La Nba alla boa di metà stagione
VOTA chi è stato il miglior italiano?

La stagione Nba 2012-13 ha doppiato, non senza sorprese, la boa di metà anno. E dopo 41 partite è tempo di fare un primo bilancio. Ma questa volta chiediamo a voi lettori di assegnare i primi riconoscimenti votando i sondaggi che il nostro sito vi sta proponendo questa settimana. Dopo aver scelto l’mvp e la rivelazione, vi chiediamo di votare il miglior italiano. I candidati sono obbligati ma li citiamo comunque, in rigoroso ordine alfabetico: Andrea Bargnani (Toronto), Marco Belinelli (Chicago), Danilo Gallinari (Denver).

CLICCATE QUI PER VOTARE IL MIGLIOR ITALIANO DELLA PRIMA PARTE DI STAGIONE

Andrea Bargnani, 27 anni, in Nba dal 2006. Reuters

andrea bargnani — La stagione del Mago finora è durata solo 21 partite: è ai box da metà dicembre per un infortunio a gomito e polso destro (CLICCA QUI PER RIVEDERLO) che dovrebbe tenerlo fuori almeno fino a inizio febbraio (ha ripreso ad allenarsi, ma coach Casey ha dichiarato prima della gara di Miami di martedì che non è ancora vicino al rientro). Ma prima dell’infortunio le cose non stavano andando come Bargnani sperava (“Voglio tornare ai playoff” aveva dichiarato durante il training camp): Andrea stava viaggiando a 16 punti di media, minimo dal 2008-09, tirando col 39,8% dal campo, minimo dal 2007-08, e raccogliendo solo 4,3 rimbalzi a gara, minimo dal 2007-08. Il Mago era diventato, soprattutto per il suo rendimento difensivo, il principale imputato per la brutta partenza di Toronto (4-17 con lui in campo) e le voci di un suo addio ai Raptors prima della chiusura del mercato il 21 febbraio si stavano moltiplicando. Quando rientrerà dall’infortunio dovrà dimostrare (a Toronto o altrove) tutto il suo valore.

Marco Belinelli, 26 anni, prima stagione a Chicago. Ap

marco belinelli — Da ultima risorsa a uomo del tiro decisivo. Dopo un inizio difficile, Marco Belinelli ha conquistato Chicago guadagnando sempre più spazio. I canestri decisivi contro Boston (CLICCA QUI PER RIVEDERLO) e Detroit (CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS) sono le perle di un’annata in cui Beli sta viaggiando a 9,7 punti a partita (meglio solo nelle due stagioni da titolare a New Orleans). Le sue cifre però risentono della brutta partenza, in cui coach Thibodeau lo teneva ai margini preoccupato per la sua tenuta difensiva. Beli nelle prime 14 partite ha giocato in media 14,7 minuti producendo 5 punti, poi si è messo a lavorare a testa bassa ed è rinato quando l’infortunio di Rip Hamilton gli ha liberato un posto in quintetto. In 12 gare da titolare ha viaggiato a 15,3 punti a serata, poi si è riciclato come sesto uomo e nelle ultime 14 partite ha messo insieme 9,4 punti in 25,2 minuti, contribuendo al rilancio di Chicago. Aspetta sempre il ritorno, dopo l’All Star Game, di Derrick Rose, il play con cui sogna di giocare da quando i Bulls hanno bussato alla sua porta.

Danilo Gallinari, 24 anni, a Denver dal febbraio 2011. Reuters

danilo gallinari — Le cifre dell’annata del Gallo, finora lunga 43 partite, sono da miglior stagione della carriera. Viaggia a 16,6 punti (suo nuovo massimo e progresso di 2 punti rispetto al 2011-12) e 5,4 rimbalzi (solo nella parte del 2010-11 passata a Denver aveva fatto altrettanto bene) di media, sta tirando col 36,4% da tre (da quando è ai Nuggets non aveva mai colpito con così tanta precisione dal perimetro) e ha ritoccato il suo career high segnando 39 punti a Dallas il 28 dicembre (RIVEDI QUI LA SUA NOTTE MAGICA). Ha sofferto di problemi di continuità per i primi due mesi di stagione, ma da quando ha appeso al muro il calendario del 2013 il Gallo non è mai sceso sotto la doppia cifra alla voce punti e ne ha segnati meno di 15 solo due volte in 12 partite (era successo 14 volte nelle prime 31). Gennaio finora è il suo mese: 18,5 punti, 44,9% dal campo. Denver, che non ha un faro a cui affidarsi nei momenti di difficoltà ma punta sul collettivo, sa di poter contare sempre su di lui.