Barnes a lezione da Jerry West
"Deve insegnarmi i suoi trucchi"

Harrison Barnes (a destra) è uscito da North Carolina. Ap

Mr. Clutch, l’uomo dei momenti decisivi, non voleva la palla in mano. "Questa faccenda non è così importante", ha sentenziato Jerry West, ripetendo il concetto molte altre volte con espressioni simili. E invece lo è. Sabato sera Harrison Barnes, il rookie di Golden State, si è avvicinato a West, membro del consiglio d’amministrazione dei Warriors, durante un incontro con alcuni sponsor e titolari di suite di lusso al Mandalay Bay Hotel di Las Vegas, dopo la partita della Summer League tra Golden State e i Nuggets. Un ventenne e uno dei più grandi di tutti i tempi.

trucchetti — Barnes è andato dritto al punto. "Mi sono avvicinato a West e gli ho chiesto quando mi avrebbe insegnato qualche trucchetto dei suoi". West è scoppiato a ridere, poi i due hanno iniziato a parlare di basket. E l’ex cestista dei Lakers, membro della Hall of Fame e ancora malato di competitività a 74 anni, ha accettato di buon grado la richiesta di Barnes. The Logo, l’uomo a cui si ispira il logo ufficiale della Nba, è ufficiosamente il nuovo tutor del rookie dei Warriors. E non è certo una notizia di poco conto. "Ho visto alcuni filmati di West quando giocava - ha spiegato Barnes - e li ho osservati con grande ammirazione. Era molto efficace quando riusciva ad andare al tiro, era bravissimo a trovare la conclusione e il suo stile di tiro era bello da vedersi. È qualcosa che cercherò di imparare da lui, la sua abilità nell’andare a canestro e nell’attaccare gli avversari riuscendo quasi sempre a superarli". Forse i due si incontreranno a Oakland, nel quartier generale degli Warriors. Forse Barnes andrà a Los Angeles, la città dove risiede West: il come e il quando non sono ancora stati decisi, ma succederà presto. Barnes ha lanciato l’idea e West l’ha afferrata. In pochi si sarebbero immaginati un’accoppiata del genere, visto che West, nei suoi anni come dirigente prima ai Lakers e poi, dal maggio 2011, ai Warriors si è occupato più di marketing che di questioni tecniche. L’ex cestista, che aveva chiuso la carriera nel 1974, si era ritirato da 18 anni quando Barnes è nato: nel frattempo, un’intera generazione aveva frequentato il liceo, roba da macchina del tempo.

la storia — Ma al rookie dei Warriors piace la storia, quasi come se fosse una parte di lui. E in effetti lo è: il suo nome completo di battesimo è Harrison Bryce Jordan Barnes. Era il 1992 e sua mamma, un’appassionata tifosa di Jordan, decise di rendere omaggio al cestista dei Bulls con uno dei nomi di mezzo del figlio. Per questo, Barnes non si è sentito a disagio nel rivolgersi a una persona che ha smesso di giocare ormai da 38 anni. "Non ho intenzione di dare un peso eccessivo a questa storia - ha spiegato West - perché ci penserà il nostro staff tecnico a lavorare con Harrison: io ho cercato solo di spiegargli che è importante che si concentri sull’efficienza del suo gioco di gambe, in particolare nella fase offensiva. Gli ho detto che dovrà imparare a muoversi in rettilineo verso il canestro, invece di scegliere un movimento circolare, che aumenta il grado di difficoltà di una conclusione. Ma dovrà migliorare sul gioco di gambe, per capire come eseguire correttamente il movimento di arresto. Sono concetti molto semplici e sono sicuro che Barnes non ci metterà molto ad apprenderli". "Harrison mi si è avvicinato - ha proseguito West – e io gli ho spiegato che sarei stato molto contento di mostrargli alcuni aspetti fondamentali del gioco. Gli ho parlato dell’importanza di un corretto movimento del piede perno, che consente di ridurre il grado di difficoltà di un tiro. Ha un salto in verticale di 1 metro, riesce a scavalcare gli avversari. Ma non ho intenzione di dare troppa importanza al mio ruolo nelle sue decisioni, perché Harrison è un talento eccezionale, un giocatore che ha un grandissimo futuro davanti".

l'insegnante — "Se potrò aiutare Harrison in qualche modo, certamente non mi tirerò indietro - ha concluso West - ed è per questo che ho accettato di incontrarlo per discutere di alcuni aspetti semplici del gioco. Gli ho spiegato che non voglio essere come una di quelle macchine che lanciano il pallone a ripetizione in attesa che lui lo prenda al volo, ma che mi piacerebbe insegnargli alcuni trucchetti utili a imparare a saltare gli avversari sfruttando un movimento più efficace delle gambe. Nient’altro, solo qualche concetto rapido. I giocatori di talento spesso riescono anche a farne a meno perché fanno affidamento solo sulla forza fisica e Harrison di talento ne ha moltissimo. Ma l’impressione che ho avuto di lui è quella di un ragazzo desideroso di migliorare e credo che vedrete un giocatore che crescerà sempre di più nel corso della sua carriera". Per adesso il lavoro svolto è stato strettamente di "consulenza", secondo quanto dichiarato da Barnes. Ma presto comincerà anche il lavoro sul campo, e il rookie dei Warriors potrebbe anche sfidare West in una gara di tiro. "West era soprannominato Mr.Clutch, ma anche io so essere decisivo al tiro – ha spiegato Barnes - e magari potrei addirittura ricorrere al trash talking". Sì, la storia si sta facendo decisamente interessante.