Zion e gli altri: i migliori 30 talenti del draft di gioved¨¬
Quattro giorni al Draft Nba. 30 nomi da individuare, quelli dei prospetti che nella notte del 20 giugno a Brooklyn riceveranno la chiamata che cambier¨¤ loro la vita. Che ne coroner¨¤ il sogno di giocare in Nba, che li render¨¤ milionari, con la firma di un contratto garantito per almeno due stagioni. Il Draft 2019 prefigura un podio definito, di potenziali futuri All Star. Poi tanto talento sulla carta difficile da “separare”, in Lotteria. Poi gli azzardi di potenziale e l’usato sicuro. Come sempre. Ecco, divisi per gruppi o categorie di livello, i top 30 di Gazzetta.it
Top 3
¡ªZion Williamson al college ¨¨ sembrato fenomeno generazionale. Ha vinto da matricola il premio di giocatore dell’anno, per Duke University. Esplosivit¨¤ atletica da Thor dei canestri, caratteristiche da unicorno: difficile ricordare un talento che abbini quella struttura fisica da tight end di football con quelle doti irreali da saltatore. Larry Johnson ai tempi di UNLV la comparazione che viene subito in mente. Era dai tempi di LeBron, e il paragone ¨¨ troppo impegnativo per chiunque, che un prospetto al Draft non ¨¨ circondato da questo clamore. Anche per l’attitudine positiva dimostrata. Non ci sono segreti: New Orleans sceglier¨¤ lui col numero 1, dopo aver vinto a sorpresa la Lotteria. Ja Morant, point guard esplosiva, estrosa e che (non) difende gi¨¤ come le stelle Nba, sar¨¤ la probabile scelta numero 2, quella di Memphis. Alla 3 New York, intesa come Knicks, sembra aver virato su RJ Barrett, l’atleta canadese compagno di squadra di Zion da Blue Devil. L’estate scorsa era lui il futuro n. 1 immaginato.
Talenti da top 10
¡ªDarius Garland ¨¨ la seconda miglior point guard del Draft. Ambisce alla scelta numero 4, che i Lakers hanno girato ai Pelicans nella trade per ottenere Davis. DeAndre Hunter, campione nazionale con Virginia, e Jarrett Culver, finalista Ncaa da compagno di squadra di Davide Moretti a Texas Tech, sono certezze tra i primi 10. Come Cam Reddish, terzo diamante da Duke, ala che accende e spegne un motore da fuoriserie, e Coby White, guardia realizzatrice dai rivali di North Carolina. Il prospetto internazionale da tenere d’occhio quest’anno ¨¨ Sekou Doumboya il francese della Guinea che qualcuno paragona a Siakam. Jaxson Hayes 12 mesi fa era un relativo Carneade: dopo un anno a Austin il lungo da Texas ora piace a tanti…
Kentucky Boys
¡ªLa seconda fabbrica da one&done collegiale risponde a quella rivale di Duke con altre tre perle da primo giro del Draft: PJ Washington, lungo secondo anno che ricorda Davis West, Tyler Herro, guardia bianca che ¨¨ ben pi¨´ che un tiratore, anche per atletismo, e Keldon Johnson, ala con un presente a sprazzi e un futuro che promette meraviglie. Tutti prospetti top 20.
Tutto o niente
¡ªAltri sette nomi hanno ricevuto l’invito per la Green Room, sinonimo di chiamata alta, per la stima degli addetti ai lavori. Rui Hachimura, il giapponese, e Brandon Clarke (un Jordan Bell con la testa) da Gonzaga, il georgiano Goga Bitadze, che raccoglie il testimone da Pachulia, e Alexander-Walker da Virginia Tech, Poi tre ragazzi con potenziale che fa innamorare: Bol Bol, figlio di Manute, reduce da un infortunio, da Oregon, Nassir Little, ala da North Carolina, e Romeo Langford, guardia da Indiana University. Saranno scelti non per quel che sono ora, ma per quello che potranno (forse) diventare.
L’usato sicuro
¡ªTy Jerome da Virginia e Dylan Windler, senior da Belmont, sono veterani che non lasceranno a piedi nessuno. Esperti come Matisse Thybulle da Washington e Cam Johnson da North Carolina, Ideali a fine primo giro. Bruno Fernando da Maryland e Mfiondu Kabengele da Florida State sono lunghi promettenti, Naz Reid da LSU ha il corpo d’un (super) uomo, Nic Claxton (Georgia) ¨¨ lungo lungo. Dalla California occhio a promesse di atenei di prestigio: Ozpala da Stanford e Kevin Porter da USC. Lui come talento ha pochi rivali, ma una reputazione pessima come testa, nell’ambiente. Chi si prender¨¤ il rischio?
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