso di farmi operare alla fine della stagione e se avessi provato a continuare a stringere ancora i denti, probabilmente non sarei più stato in grado di giocare. Era una cosa da fare subito, non volevo certo rischiare la mia carriera per alcune partite dei playoff. Certo, per me erano molto importanti, ma la salute conta ancora di più". Ceduto ai Lakers nel maxi-scambio a quattro squadre del 10 agosto scorso, Howard ha messo a referto medie di 17.8 punti, 11.9 rimbalzi, 2.59 stoppate in 36.4 minuti a partita, secondo solo a Kobe Bryant. E' sceso in campo in tutte le 27 partite giocate dai Lakers.